SA.SPO. CAGLIARI: Nove ori e due argenti dagli Invernali di Nuoto e Atletica paralimpica
L’INVERNO SASPINO DIVENTA D’ORO E D’ARGENTO
Non ci sono parole nel descrivere quanta linfa vitale hanno portato alla polisportiva paralimpica cagliaritana Sardegna Sport (Sa.Spo.) i quattro atleti superlativi che si sono distinti tra nuoto e atletica indoor nel precedente fine settimana.
In una fase ancora molto enigmatica della vita sociale, condizionata dalle subdole estrinsecazioni del virus, vedere sorrisi, podi e medaglie in abbondanza è un buon messaggio per tutti; solo così si può incoraggiare la gente ad armarsi di coraggio e con le dovute precauzioni, mettersi alla prova cimentandosi nella pratica più idonea alle proprie capacità.
E tributare i giusti gli onori a Francesca Secci, Chiara Statzu, Roberto Felicinio Musiu e Riccardo Campus è il secondo importante passaggio per incorniciare questa redditizia fase invernale.
La nuotatrice selargina, con alle spalle due esperienze alle paralimpiadi e tanti titoli tricolori conquistati nella sua splendente carriera si presenta ai Campionati Italiani Indoor FINP svoltisi a Lignano Sabbiadoro con l’intento di smaltire tutta la ruggine accumulata in due anni di incertezze pandemiche e ritorna a casa, in compagnia del suo allenatore Alessandro Medda, con tre ori modellati a dovere dopo i 50 stile libero, i 400 stile libero e i 100 farfalla, categoria S9.
Dal Friuli alle Marche il passo è breve: ad Ancona si sono svolti gli Italiani Invernali di atletica FISPES e FISDIR.
E proprio da questa seconda federazione, la campionessa mondiale e plurititolata a livello nazionale Chiara Statzu da Marrubiu fa luccicare il metallo più pregiato sia sui 60 metri, sia sui 200 metri piani della categoria C21.
Non ultimi di importanza gli exploit di Riccardo Campus e Roberto Felicino Musiu.
Il podista terralbese realizza una tripletta dorata tagliando per primo il traguardo nei 60, 400 e 800 metri piani (T37).
Il suo compagno completa questo quadretto da sogno con un oro sui 60 metri e gli argenti nei 200 metri e nel lancio del disco (F-T36).
Con loro ha festeggiato sul loco il tecnico Andrea Murgioni (vedere intervista in basso), alla sua prima assoluta e che ha sostituito egregiamente i due tecnici responsabili Antonio Murgia e Katia Pilia.
Il sodalizio saspino, capeggiato dal presidente Luciano Lisci si congratula con loro e lavorerà in maniera ancor più entusiastica nel quartier generale di via Don Bosco a Selargius, sempre a disposizione degli appassionati.
FRANCESCA SECCI: “HO RITROVATO LE MOTIVAZIONI”
Tra paralimpiadi, gare ufficiali internazionali e innumerevoli meeting nazionali, Francesca Secci era abituata a convivere con una moltitudine di colleghi nuotatori.
Ma in questa circostanza non era il solito Campionato Italiano, perché il cartellone ha previsto, in contemporanea, lo svolgimento delle World Series con i migliori specialisti provenienti da tutto il mondo.
Per l’insegnante isolana è stato un ulteriore toccasana in quanto ha potuto rivedere vecchi compagni di allenamento.
E poi aveva a fianco il suo nuovo allenatore Alessandro Medda che la segue da novembre. Ha preso il posto dell’indimenticabile Toni Satta che ci ha lasciati quasi un anno fa.
“Dopo la scomparsa di Toni non avevamo nessuno che in Sa.Spo. si occupasse del settore nuoto FINP – dice Francesca Secci – e quindi ci siamo mossi alla ricerca di qualcuno disponibile ad affrontare un mondo, quello paralimpico, che non è conosciuto da tutti”.
L’aver incontrato Alessandro le ha aperto anche nuove prospettive perché tesserandosi come master nella Ferrini Cagliari, potrà partecipare anche alle gare targate FIN (Federazione Italiana Nuoto).
Come ti sei preparata all’evento di Lignano Sabbiadoro?
Nelle ultime settimane abbiamo lavorato di più, compatibilmente con il lavoro, cercando di inserire ulteriori sedute.
E ciò è avvenuto grazie all’aiuto della Ferrini Cagliari dove sto sfruttando gli spazi d’acqua riservati alla FIN.
Sono riuscita così ad addentrarmi meglio negli allenamenti. E i risultati sono arrivati; le gare disputate hanno assecondato le nostre aspettative.
Sei rimasta totalmente soddisfatta?
Si, anche dei tempi, se si considera che mi sono impegnata a fondo solo negli ultimi cinque mesi.
E poi era da tanti anni che non gareggiavo su vasca lunga. Ma la cosa più importante era rompere il ghiaccio, per capire quale fosse esattamente il mio stato di forma.
Insomma, questi Italiani rappresentavano un test per fare il punto della situazione.
Con Alessandro vi conoscevate già?
Solo di vista ma non si era mai fatto nulla assieme.
Il caso ha voluto che ci incontrassimo e devo dire che fino a questo momento è stato un connubio felice.
Anche lui si è trovato bene nella piscina olimpica Bella Italia &Efa?
È rimasto favorevolmente colpito dall’ambiente anche perché per tanti anni è stato agonista.
