Vienna è partita il 26 Marzo da Serre e passo dopo passo sta attraversando la Basilicata!
Ed ora Vienna Cammarota, anni 72, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia, è arrivata a Castelluccio Inferiore dove OGGI – MERCOLEDI’ 30 MARZO – alle ore 10 e 30 incontrerà la città nei plessi scolastici, accompagnata dal sindaco Paolo Campanella.
Tra antiche tratte postali dell’ ‘800, viceré, borghi dalle grandi tradizioni culturali e popolari, la Via Regia delle Calabrie è la sintesi in grado di valorizzare Patrimonio Naturalistico e Patrimonio Storico divenendo Patrimonio Culturale dell’Italia!“Sono arrivata a Castelluccio Inferiore, con il sindaco Paolo Campanella ho incontrato insegnanti e dirigenti scolastici. OGGI sarò alle ore 10 e 30 sarò nelle scuole per parlare ai ragazzi del loro Patrimonio Culturale. Ringrazio il sindaco che ha avvisato la popolazione dando ampia notizia del mio arrivo. Nel tardo pomeriggio ho visitato la Sorgente di San Giovanni ed è stato proprio il sindaco a guidarmi. Il Pollino lo si vede molto nella zona di Castelluccio, mentre nella parte iniziale nella zona di Lauria l’area è molto trafficata”. Lo ha affermato pochi minuti fa, Vienna Cammarota, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia che sta tentando l’impresa all’età di 72 anni nell’attraversare ben 22 borghi sulla Via Regia delle Calabrie.
Ed ora Vienna sta attraversando il Parco Nazionale del Pollino.
Ecco le immagini mentre il sindaco di Castelluccio Inferiore, Paolo Campanella, l’accompagna alla Sorgente di San Giovanni – https://wetransfer.com/downloads/2ffe7942f26681d5986f72a72ad0ba0c20220329220208/63636979d1e365f9694699662dc9032520220329220251/6d0253
Percorsi storici dedicati alle guerre Napoleoniche.
“Nel Parco del Pollino è possibile seguire itinerari dedicati al periodo in cui Napoleone sconvolse il mondo arrivando con i suoi eserciti anche nei paesi e nelle valli del Pollino lasciando una impronta nella nostra memoria e modificando per sempre la nostra storia. Ad esempio il 9 Marzo del 1806 si tenne la battaglia di Campotenese che vide scontrarsi tutto l’esercito Borbonico – ha affermato Giuseppe Cosenza, Guida Ambientale Escursionistica – con le truppe Napoleoniche stanziate nel Sud Italia. E’ possibile visitare la Valle di San Martino, la “via dei francesi” , il Fortino Borbonico, l’Altopiano di Campotenese, il Valico delle Teste, la Dirupata e Morano Calabro. E di notevole interesse sono anche i percorsi di trekking urbano seguendo i grandi eventi storici come l’itinerario escursionistico che parte dal Castello Ruggiero, Santuario dell’Armo, prosegue poi attraverso il centro storico di Lauria Superiore, la Chiesa di San Nicola di Mira, la Villa, la Ravita, e termina alla Chiesa di San Giacomo a Lauria Inferiore.
Dal punto di vista naturalistico il Parco Nazionale del Pollino ha ambienti naturali rari. Ad esempio Bosco Difesa nel Parco Nazionale del Pollino è una località, a circa 800 m di quota, che si estende tra i comuni di Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, dove si trova Vienna Cammarota ora, caratterizzato dalla presenza di un meraviglioso bosco di Cerro (Quercus cerris) una quercia con esemplari imponenti e colonnari.
Qui a Bosco difesa ho incontrato più volte l’endemico Scoiattolo Nero, il Picchio verde, Picchio il muratore, la Faina. Nel bosco ho trovato gli aculei delI’istrice, le impronte del Tasso. Una volta ho incontrato un bel gruppo di Cervi, ma la zona è frequentata anche dal Capriolo e dal Lupo. Negli spazi aperti circostanti spesso osservo volare la Poiana (Buteo buteo), il Nibbio reale (milvus milvus) e qualche anno fa ho avvistato il Biancone (Circaetus gallicus) che probabilmente nidifica in questa zona.
Da qui partono anche dei percorsi per raggiungere la Madonna del Soccorso, punto di partenza per escursioni più impegnative come Monte La Spine e Zaccana
Piano Ruggio, invece è un grande altopiano a quota tra i 1500 circondato da vette importanti: Timpa della Capanna, Timpone di Viggianello, Coppola di Paola (m.1919), Monte Grattaculo e la maestosa Serra del Prete (m. 2180) terza cima più alta del Massiccio del Pollino. Qui ho fatto la mia prima esperienza di avventura in natura. In assoluto è la località più visitata del Parco Nazionale del Pollino. Per me è un passaggio obbligato per raggiungere Colle Impiso da dove partono le escursioni più impegnative o per salire su una delle vette che lo circondano.
Attualmente è facilmente raggiungibile dallo svincolo di Campotenese o dai paesi di Rotonda, Viggianello e San Severino Lucano.
C’è il sentiero del Malvento, dove ogni anno accompagno scuole e famiglie, che consente di raggiungere la terrazza panoramica del Belvedere da dove si ammirano i Pini Loricati che svettano sui costoni rocciosi di Timpone della Capanna e Serra del Prete. Anche io li ho visti qui la prima volta.
Le praterie in Primavera sono ricchissime di fiori e posso guidarvi a conoscere i più importanti.
