Pietro Pessolano (sindaco del comune di Auletta – provincia di Salerno): “Il ponte romano del II a.C. ma anche i sentieri del Tanagro, le grotte carsiche, il castello che ospitò il re Alfonso d’Aragona; il Re Ferdinando I d’Aragona, il Principe Alfonso d’Aragona, il Re Federico I d’Aragona, l’Imperatore Carlo V, il Principe Umberto di Savoia con la sua consorte la principessa Maria Josè. Ma Auletta ha le antiche stazioni postali borboniche ed è modello post – sisma del 1980!
Il Parco a Ruderi del Comune di Auletta è un esempio virtuoso di progettazione architettonica e di rivitalizzazione dei borghi colpiti dal sisma del 1980 con il restauro il recupero e la fruibilità, con diverse finalità, di una parte rilevante del centro storico di Auletta, riqualificato e reso funzionale mantenendo integra la sua fisionomia così come si mostrava all’indomani del tragico sisma”.
Il 26 Marzo – ore 11 – Vienna Cammarota – narratrice – 72 anni – Ambasciatrice Archeoclub D’Italia – Guida Ambientale Escursionistica di Assoguide, inizierà ad attraversarla ed il 2 Aprile arriverà a Castrovillari in Calabria.
Un cammino lungo antiche taverne e tracciati romani e ben 14 tratte postali!
“Auletta è il Borgo dell’Acqua che si riscopre lungo la Via Regia Borbonica di fine ‘700. Il fiume Tanagro scorre a valle delle Grotte di Pertosa-Auletta da cui riceve in parte anche le acque, assumendo aspetti particolari, con piccole cascate, laghetti e con la presenza di vegetazione altrove introvabile.
Il Tanagro è un importante fiume lungo 92 km, principale affluente di sinistra del fiume Sele, che scorre nella regione Campania per la gran parte del suo corso nell’area contigua del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Nasce sotto forma di semplice torrente a monte del Comune di Casalbuono, in territorio Lucano e precisamente in località Cozzo del Demanio nel Comune di Moliterno (PZ).
Fuori dal Vallo di Diano prosegue attraverso un percorso naturale di estrema bellezza nei territori di Auletta, Caggiano e Pertosa, dove raccoglie anche le acque provenienti dalle Grotte di Pertosa-Auletta, anche dette Grotte dell’Angelo. Qui è possibile scoprire circa 5 km di fiume, praticando sport come il rafting e la canoa, guidati da professionisti.
E’ importante evidenziare alcuni aspetti naturalistici di rilievo: la presenza dell’Alborella lucana (Alburnus albidus) e la Trota fario (Salmo trutta fario), oltre ad alcune delle ultime colonie di lontre. Auletta è il borgo dei Ponti romani. Ad esempio il ponte della Difesa o dell’Armo è un ponte di epoca romana del II secolo a.C. costruito in concomitanza con la via Popilia che lasciata la via Appia a Capua, attraversava la provincia di Salerno passando per Nuceria, Salernum, Picentia, Eburum, Acerronia (nei pressi della contrata Cerreta di Auletta) Forum Populi per raggiungere Reggio Calabria. Strada e ponte risalirebbero al periodo tra il 153 e il 130 a.C.
Il ponte della Difesa è l’unico ponte superstite dell’antica via Reggio-Capua. Il ponte, nelle cui vicinanze vi erano alcune capannee, cioè delle bettole e più su in vicinanza di Acerronia la mutatio, cioè la taverna della Cerreta con il cambio dei cavalli, fu testimone del passaggio delle orde di Spartaco che notte tempo si dirigevano verso Forum Annii per depredarlo e distruggerlo e della battaglia finale che avvenne con le legioni di Crasso nei suoi pressi su quel lembo di terra delimitato dai fiumi Tanagro e Bianco”. Lo ha affermato Pietro Pessolano, sindaco di Auletta.
Ponti romani, assi viari risalenti al 153 a.C. ma anche uffici postali e strade dell’800. Vienna Cammarota, Ambasciatrice Archeoclub D’Italia, Guida Ambientale Escursionistica di anni 72, attraverserà tutto questo: ben 182 Km di grande storia d’Italia sulla Via Regia Borbonica, recentemente riportata alla luce dallo studio pubblicato di Luca Esposito, storico della cartografia del Regno di Napoli.
Vienna che il 26 Aprile dal Lazzaretto Nuovo di Venezia, darà il via ad un’altra grande impresa quale sarà l’attraversamento della Via della Seta in epoca contemporanea, a piedi, da Venezia a Pechino, il 26 Marzo partirà da Serre ed esattamente dall’Epigrafe del 1779 che inaugurava la Napoli – Reggio Calabria di allora costruita dai Borboni ed attraverserà ben 22 comuni: Serre (Sa), Postiglione (Sa), Sicignano degli Alburni (Sa), Petina (Sa), Auletta (Sa), Pertosa (Sa), Polla (Sa), Atena Lucana (Sa), Sala Consilina (Sa), Padula (Sa), Montesano (Sa), Casalbuono (Sa), Lagonegro (Pz), Rivello (Pz), Nemoli (Pz), Lauria (Pz), Castelluccio Superiore (Pz), Castelluccio Inferiore (Pz), Laino Borgo (Pz). Rotonda (Pz), Morano Calabro (Cs), Castrovillari (Cs). Vienna dunque attraverserà la Napoli – Reggio Calabria dell’800 tra stazioni postali, borghi, antiche taverne, arrivando a Castrovillari il 2 Aprile. Lo farà con la bandiera dell’Ucraina accolta al passaggio da sindaci e rispettive comunità locali!
