CAGLIARI – FESTA DEL PAPA’, IL VALORE DELLA GENITORIALITA’ IN POSTE ITALIANE
POSTE ITALIANE: IL VALORE DELLA GENITORIALITA’ IN AZIENDA PASSA ANCHE ATTRAVERSO LA FIGURA PATERNA
La testimonianza di Giuliano Rosas, papà/specialista operazioni della Filiale di Cagliari: “I primi giorni sono quelli più delicati”
Cagliari, 17 marzo 2022 – Nel giorno della Festa del Papà, Poste Italiane celebra questa importante ricorrenza attraverso la testimonianza diretta di uno dei 35 papà, dipendenti dell’Azienda a Cagliari e nel Sud Sardegna (sono 49 in tutta la regione) che, dall’inizio del 2021 ad oggi, hanno usufruito degli istituti previsti dalle politiche della famiglia e in particolare per le disposizioni in materia di tutela e sostegno della genitorialità.
Poste Italiane, oramai costantemente su posizioni di avanguardia sull’ampio terreno della responsabilità sociale d’impresa, nell’ambito della valorizzazione della genitorialità ha previsto in diverse situazioni un trattamento economico di miglior favore rispetto a quello indicato dalla legge.
Ad esempio, alle mamme, ma anche ai papà che fruiscono del “congedo parentale” nei primi sei anni di vita del bambino, l’Azienda riconosce l’80% della retribuzione per i primi due mesi, invece del 30% previsto dalla legge.
Giuliano Rosas, 37 anni, padre di Federico, di appena 1 anno, da 11 anni lavora in Poste Italiane con il ruolo di Specialista Operazioni nella filiale di Cagliari, racconta il suo percorso e le sue scelte mirate a equilibrare il ruolo di lavoratore con la consapevolezza dell’importanza della figura paterna sin dai primi anni di vita dei bambini.
“Ho deciso di usufruire del congedo di paternità – commenta Giuliano – a ridosso della nascita di mio figlio in quanto questo mi ha permesso di stare affianco a mia moglie, per darle il mio aiuto, e allo stesso tempo mi ha permesso di godermi appieno questo momento così importante affianco a lei e a mio figlio. Le ragioni che stanno alla base di questa scelta sono molteplici:
innanzitutto ho avuto la possibilità di avere una maggiore consapevolezza delle responsabilità e dei compiti che si hanno quando ci si prende cura di un figlio.
Per me Federico è stato il primo figlio, e come in tutte le prime esperienze, c’è tanto da fare e bisogna rimboccarsi le maniche.”
Secondo quanto previsto dalla normativa attualmente in vigore, infatti, il congedo di paternità è fruibile entro il quinto mese di vita del bambino nella misura di dieci giorni di congedo obbligatorio, che possono essere goduti anche in via non continuativa, per gli eventi parto, adozione o affidamento avvenuti successivamente al 1° gennaio 2021.
Il congedo parentale, invece, spetta ai genitori naturali, che siano in costanza di rapporto di lavoro, entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore a dieci mesi.
I mesi salgono a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi.
“I primi giorni – commenta ancora Giuliano – sono quelli più delicati, con notti insonni, una nuova esperienza, nuovi dubbi, nuovi timori ma soprattutto nuove emozioni.
Particolare attenzione e tempo, inoltre, ho rivolto a mia moglie, che ha attraversato un periodo abbastanza intenso e delicato, contraendo il COVID in gravidanza un mese prima del parto.
Starle vicino è stato il mio primo pensiero, e aver la possibilità di stare a casa in congedo, fortunatamente mi ha consentito tutto questo.
Questi giorni sono serviti anche ad avere una maggiore consapevolezza di quanto sia importante una più equa condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e nella famiglia, e di favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Poi l’idea di essere riuscito a godere di questi primi momenti di vita di mio figlio è impagabile: credo sia una esperienza di vita spettacolare”