Siddùra cresce con l’acquisto di una nuova azienda agricola – Dodici ettari vitati in più e ampliamento della cantina per 600 metri quadri
L’azienda di Luogosanto decide di investire in terreni e infrastrutture. Nella nuova barricaia arrivano innovative metodologie di lavorazione dei vini.
Siddùra cresce con l’acquisto di una nuova azienda agricola. Si tratta della tenuta “Cilistrone”, che si trova nello stesso Comune di Luogosanto, a pochi chilometri dalla cantina madre. Un investimento che rientra nei piani di sviluppo dell’azienda e che consente a Siddùra di aggiungere altri dodici ettari vitati alla sua produzione.IL VERMENTINO. La proprietà ha scelto di puntare sul vitigno autoctono per eccellenza in Gallura: il Vermentino DOCG, alla cui produzione sono interamente dedicati i filari della nuova tenuta di proprietà di Siddùra. Proprio il Vermentino è stato indicato come il re dei vini sardi nella recente classifica dei vini più amati dai consumatori stilata dall’Iri, leader nelle ricerche di mercato, analisi e piattaforme tecnologiche di supporto alla crescita delle aziende del largo consumo.
Da sempre uno degli obiettivi prioritari di Siddùra è stato quello di promuovere la conoscenza del vitigno autoctono del Vermentino di Gallura – unica DOCG del Vermentino e della Sardegna – in tutta Italia.
“Mai come in questo momento storico, un vitigno, come quello del Vermentino – commenta il manager della cantina, Massimo Ruggero – rappresenta perfettamente la situazione attuale. Il Vermentino di Gallura è un vitigno capace di trasformare le austerità dei venti di maestrale e il salmastro, ai quali è sottoposto fin dalla nascita, in valore aggiunto, caratteristiche identitarie uniche. Così la filosofia di Siddùra che – dichiara Ruggero – in un momento storico difficile, ha saputo trasformare il negativo in positivo scegliendo di investire in nuovi terreni e tecnologie”.
L’AMPLIAMENTO. Il progetto di ampliamento della cantina Siddùra ha avuto inizio già durante il periodo della pandemia, motivato da un aumento della produzione e dalla necessità di diversificare la lavorazione dei vini inserendo metodologie innovative che garantissero livelli di qualità sempre più alti. Siddùra ha così deciso di acquistare una nuova azienda agricola e contestualmente procedere all’ampliamento della cantina per ulteriori 600 metri quadri. Destinando così una parte importante della nuova struttura alla barricaia: nello scrigno più prezioso della cantina sono stati inseriti contenitori per l’affinamento del vino di ultima generazione, costruiti con un sapiente connubio di acciaio e legno. Una evoluzione inserita nella conservazione del vino attraverso i tini troncoconici.
“Le mura delle cantine, senza il vino, sarebbero un corpo senz’anima. L’obiettivo dell’ampliamento – commenta Massimo Ruggero – è stato quello di creare, custodire e, infine, sviluppare tecniche continue di lavorazione, in grado di soddisfare la curiosità del mercato. Come i tini troncoconici, che rappresentano lo strumento capace di controllare il respiro di un vino”.