Yvan Colonna, il detenuto politico corso, è deceduto
Yvan Colonna, l’Indipendentista corso, è morto lontano dalla sua Terra a seguito di una violenta aggressione avvenuta il 2 marzo nel carcere francese di Arles. Colonna scontava l’ergastolo per l’omicidio del prefetto Erignac, avvenuto ad Ajaccio nel 1998.
Un reato per cui l’Indipendentista si è sempre proclamato innocente. Un caso che lo Stato francese nel 2003 ha deciso di chiudere anche con la sua condanna. La notizia della morte di Yvan Colonna, con molti punti oscuri da chiarire sulla sua dinamica, ha scosso e indignato il popolo corso, tutto il mondo indipendentista europeo e tutti i democratici.
Mentre l’attenzione si dirotta sull’ “infame aggressore”, ci si interroga sui diritti violati dei detenuti politici nelle carceri francesi e sul ruolo dello Stato, sempre meno garante dei diritti soprattutto dei prigionieri politici.
Ci chiediamo chi è il responsabile che ha consentito un’aggressione così violenta in una condizione che prevede la sorveglianza speciale da parte dell’amministrazione penitenziaria. A Yvan Colonna, benché non abbia mai manifestato alcuna pericolosità, né volontà o tentativi di fuga, gli è stato attribuito lo status di DPS (Detenuto Particolarmente Sorvegliato). Una formula spesso attribuita ai detenuti politici corsi, che implica la perdita del diritto al trasferimento in penitenziari nella propria Terra.
Il caso Yvan Colonna ha coinciso con la richiesta di Pierre Alessandri e Pascal Ferrandi, detenuti nelle carceri francesi accusati anch’essi dell’omicidio del prefetto Erignac, di beneficiare di una misura di riconciliazione per finire di scontare le condanne in Corsica, una misura negata per incompatibilità con lo status di DPS.
Sardigna Libera è vicina al dolore della famiglia e del Popolo corso.
Libertà per i prigionieri politici
di Claudia Zuncheddu