“Ancora oggi gli effetti del vastissimo incendio scoppiato nel Montiferru lo scorso luglio si stanno manifestando in tutta la loro tragicità. La distruzione di centinaia di ettari di terreno coltivati a olivo ha messo in ginocchio la filiera olivicola dell’Oristanese: sono decine di migliaia le piante di olivo ridotte in cenere che stanno facendo sprofondare l’economia della produzione olearia in una grave e insostenibile crisi che potrebbe avere enormi ripercussioni per i prossimi decenni“.
“Tuttavia, è inaccettabile che i titolari delle ditte coinvolte non abbiano ancora potuto presentare domanda di risarcimento dei danni perché la Regione Sardegna tarda irrimediabilmente ad avviare l’iter amministrativo di gestione del fondo speciale approvato con la legge regionale n. 17 del 22 novembre 2021 e destinato alle imprese colpite”.
“Nello specifico, le aziende produttrici di olio extravergine di oliva di Cuglieri, proprietarie di alcune decine di migliaia di piante – sottolinea Alessandro Solinas (M5s) – hanno subito danni economici ingentissimi, la cui fetta più consistente riguarda il mancato guadagno proveniente dalla lavorazione del prodotto. A soffrire è però l’intera filiera, poiché oltre alla produzione dell’olio vanno considerati i prodotti derivati dal cosiddetto scarto, come il nocciolino utilizzato negli impianti di riscaldamento, e la polpa da cui viene prodotto biogas. La stima dei danni volta a garantire la ripartenza delle tante attività produttive danneggiate non può più attendere”.
Così il consigliere regionale del M5s Alessandro Solinas ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e all’assessore alla Programmazione, Fasolino, per sapere quali siano le tempistiche di avvio delle procedure amministrative indispensabili a consentire la stima dei danni affinché le imprese colpite possano accedere ai risarcimenti in tempi celeri.
“Non è ammissibile che le istituzioni competenti restino chiuse in un irresponsabile silenzio, senza dare alcun aggiornamento in merito all’iter di erogazione del fondo. A rimetterci, ancora una volta, sono proprio le aziende in ginocchio, costrette a lasciare a casa il personale e impossibilitate ad avviare una programmazione poiché i tempi dei ristori si allungano a causa dei tempi intollerabili della burocrazia”.