Attualmente il Rifugio De Gasperi è chiuso, ma dietro il rifugio in una casetta di legno è possibile bere un caffè e acquistare qualche genere alimentare. Per me è una sosta obbligata dopo una bella escursione. Poco lontano dal rifugio, sulla strada c’è una fontana, ma è possibile anche raggiungere la sorgente più in alto”.
La Via Regia delle Calabrie, costruita a fine ‘700 dai Borbone è davvero simbolo dell’importanza del Patrimonio Culturale Italiano.
E tutti i borghi hanno testimonianze di epoca borbonica.
“La Via Regia delle Calabrie rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico per l’Italia tutta – ha concluso Luca Esposito, architetto, storico della Cartografia del Regno di Napoli, delegato Archeoclub D’Italia al Programma di Riqualificazione dei Borghi sulla Via Regia delle Calabrie ed autore dello studio: La Strada Regia delle Calabrie. Ricostruzione storico-cartografica dell’itinerario postale tra fine Settecento e inizio Ottocento, da Napoli a Castrovillari” come ad esempio anche il tratto da Lauria a Castelluccio Inferiore.
Ci troviamo la piccola Cappella di S. Antonio segnalata sulle mappe a partire dal 1877 e ulteriore testimonianza del passaggio del Cammino Regio lungo tale direttrice. O ancora l’Abbazia di S. Filippo, distrutta probabilmente a seguito di un evento franoso intorno alla metà dell’Ottocento. Avanzi di fondazioni e mura portanti di quello che doveva essere un grosso impianto architettonico, oggi risultano parzialmente inglobati dalle strutture per il ricovero degli animali, nel fondo agricolo in cui esso ricade, mentre alcune testimonianze degli abitanti della zona descrivono i resti di un campanile ancora visibile fino al 1940. Molte delle opere d’arte e dei fregi architettonici che ornavano la chiesa, a seguito della sua distruzione, furono trasferiti nelle vicine chiese di Lauria e Nemoli. Secondo recenti studi il monastero fu fondato intorno al X secolo ad opera di monaci basiliani italo-greci provenienti dalla Sicilia ed era intitolato a S. Filippo d’Agira, venerato anche dal culto ortodosso. Successivamente, a partire dal XI-XII secolo, l’abbazia fu affidata ai monaci benedettini nell’ambito del progetto più ampio della chiesa romana di rallentare la penetrazione bizantina in Italia. A tratti, in particolare lungo il piano del Galdo è un territorio molto impegnativo anche per la realizzazione di un’opera come la Via Regia delle Calabrie.
Eppure l’opera venne realizzata e con numerose Taverne, le aree di sosta di un tempo. Ad esempio, dopo Lauria la Taverna del Postiere.
Lungo il percorso c’è una vecchia casa cantoniera dell’Anas , ancora integra nel suo aspetto originario di inizio Novecento. Sulla facciata si scorge ancora la vecchia sigla A.A.S.S. (Azienda Autonoma Statale Strade) che risale alla fondazione dell’Ente durante il ventennio fascista (a partire dagli anni ’50 l’ente poi assunse l’attuale denominazione). Il caseggiato è a due livelli con un corpo laterale di ricovero per gli automezzi, mentre sul retro si scorge un altro piccolo caseggiato, non tinteggiato di rosso, con un bell’arco di ingresso in pietra. Potrebbe trattarsi di una taverna ottocentesca, dato che, quasi completamente nascosto dalla vegetazione, si intravede a margine dell’edificio un vecchio tratto di strada, lasciato in abbandono a seguito della costruzione della moderna rampa della Provinciale. La strada prosegue tortuosamente lungo le falde del monte Sabino, superando speroni montuosi e piccoli canali attraversati grazie a numerosi ponticelli, purtroppo completamente nascosti dalla fitta vegetazione.
Lo stesso Palazzo Municipale di Castelluccio Inferiore è testimonianza dell’importanza della Via Regia delle Calabrie, in quanto edificio già indicato nella mappa di allora”.
E Domani Vienna Cammarota sarà nelle scuole di Castelluccio Inferiore, alle ore 10 e 30 accompagnata dal sindaco di Castelluccio Inferiore, Paolo Campanella.
Vienna Cammarota, anni 72, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia sta dunque attraversando numerosi borghi che si trovano sulla Via Regia delle Calabrie. Vienna è partita il 26 Marzo da Serre, in provincia di Salerno ed ha attraversato: Postiglione (Sa), Sicignano degli Alburni (Sa), Petina (Sa), Auletta (Sa), Pertosa (Sa), Polla (Sa), Atena Lucana (Sa), Sala Consilina (Sa), Padula (Sa), Montesano (Sa), Casalbuono (SA). Domenica pomeriggio Vienna ha iniziato ad attraversare la Basilicata con i borghi di Lagonegro (Pz), Rivello (Pz), Nemoli (Pz). Adesso Vienna è nei pressi Lauria (Pz), poi senza difficoltà cercherà di raggiungere Castelluccio Superiore (Pz), Castelluccio Inferiore (Pz) dove arriverà nel pomeriggio di oggi. Mercoledì Vienna Cammarota che sta camminando con le bandiere dell’Ucraina e dell’Italia si avvicinerà a Laino Borgo (Pz), poi Rotonda (Pz) ed arriverà nel pomeriggio a Morano Calabro (Cs) per concludere il cammino a Castrovillari (Cs) Sabato 2 Aprile, in Calabria.