Come ad esempio il borgo di Auletta, borgo dell’acqua, di ponti e siti romani!
“La rete stradale ed il ponte rimasero in discrete condizioni fino al VI secolo d.C., quando furono testimoni degli scontri violenti che avvennero nella Bassa Valle del Tanagro, durante la guerra greco-gotica. Dopo tale periodo la strada subì un progressivo peggioramento ma il ponte non perse la sua importanza fino all’ultimo scorcio del Settecento – ha proseguito Pessolano – quando, per la costruzione dell’attuale statale 19, il traffico viario fu deviato su questa arteria.
Auletta è tra Grotte, siti romani ma c’è anche il Castello Marchesale.
“Il castello di Auletta ha una origine antica. Nel VII-VIII secolo i Longobardi avevano ampliato e fortificato una costruzione, sita alla sommità della collina, che era stata in periodo romano una villa rustica già utilizzata dai Bizantini nella guerra contro i Goti come sede del comando, di ristoro delle truppe e di stazionamento delle salmerie. Il castello ebbe importanza strategica durante le incursioni saracene per il controllo che svolgeva del corso del fiume Tanagro e della via ad esso parallela.
Il 6 novembre del 1283 il castello ha ospitato il principe Carlo lo zoppo, il futuro Re Carlo II d’Angio, venuto ad Auletta per sincerarsi dell’efficienza delle fortificazioni, della risolutezza della guarnigione e della fedeltà alla Corona angioina degli Aulettesi che sarebbero stati investiti da lì a poco dalle truppe aragonesi alle quali resistettero con grande tenacia e determinazione. Ma il castello durante la sua esistenza millenaria ha ospitato altri personaggi importanti: il re Alfonso d’Aragona; il Re Ferdinando I d’Aragona, il Principe Alfonso d’Aragona, futuro Re, anche il Re Federico I d’Aragona, l’Imperatore Carlo V vi soggiornò il 17 novembre del 1535 di ritorno dalla spedizione in Tunisia contro il pirata Barbarossa. Il palazzo marchesale passò alla famiglia Castriota Scanderberg. Il marchese Francesco Castriota Scanderberg – ha continuato Pessolano – ospitò nel 1934 e nel 1936 il Principe Umberto di Savoia con la sua consorte la principessa Maria Josè. Attualmente il castello, come viene chiamato dagli aulettesi, è posseduto dalla famiglia Maioli Castriota Scanderberg”.
Il Borgo dell’Acqua sulla Via Regia delle Calabrie che percorrerà Vienna Cammarota, in una campagna rigogliosa, tra antiche colonie!
“La campagna rigogliosa di Auletta, il suo paesaggio collinare, caratterizzato dall’impianto di uliveti secolari, sono i tratti distintivi di questo ridente borgo, posto tra i 250 e i 280 m slm e dominato dal castello baronale, ancora oggi appartenente ai discendenti del principe albanese Giorgio Castriota Scandemberg, eroe cristiano della guerra mossa dall’Occidente contro l’avanzata dell’Impero ottomano.
Frazioni di Auletta sono le contrade Mattina, Ponte e Cerreta – ha affermato il sindaco Pessolano – da alcuni studiosi locali identificata con l’Acerentiaromana riportata nella Tabula Peuntigeriana. L’economia locale è ancora fortemente ancorata ad una produzione agricola di pregio, soprattutto per quanto attiene alla produzione olearia, attività questa che, secondo alcuni, sarebbe all’origine della denominazione del borgo: Auletta deriverebbe, infatti, dal fitotoponimo “olecta“.
Tutto il territorio di Auletta afferiva all’ager del municipio romano di Volcei, l’attuale Buccino, e ne costituiva parte integrante dell’entroterra produttivo. D’altra parte tutto il versante orientale della valle del Tanagro, compreso tra Pertosa e Contursi, restituisce numerosi resti di ville rustiche.
Per quanto riguarda il territorio di Auletta sono stati individuati reperti che lasciano ipotizzare la presenza in passato di altrettanti insediamenti rurali in contrada Vagni, in contrada Mangosa, in contrada Serra S. Giacomo e in contrada Massavetere, quanto rimane di una fitta trama di ville rustiche di età romana, con impianti produttivi in alcuni casi funzionanti fino al IV sec. d. C.
In età medievale anche il territorio di Auletta, come accadde per la vicina Pertosa, fu interessato dallo stanziamento di una colonia di immigrati italo-greci in fuga dalla minaccia musulmana abbattutasi, a partire dal IX sec., sulla Sicilia e sulla vicina Calabria bizantine”.
