Nursing Up: gli infermieri di Sicilia e Sardegna scendono nelle piazze per raccontare il loro malcontento, ma anche le speranze di un futuro diverso per la sanità italiana. Tutto pronto per lo sciopero dell’8 aprile.
ROMA 17 MAR 2022 – Nursing Up non si ferma e viaggia a vele spiegate verso lo sciopero del prossimo 8 aprile, che vedrà gli infermieri italiani incrociare le braccia per 24 ore, con il blocco degli straordinari per ben 6 giorni di fila.
Il mare agitato della tempesta, però, non placa le sue onde, in un frangente in cui, con il picco dell’inflazione e lo stipendio degli infermieri più che mai fermo al palo da troppo tempo, il malcontento degli operatori sanitari serpeggia ovunque, più che mai legittimo, da Nord a Sud.
L’eco della protesta dei professionisti della salute, partito da da Rimini, Ferrara e Genova, e poi proseguito con Milano e Trento, le ultime manifestazioni in ordine di tempo del 10 e 11 marzo scorso organizzate dal Nursing Up, risuona forte, ora, fino a Cagliari e Palermo.
Sono oggi scesi nelle strade, battaglieri come non mai, gli operatori sanitari di un Mezzogiorno, dove, le politiche di austerity, la carenza di personale e le strutture vetuste con profonde lacune già prima del Covid, hanno rappresentato il pane quotidiano di una realtà sanitaria che ha bisogno, adesso, come non mai, di cambiare il suo volto.
Nella giornata odierna gli infermieri del Nursing Up appartenenti alle delegazioni di Sicilia e Sardegna hanno manifestato, nuovamente, le loro legittime istanze e hanno rivolto un appello ai Prefetti e ai Governatori regionali affinché intercedano presso il Governo, per una valorizzazione economica che non può, non deve rappresentare una meta irraggiungibile.
In ballo ci sono tante “tematiche calde” che riguardano il presente e il futuro degli infermieri italiani, dallo sblocco della libera professione, ad un piano di assunzioni indispensabile, fino ad una sicurezza sul luogo di lavoro che gli infermieri pretendono, alle luce degli allarmanti dati dell’Inail sulle aggressioni agli operatori sanitari, che disegnano un quadro poco degno di un Paese civile.
Il prossimo 24 marzo a Verona e il 1 aprile a Torino si manifesta ancora.
E poi arriverà l’annunciato sciopero dell’8 aprile, mentre nelle sedi istituzionali riprendono le delicate trattative con l’Aran per un contratto della sanità che ha ancora margini per dare agli infermieri la tanto attesa svolta.