La replica di Anna Villa, presidente di cooperativa sociale elleuno in merito ad alcuni articoli di stampa sul tema della protesta dei lavoratori della salute mentale davanti alla sede dell’ASSL di Sassari.
“ORA BASTA, facciamo chiarezza in quanto il nome di elleuno è stato associato ad un altro operatore del settore. Questa cooperativa paga regolarmente gli stipendi e non ha mai tardato di un giorno il giusto riconoscimento del lavoro ai propri lavoratori e soci lavoratori. La stampa parla, con accezione negativa, di ‘soggetti privati’, ma elleuno è un soggetto gestore che svolge attività a fronte di appalto pubblico”.
La presidente della cooperativa sociale elleuno, Anna Villa, rispetto agli articoli pubblicati nei giorni scorsi sul tema della protesta dei lavoratori della salute mentale davanti alla sede dell’ASSL di Sassari, dice a sua volta “ORA BASTA!”, sia per cercare di condividere lo stesso linguaggio utilizzato dalle organizzazioni sindacali, sia perché questa volta si è passato davvero il segno.
“Ora Basta! Facciamo un po’ di chiarezza, in quanto il nome di elleuno è stato associato ad un altro operatore del settore, ma è doveroso distinguere e spiegare le differenze.
Elleuno paga regolarmente gli stipendi, non ha mai tardato di un giorno il giusto riconoscimento del lavoro ai propri lavoratori e soci lavoratori, questo nonostante i ritardi ormai insostenibili con cui gli enti appaltanti procedono al pagamento: la cooperativa, a titolo esemplificativo, è in attesa del saldo di quanto dovuto per il mese di aprile 2021.
Tutto ciò – precisa la presidente – nonostante non ci sia stato riconosciuto in alcun modo l’aumento del costo del lavoro derivante dal rinnovo del CCNL; un aumento di costi che sommato all’incidenza della gestione dell’emergenza sanitaria, tra carenza di personale e costi aumentati per gli approvvigionamenti dei DPI, ha avuto un impatto significativo sulla sostenibilità dei servizi stessi”.
Ora Basta! In quanto c’è chi parla di soldi sottratti ai lavoratori a fronte dell’avvio della Mensilizzazione con Banca delle Ore, peraltro oggetto di accordo sindacale nazionale siglato dalla cooperativa elleuno con le sigle sindacali CGIL-CISL e UIL, questo quando di fatto la banca delle ore, avviata a decorrere dal 1 febbraio 2022, non ha visto ancora l’emissione della prima busta paga applicativa.
Si parla negli articoli, con accezione negativa, di “soggetti privati”, ma elleuno è a tutti gli effetti un soggetto gestore che svolge attività a fronte di appalto pubblico, quindi ben diverso da un soggetto privato che opera a libero mercato. Rispetto al nostro operato – continua la presidente – mai nessuno ha fatto segnalazioni di sorta su problematiche connesse all’erogazione del servizio. Elleuno gestisce a nome e per conto degli organi preposti un servizio pubblico, rispettando un contratto e sulla base di regole e norme di funzionamento definite dall’Ente stesso e dalle norme di accreditamento.
Questo fa sì che non sia il gestore del servizio a definire se vi debba essere una riduzione oraria sul servizio, ma chi ne scrive le regole di gestione: se prima il pagamento era a Canone e quindi indipendente dall’effettivo riempimento ora la scelta dell’ente pubblico è stata di riduzione dei costi, con il riconoscimento dei soli posti occupati (si è passati dal Canone alla Giornata Ospite Presente), questo fa sì che, conseguentemente, le ore di servizio dovute siano commisurate all’effettivo riempimento della struttura.
Di pari passo nel passaggio dagli Ulivi di Rizzeddu agli Ulivi di Ploaghe non si capisce dove siano finiti gli utenti dei servizi e come mai, ora che il costo lo determina il riempimento effettivo, non si riesca più arrivare ad avere la struttura piena. Dove sono finite le persone – si chiede la presidente Anna Villa – che necessitavano del servizio?
Un ‘Ora basta!’ che fa il pari con il linguaggio della protesta, ma che è anche il grido di chi si sente inascoltato da anni di grave crisi e difficoltà”.