La Cisl Sardegna verso il Congresso – 8 e 9 marzo all’Horse Country Resort di Arborea
Elezione del gruppo dirigente e della Segreteria della Cisl sarda.
La Cisl sarda, con il segretario generale Gavino Carta, chiede alla Regione l’istituzione di una cabina di regia per affrontare le priorità del lavoro, dello sviluppo e del sociale, in previsione della spendita delle risorse europee. Ai lavori prenderà parte il leader nazionale del sindacato, Luigi Sbarra.IL PROGRAMMA.
Martedì 8 marzo – Apertura dei lavori alle 9,30 all’Horse Country Resort (Strada a mare 24) con l’inaugurazione della mostra dell’Anpi Sardegna “Le donne della Costituente”, cui seguirà (ore 10:15) la relazione del segretario generale regionale, Gavino Carta. Immediatamente dopo, i saluti degli ospiti: Manuela Pintus (sindaco di Arborea), Samuele Piddiu (segretario generale Cgil Sardegna) e Francesca Ticca (segretaria generale Uil Sardegna). Nel primo pomeriggio la tavola rotonda sul tema “Violenza e discriminazione di genere. Scenari e azioni verso un orizzonte di libertà e giustizia sociale”.
Programma tavola rotonda, 15:30, martedì 8 marzo. Introduzione: Federica Tilocca (segreteria regionale Cisl). Interventi: Patrizia Desole (presidente Associazione Prospettiva Donna); Maria Lucia Piga (direttrice Centro Studi di genere Università Sassari), Manuela Pintus (sindaca Arborea); Alessandra Zedda (assessora regionale al Lavoro); contributo video di Mara Carfagna (ministra per il Sud e la Coesione territoriale); Conclusioni: Ignazio Ganga (segretario confederale Cisl). Modera: Stefania Costa.
Mercoledì 9 marzo – Prosecuzione del dibattito e replica (ore 12) del segretario generale regionale, Gavino Carta. Alle 12,30 conclusioni del segretario generale confederale, Luigi Sbarra. Nel pomeriggio votazioni per l’elezione del Consiglio generale Cisl e dei delegati sardi al congresso nazionale confederale e prima riunione del Consiglio generale per eleggere il gruppo dirigente e la segreteria della Cisl sarda del triennio 2022-2025.
I TEMI DEL CONGRESSO
L’istituzione di una cabina di regia per la programmazione unitaria delle politiche di sviluppo, che preveda l’attivazione di tavoli regionali di settore che stimolino il confronto tra la politica regionale e le organizzazioni sindacali, in previsione della decisiva spendita delle risorse europee.
IL CONGRESSO. Lo chiede la Cisl regionale, in un passaggio decisivo e strategico della relazione di Gavino Carta, segretario regionale, che svilupperà questa proposta durante il congresso regionale della Cisl Sardegna, che si svolgerà i prossimi 8 e 9 marzo all’Horse Country Resort di Arborea. «Governare il presente, progettare il futuro. Un sindacato popolare per il lavoro, la persona e la giustizia sociale» è il tema del XIII Congresso della Cisl sarda, che vedrà la partecipazione del segretario generale nazionale confederale, Luigi Sbarra. Ad Arborea si chiuderà l’itinerario congressuale che ha riguardato 2.598 delegati, in rappresentanza di oltre 141 mila iscritti: un sardo su dieci tra la popolazione attiva (dai 15 anni in su) aderisce alla Cisl.
La Cisl sarda è presente con proprie sedi e leghe dei pensionati in oltre la metà dei 377 Comuni della Sardegna, a significare un forte e diffuso radicamento nel territorio.
NO ALLA VIOLENZA. Nel pomeriggio dell’8 marzo, alle 15:30, si svolgerà poi una tavola rotonda sulla violenza e la discriminazione di genere, con un contributo video di Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione Territoriale e la partecipazione di Alessandra Zedda, vicepresidente della Regione Sardegna; Manuela Pintus, sindaca di Arborea; Patrizia Desole, presidente delle associazioni “Prospettiva Donna” e “Centro Antiviolenza Donna Eleonora”; Maria Lucia Piga, direttrice di A.R.G.I.N.O centro studi di genere dell’Università di Sassari. Introduce Federica Tilocca, Segreteria regionale Cisl.
CABINA DI REGIA. “Invitiamo la giunta regionale a qualificare la seconda parte della legislatura attraverso un partenariato con le parti sociali, in cui una cabina di regia unitaria possa rivedere il Programma regionale di sviluppo, concepito all’inizio del 2020, prima della pandemia – sottolinea Gavino Carta, segretario regionale della Cisl Sardegna -. Riteniamo fondamentale assicurare piena operatività non solo formale, ma sostanziale, alla cabina di regia, attivando al suo interno specifici Tavoli regionali di settore dedicati al confronto nell’ambito del Pnrr e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), con l’obiettivo di aumentare l’efficacia delle politiche che si stanno componendo a livello regionale, nel momento in cui si sta chiudendo la programmazione dei Fondi SIE 2014-2020, si stanno definendo i Programmi operativi FESR, FSE+ e Just Transition Fund”.
PNRR DA INDIRIZZARE.
“Deve esserci una rivendicazione forte nei confronti dello Stato, per trovare un accordo capace di orientare al meglio il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che poco o nulla concede alla Sardegna. Un accordo che deve però poter contare su una efficace proposta e capacità progettuale della nostra Regione” spiega ancora il segretario regionale della Cisl Sardegna. Infrastrutture per lo sviluppo, energia, trasporti e telecomunicazioni, digitalizzazione, sanità, politica socio-assistenziale, politiche del lavoro, formazione, misure di contrasto alla povertà e lo spopolamento. I temi sono tanti, ma la direzione da prendere è una sola: sulle infrastrutture materiali ci vogliono progetti esecutivi e cantierabili. “Bisogna disporre di progetti validi e pienamente esecutivi per aprire una rivendicazione con lo Stato, in primo luogo su trasporti e continuità territoriale, oltre a digitalizzazione ed energia, e questo richiede una visione politica chiara e una capacità amministrativa – spiega Carta – che si raggiunge solo attraverso un partenariato sociale forte che includa le organizzazioni sindacali. Così si può qualificare in modo importante la seconda parte della legislatura”.
LE RISORSE. “La Sardegna mantiene gravi condizioni di arretratezza, di conseguenza aumenta l’intensità degli aiuti ma diminuisce la capacità di spesa – sottolinea Gavino Carta -. Questo dipende dalle possibilità che la pubblica amministrazione ha di mettere in campo una buona programmazione e progetti all’altezza per utilizzare i fondi europei”. Esigenza sempre più urgente, in relazione all’avanzamento dell’attuazione del Pnrr – il 2022 costituirà una tappa fondamentale da questo punto di vista – e del Piano di sviluppo e coesione 2014-2020, mentre si stanno gettando le basi per quello 2021-2027. “Siamo di fronte ad una disponibilità di risorse ed opportunità straordinaria e probabilmente irripetibile, che non va sprecata – continua Carta -. Queste richiedono però un notevole sforzo da parte di tutti per indirizzarle al meglio, in linea con gli obiettivi ed i nuovi settori di intervento che discendono dalla transizione verde e digitale, dai cambiamenti sociali e demografici”.