Il Modello Auletta del dopo terremoto del 1980! Con il Parco Urbano di Auletta.
“Il borgo ha però saputo reagire in maniera propositiva a programmi di ricostruzione che si rivelavano inadeguati rispetto alle istanze più sentite dalla comunità locale, dando vita ad un raro “esperimento urbanistico” che ha preservato la memoria storica degli abitanti e il loro senso di appartenenza più autentico allo spazio del vissuto. Il Parco a Ruderi del Comune di Auletta è un esempio virtuoso di progettazione architettonica e di rivitalizzazione dei borghi colpiti dal sisma del 1980.
Ideato dal Comune di Auletta e dalla Fondazione MIdA questo progetto di “parco urbano” prevede il restauro – ha continuato Pietro Pessolano, sindaco di Auletta – il recupero e la fruibilità, con diverse finalità, di una parte rilevante del centro storico di Auletta, riqualificato e reso funzionale mantenendo integra la sua fisionomia così come si mostrava all’indomani del tragico sisma.
Insieme ad altri 4 Comuni come: Venzone per il terremoto in Friuli Venezia Giulia del 1976, San Felice Sul Panaro per il terremoto dell’Emilia – Romagna del 2012, Amatrice e Civita di Bagnoreggio per il terremoto del 2016, Auletta costituisce uno dei case histories che esemplificano le diverse reazioni alle tragiche conseguenze del sisma: la risposta delle popolazioni colpite, i danni al patrimonio, e soprattutto le questioni riguardanti il recupero, il restauro, la ricostruzione.
Obiettivo primario nella realizzazione di questo parco è stato, infatti, prima di tutto quello di sensibilizzare la società civile sul tema del “preservare in sicurezza” il legame esistente tra i luoghi dell’abitare e la memoria collettiva, affinché gli abitanti di un centro colpito dal sisma possano sentirsi “liberi” dalla paura del terremoto, liberi di tornare a popolare quelli che sono ormai unanimemente riconosciuti – anche dall’immaginario internazionale – i luoghi più caratteristici d’Italia.
Viene così sperimentato un modello di “rivitalizzazione sostenibile” di un borgo e del suo territorio, attraverso la tutela del suo patrimonio storico immobiliare e con esso dell’identità collettiva dei suoi abitanti. Tutto questo in un percorso generale intrapreso d’innalzamento della qualità della vita, di ampliamento delle opportunità di crescita sociale ed economica, anche attraverso lo sviluppo di un turismo che valorizzi il portato originale e autentico del patrimonio culturale locale.
Un grande attrattore turistico è costituito anche delle Grotte di Pertosa Auletta, un importante sistema carsico tra i più visitati in Italia che il comune di Auletta gestisce insieme al comune di Pertosa attraverso la Fondazione MIdA, Musei integrati dell’Ambiente, ente fondato insieme alla Regione Campania, alla Provincia di Salerno e allo stesso comune di Pertosa” .
Auletta è il Borgo dell’Acqua con siti romani importanti come la Villa Romana e le Grotte di Pertosa – Auletta.
“Nel Comune di Auletta sono state portate alla luce in tempi diversi due ville rustiche romane, una in contrada Bagni o Vagni e l’altra in contrada Mattina Limitoni.
La villa rustica in contrada Vagni è databile al I secolo dell’età imperiale. La parte meglio conservata è costituita da cinque ambienti che fungevano da terme. La villa, posta in prossimità della via Popilia – ha concluso Pietro Pessolano, sindaco di Auletta – fu distrutta dalle orde barbariche di Alarico che si dirigevano in Calabria nel 410 d. C. Fu la residenza del dominus e il centro direzionale del latifondo.
A circa un chilometro dalla villa di Vagni, in località Mattina Limitoni, ai piedi di Serra San Giacomo, in una posizione paesaggisticamente suggestiva, è stata portata alla luce una villa romana di grandi dimensioni. Il suo nucleo più antico è databile agli inizi del II secolo a. C. Successivamente si aggiunsero altre costruzioni con un cortile ed altre stanze per la famiglia del dominus che si aprono sul peristilio e sono pavimentate con mosaici.
E le Grotte di Pertosa – Auletta!
Le Grotte di Pertosa-Auletta sono un complesso di cavità carsiche di rilevanza turistica e si trovano nel comune di Pertosa ed Auletta. Il complesso carsico si sviluppa nel sottosuolo dei comuni di Auletta e Polla, a 263 m. s.l.m., lungo la riva sinistra del fiume Tanagro.
Le sorgenti pompano circa 600-700 litri di acqua al secondo. Sono grotte antichissime ed interessantissime dal punto di vista paleontologico.
I reperti recuperati nel suo atrio provano, infatti, che la cavità fu abitata intorno al bronzo-medio. Sono gestite dalla Fondazione MIdA di cui fanno parte il comune di Auletta, il comune di Pertosa, la provincia di Salerno e la Regione Campania”.