“Mi sento anche lucana! Nella tavola peutingeriana Basilicata/Cilento erano tutt’uno e quindi mi sento lucana. Però la strada delle Calabrie è stata dimenticata e sostituita dall’autostrada e tutto ciò che era importante, come taverne, uffici postali, mulini, maniscalchi e le piccole botteghe sono rarità e dunque in quanto tali andrebbero tutelate queste testimonianze. Oggi ho vissuto l’emozione di incontrare i ragazzi e credo si debba ripartire proprio da loro anche perché senza conoscenza non si può essere spiriti liberi!”. Lo ha affermato Vienna Cammarota, anni 72, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia, che partita da Serre sta attraversando a piedi ben 22 borghi sulla Via Regia delle Calabrie.
Vienna è stata accolta dagli studenti e al Comune anche dal sindaco di Nemoli Mimmo Carlomagno.
“Siamo stati felici di averla con noi Vienna Cammarota. Nemoli ha il nucleo antico che si estende a forma di croce al centro della Valle del Noce, poco distante dal massiccio del Sirino e dal lago omonimo. Il suo centro storico annovera caratteristici edifici, che sebbene presentino aspetti architettonici “poveri”, assumono un carattere particolarmente interessante nel loro insieme.
Il piccolo borgo si sviluppa lungo la S.P. 45, che coincide con il primitivo impianto di epoca sette/ottocentesca della Strada Regia delle Calabrie – ha dichiarato Mimmo Carlomagno – l’antica strada di epoca borbonica che ripercorre il tracciato ancora più antico della via Popilia di epoca romana. Molto interessante, dal punto di vista delle potenzialità turistiche il territorio comunale che si estende in prossimità del lago Sirino, caratterizzato da un contesto paesaggistico di sicuro interesse.
Il lago Sirino si trova a 784 metri sul livello del mare, si schiude a forma di gemma, le cui acque cambiano colore durante le ore del giorno e a seconda delle stagioni. E’ un lago di sbarramento che si alimenta con le sorgenti del Sirino. E’ diventato nel corso degli anni la meta preferita di turisti che amano il contatto diretto con la natura”.
Tracciati di epoca romana, ma molteplici osterie, taverne, ben 14 stazioni postali ottocentesche, geo – siti, oasi naturali, palazzi ducali: tutto questo è lungo la ritrovata Via Regia delle Calabrie ma anche strada delle memorie!
E domani la Cammarota che il 26 Aprile partirà per il cammino da Venezia, esattamente dal Lazzaretto Nuovo, fino a Pechino a piedi, continuerà ad attraversare la Basilicata a piedi per raccontarla e farla vivere alle nuove generazioni attraverso il suo racconto.
Domani Vienna attraverserà Castelluccio Superiore e nel pomeriggio sarà a Castelluccio Inferiore, accolta dal sindaco Paolo Campanella.
“Accogliamo favorevolmente l’arrivo dell’Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia nella nostra comunità – ha affermato Campanella – e soprattutto in questo particolare momento in cui è in corso la guerra è un messaggio di pace che arriva a Castelluccio e da Castelluccio deve illuminare il Mondo. Allo stesso tempo è giusto ricordare che come Amministrazione stiamo portando avanti la valorizzazione del nostro borgo, grazie ai fondi del PNRR. L’auspicio è che da questa azione possano partire iniziative importanti di valorizzazione ad esempio della Via Regia delle Calabrie. E’ anche un inizio di cammino di speranza e di pace”.
Dunque, domani in mattinata, Vienna Cammarota lascerà Nemoli.
“Domani, Vienna inizierà ad entrare nel Parco Nazionale del Pollino – ha dichiarato Luca Esposito, architetto, storico della Cartografia del Regno di Napoli, delegato Archeoclub D’Italia al Programma di Riqualificazione dei Borghi sulla Via Regia delle Calabrie ed autore dello studio: La Strada Regia delle Calabrie. Ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizio Ottocento, da Napoli a Castrovillari” – e proprio il territorio di Castelluccio oltre ad avere testimonianze borboniche ha una zona archeologica di influenza preromana in località Campanella. Nell’area che si estende lungo il confine tra Lucania e Calabria, ritenuta sede della Nerulum preromana, è stata rinvenuta una tomba con tutto il suo corredo.
Poi c’è una zona archeologica databile tra età classica ed ellenistica in località Pietrasasso dove sono stati rinvenuti numerosi sepolcri ma anche una zona archeologica di influenza preromana in località Vigna della Corte dove sono state rinvenute alcune tombe con i relativi corredi, monete puniche e romane, frammenti di affreschi e anfore”.