Raccolta e commercializzazione funghi in Sardegna, Sechi (UDC): la legge arriva in commissione
È iniziata in commissione attività produttive la discussione sulla legge regionale che disciplina la raccolta e la commercializzazione dei funghi.
La proposta di legge, che ha come primo firmatario il consigliere regionale Gianfilippo Sechi del gruppo UDC – Cambiamo! – Italia Viva, intende mettere ordine ad una materia fino ad oggi caratterizzata in Sardegna dalla più totale assenza di regole.Garantire la salvaguardia della salute pubblica, tutelare la risorsa funghi, regolamentandone il prelievo e assicurando la conservazione negli habitat di crescita, agevolare i residenti in Sardegna per i quali in molti casi la raccolta costituisce una fonte di reddito. Sono questi gli obiettivi della proposta che ora, dopo la relazione del primo firmatario, sarà oggetto di una serie di audizioni in commissione con esperti e studiosi del settore.
Una delle novità è rappresentata dalla scelta di subordinare la raccolta dei funghi al rilascio di un tesserino. L’attività potrà essere amatoriale, professionale o per scopi di ricerca e nei primi due casi sarà necessario frequentare un corso di formazione, finalizzato alla corretta conoscenza delle tecniche di raccolta e delle caratteristiche dei funghi, in particolare delle specie tossiche e di quelle commestibili.
Sono purtroppo sempre in costante aumento i casi di intossicazione da funghi e dunque è necessario un intervento immediato, in linea con quanto già disposto nelle altre regioni d’Italia, per garantire, a tutti coloro che vogliono intraprendere l’attività di raccolta, una corretta formazione e dunque una puntuale conoscenza della materia.
In quest’ottica un’altra novità importante introdotta dalla legge riguarda la tracciabilità della risorsa, che assume notevole rilevanza proprio in tema di sicurezza alimentare e prevenzione degli avvelenamenti.
“Stiamo colmando un vuoto normativo – afferma Gianfilippo Sechi – prevedendo una regolamentazione dei prelievi che prima di ogni cosa assicuri la conservazione negli habitat di crescita. Fino ad oggi la mancanza di una normativa specifica consente a chiunque di poter effettuare la raccolta, anche a chi proviene da altre regioni.
Al contempo vogliamo anche riporre la giusta attenzione alle tematiche ambientali e alla tutela sia degli ecosistemi che delle proprietà private. A questo proposito la proposta prevede dei limiti quantitativi nella raccolta, quelli già indicati dalla normativa nazionale emanata dal 1993. Tra le altre cose la legge prevede anche l’istituzione di una commissione scientifica micologica.
Siamo convinti – conclude Sechi – che questa legge possa portare indubbi benefici sia ai consumatori che a chi effettua la raccolta a livello amatoriale o a livello professionale, per motivi economici o di studio o di ricerca. Il contributo degli esperti del settore che sentiremo in audizione potrà migliorare ulteriormente una proposta che ci auguriamo possa arrivare presto all’attenzione del consiglio regionale per l’approvazione definitiva.”