Secondo quanto affermato da Andrea Vallascas, deputato di Alternativa, che ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico per sollecitare, d’intesa con l’Europa, interventi straordinari e urgenti, una porzione di aziende dell’export rischia di subire ingenti danni a causa del conflitto Russia-Ucraina.
“È necessario adottare misure urgenti di sostegno alle imprese colpite dal crollo dell’export con la Russia. Dopo due anni di pandemia, che ha già gravemente indebolito il tessuto produttivo del Paese, le aziende del made in Italy non sono in grado di sostenere senza aiuti una crisi che potrebbe rivelarsi di vaste proporzioni. Un duro colpo per l’economia e le imprese della Sardegna per le quali la Russia si è rivelata un importante mercato di sbocco per numerose produzioni locali“.
DANNI ALL’ECONOMIA COME CONSEGUENZA DEL CONFLITTO
“Tra gli effetti devastanti della guerra – spiega Vallascas – bisogna tenere conto anche dei danni all’economia e alle imprese che esportano nei territori teatro del conflitto. L’Italia è il settimo partner commerciale della Russia, un mercato importante anche per le aziende e i prodotti della Sardegna che nel 2021 ha sfiorato un valore di circa 14 milioni di euro. A rischio diversi settori produttivi dell’Isola a cui si aggiungono le ripercussioni per il comparto turistico“.
“Un volume di vendite – prosegue – destinato a subire un improvviso crollo a causa della guerra, provocando ingenti danni a imprese e comparti produttivi. Nel complesso, l’export italiano coinvolge migliaia di aziende di piccole e medie dimensioni distribuite capillarmente nel territorio. Si tratta di realtà per le quali la Russia è spesso l’unico mercato estero. Il rischio è che l’improvvisa sospensione delle esportazioni possa determinare una crisi generalizzata dalle vaste proporzioni, così come è già accaduto nel recente passato”.
“Il precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa – aggiunge l’esponente di Alternativa – ha penalizzato maggiormente il made in Italy con un calo del 29,3 per cento delle esportazioni, calo che non è stato ancora del tutto recuperato”.
“Dopo due anni di pandemia – conclude Vallascas – che ha indebolito e, in molti casi, compromesso intere filiere produttive del Paese, la guerra Russia-Ucraina, oltre ad ampliare gli effetti delle crisi energetica in corso, rappresenta un ulteriore fattore critico per le imprese manifatturiere, già alle prese con l’aumento delle commodities, le difficoltà di approvvigionamento di materie prime e di personale, l’aumento dei costi di trasporto via container e l’allungarsi dei tempi di consegna”.