Questo 11 marzo 2022 – nel sedicesimo giorno dell’invasione manu militari russa a danno dell’Ucraina – è in più monito vivo e lacerante sulle minacce trasversali – crescenti in numero, tipologia, complessità e interrelazione – a cui dobbiamo essere pronti a rispondere; tra esse è purtroppo tornata ad aggiungersi quella dei conflitti interstatuali che avevamo, troppo sbrigativamente, ritenuto ormai retaggio storico.” – ha detto il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatore Stefania Pucciarelli, nel commentare la ricorrenza, inquadrandone il significato nella più ampia crucialità del contesto geopolitico e ambientale in atto.
“Quello che assolutamente dobbiamo – ha proseguito il Sottosegretario Pucciarelli – alle vittime del terrorismo, a quelle arrecate dalle manovre d’aggressione sul fronte est e a quanti soffrono nel mondo le conseguenze di soprusi, emarginazioni e violenze a causa di tensioni, instabilità, crisi e conflitti, è senza dubbio l’impegno a fare tesoro dei duri insegnamenti che possiamo e dobbiamo cogliere rispetto a quanto sta accadendo. Un dovere di civiltà, che si deve parimenti tradurre nel responsabile sforzo di riflessione, ricerca e analisi sui necessari strumenti di prevenzione e contrasto di cui dotarsi rispetto a fenomenologie ad alto potenziale destabilizzante e sempre capaci di assumere forme e dinamiche subdolamente mutevoli.
La catalizzazione delle attenzioni legata alla bulimia comunicativa sulle tragiche vicende ucraine, naturale e inevitabile entro certi limiti, non deve farci dimenticare l’ampio novero di minacce – tra cui indubbiamente radicalizzazioni, estremismi e terrorismo – trasversalmente gravanti sul nostro presente e futuro; sfide complicate dai venti di guerra tornati a spirare sul vecchio continente con potenziali repliche in altre parti del mondo tipo Stretto di Formosa, che impongono un cambio di rotta rispetto alle politiche di difesa e sicurezza, nazionali e degli organismi internazionali di riferimento. Quanto sta accadendo dimostra con tutta evidenza la necessità di tornare a destinare congrue risorse nel recupero di resilienza sistemica e rilevanza internazionale, a partire dagli investimenti nello Strumento Militare di difesa – da attuarsi fuori da logiche stantie come il patto di stabilità – e con la consapevolezza della sempre più stringente contiguità tra le iniziative di difesa avanzata del nostro Sistema di interessi nazionali variamente diversificato sul piano tematico e ampiamente distribuito su quello geografico, con le azioni più tradizionali di sicurezza interna.” – ha concluso Pucciarelli.