E vedere un clima di respiro internazionale gli ha fatto indubbiamente piacere.
Ora il settore nuoto agonistico Sa.Spo. ha bisogno di rimpolparsi
Stiamo cercando di far tornare le mie “vecchie” compagne Tania e Giovanna Corraine anche se essendo lavoratrici come me, incontrano seri problemi nell’incastrare gli impegni.
La speranza è che arrivino anche facce nuove, maschili e femminili, vogliose di mettersi in gioco, anche solo per provare, senza necessariamente dover fare chissà quali prestazioni.
Lo scopo è avvicinare le persone con disabilità all’attività sportiva che è sempre gratificante e cambia radicalmente il modus vivendi.
Cosa ti attende nelle prossime settimane?
A metà maggio dovrebbe tenersi il campionato italiano master FINP, seguiranno gli Italiani estivi e le tappe del campionato italiano in acque libere.
Ovviamente gli impegni lavorativi hanno sempre la precedenza.
Per esempio, in queste settimane sono risucchiata dalla formazione obbligatoria, legata all’anno di prova per diventare insegnante di ruolo e quindi posso recarmi in piscina solamente tre volte alla settimana.
Se poi dovessero diventare quattro sarei ugualmente felice, anche per la mia salute che ne trae indubbiamente giovamento.
TRIPUDI ADRIATICI
In mezzo alla festosa carovana che ad Ancona faceva la spola tra PalaIndoor e il campo Italico Conti, c’erano anche cinque allegri individui pronti a dare il meglio di sé non solo in pista e pedana ma anche come portatori sani di allegria e fair play.
Oltre al tecnico Andrea Murgioni, visibilmente emozionato in quanto doveva portare a termine un compito non semplice, si è unito al gruppo l’accompagnatore Gianrico Solinas che è riuscito a dare quel tocco scanzonato che non guasta mai.
“Nel complesso la trasferta è andata bene – confessa Andrea Murgioni – e i ragazzi hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Per quanto mi riguarda, è stata la prima trasferta fuori regione per la società.
Nonostante il mix tra ansia e responsabilità, sono riuscito a gestire le situazioni, anche qualche imprevisto. Ho avuto modo di stare di più con i ragazzi, viverli fuori dal solito campo d’atletica”.
E al giovane universitario spetta il compito anche di formulare i giudizi riferiti ai tre bravissimi protagonisti.
CHIARA STATZU
“Per tutta la trasferta ha partecipato attivamente ad ogni momento della giornata.
Nonostante l’assenza del suo tecnico di riferimento, sia dentro, sia fuori dalla pista, ha interagito con me mostrandosi molto professionale e indipendente in fase di preparazione alle gare.
Durante la permanenza dentro il PalaIndoor, si è autogestita in modo impeccabile, dal rispetto degli orari di gara all’osservanza delle regole.
È riuscita a offrire una prestazione più che positiva nelle due gare, 60 e 200 metri piani, conquistando in entrambe la medaglia d’oro nella sua categoria, migliorando il tempo nei 200, risultato che l’ha resa molto entusiasta”.
ROBERTO MUSIU
“Un atleta veterano ben voluto da tutti gli addetti ai lavori della manifestazione.
Roberto è un esempio di come l’età non sia un limite al gareggiare ad alti livelli.
Non ha avuto nessun problema nell’affrontare le sue gare, ottenendo un oro e due argenti.
Fuori dal campo, per tutto il weekend, è stato l’animatore del gruppo, riuscendo a tenere uniti tutti, grazie alla sua simpatia e allo spirito di aggregazione”.
RICCARDO CAMPUS
“È stata una bellissima sorpresa, sia atleticamente, sia, soprattutto, umanamente.
Per la sua età è un ragazzo con la testa ben salda al corpo, con ottima capacità di relazionarsi, intraprendere discorsi su diverse tematiche.
Non ha avuto alcun problema a seguire le indicazioni del tecnico, a lui estraneo prima di questa trasferta.
Durante la permanenza nell’impianto, si è mostrato tranquillo e autonomo nella gestione del riscaldamento e nel rispetto delle tempistiche di gara.
Dal punto di vista delle prestazioni, in tutte le gare ha ottenuto la medaglia d’oro nella sua categoria.
Da sottolineare i gesti di fairplay rivolti ai suoi compagni di gara che ben hanno dimostrato, senza che ce ne sia stato bisogno, la sua lealtà sportiva.
È un ragazzo da tenere d’occhio perché ha buoni margini di miglioramento”.
E il forte atleta universitario ha voluto dire la sua dopo questi magici tre ori: “Le gare sono andate abbastanza bene – conferma Riccardo Campus – però puntavo a fare prestazioni migliori. Nei 60 sono partito male però nonostante questo ho recuperato.
Nei 400 il ritmo era buono, a fine gara ero contento, ma il tempo non mi convince pienamente.
Mentre negli 800 volevo raggiungere il più possibile il mio personale, non ci sono riuscito ma sono migliorato rispetto alle indoor dell’anno scorso.
Tutto sommato posso dire di essere soddisfatto e penso di aver quasi raggiunto la preparazione che avevo prima dell’infortunio.
Con le gare outdoor avrò la conferma della mia attuale condizione e cercherò il più possibile di perfezionarmi.
Ringrazio Andrea e Gianrico che ci hanno accompagnato e supportato”.