Artijanus/Artijanas a Venezia per “Homo Faber: crafting a more human future”
Una selezione di pezzi delle collezioni ideate e realizzate in Sardegna nell’ambito del programma “residenze – artigianato/design” saranno in esposizione a Venezia, fondazione giorgio cini, dal 10 aprile al 1 maggio in occasione della mostra internazionale che promuove il talento artigianale.
“Homo Faber celebra tutto quello che il talento umano, la passione e la creatività riusciranno sempre a fare meglio di qualunque macchina. L’autenticità dell’ispirazione, il valore del territorio, la bellezza di una tradizione che si rinnova portando stupore e bellezza sono fattori strettamente legati all’eccellenza artigiana, di cui Homo Faber celebra i “tesori viventi”: come tutti i tesori, anche i nostri artigiani sono spesso nascosti. Ma non per questo sono meno preziosi”. Alberto Cavalli, curatore generale di Homo Faber, direttore esecutivo di Michelangelo Foundation, direttore generale della Fondazione Cologni
Cagliari, 11 aprile 2022 – ArtiJanus/ArtiJanas, il progetto sperimentale di cultura del design e dell’artigianato promosso e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, con la direzione scientifica e artistica di Triennale Milano, la direzione operativa di Innois s.r.l., la collaborazione della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e la direzione organizzativa di Tools s.r.l., è presente a Homo Faber: Crafting a More Human Future dal 10 aprile al 1 maggio 2022 la Fondazione Giorgio Cini a Venezia, con alcuni pezzi delle collezioni di alto artigianato nei settori ceramico e tessile. Il team curatoriale di Homo Faber, e in particolare Jean Blanchaert e Stefano Boeri (curatori della mostra “Next of Europe”), ha selezionato alcuni pezzi ideati durante le residenze dedicate all’artigianato artistico e al design contemporaneo tenutesi nella primavera 2021 e che hanno visto la collaborazione creativa e produttiva dei designer Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto con l’azienda artigiana Terrapintada di Bitti per la ceramica e Serena Confalonieri con l’azienda artigiana Tessile M&Dusa di Samugheo per la tessitura. Insieme hanno ideato delle piccole collezioni, ognuno per il proprio settore di riferimento, capaci di unire funzionalità e significato simbolico e di consentire una rilettura delle preziose trame del territorio sardo sostenendo con forza e promuovendo un’innovazione gentile, sostenibile ed etica.
Considerata una delle iniziative espositive più rilevanti e vivaci nel campo dei mestieri d’arte d’eccellenza a livello internazionale, Homo Faber è organizzata da Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship in collaborazione con la Japan Foundation, la Fondation Bettencourt Schueller, la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e la stessa Fondazione Giorgio Cini per celebrare i maestri d’arte quali veri e propri “tesori viventi” (concetto che è stato alla base dell’edizione di quest’anno di Artijanus/Artijanas) ed è concepita come un momento significativo di scoperta e di promozione per i maestri artigiani, per le imprese dell’alta manifattura e in generale per la cultura del “bello e ben fatto”.
“L’incontro tra il saper fare dell’artigianato e il know-how del design ha dato vita a produzioni di sicuro interesse che dimostrano il grande potenziale di questo progetto. Un potenziale che risiede tanto nella opportunità per il territorio di mantenere viva la memoria delle sue tradizioni quanto nelle occasioni di sviluppo che il processo di innovazione porta con sé. L’accesso alle nuove tecnologie, infatti, porta il nostro artigianato verso ulteriori capacità produttive e gli permette di entrare in nuovi mercati”. Antonello Cabras – Presidente Fondazione di Sardegna
“Siamo molto felici della presenza di una selezione di progetti, nati dallo scambio e dialogo tra designer di fama internazionale e artigiani sardi nell’ambito di ArtiJanus/ArtiJanas, in questa edizione di Homo Faber, manifestazione affermatasi in breve tempo come una delle più importanti nel mostrare e mettere in evidenza le eccellenze dell’alto artigianato artistico. Triennale Milano ha da subito sostenuto ArtiJanus/ArtiJanas. Ne ha seguito la direzione scientifica, ha lavorato a stretto contatto con Fondazione di Sardegna, con Barbara Argiolas e Barbara Cadeddu e con i curatori Alberto Cavalli e Roberta Morittu per l’organizzazione delle residenze e dell’omonimo Festival a Orani nel 2021. Oggi questo intelligente incontro tra progetto e mani intelligenti vede un ulteriore, prestigioso, sviluppo e riconoscimento, che si ricollega alla missione primigenia di Triennale: la valorizzazione di tutte le arti, del mondo del progetto e dell’artigianato nella sua forma espressiva più elevata”. Stefano Boeri – Presidente di Triennale Milano
“Homo Faber celebra tutto quello che il talento umano, la passione e la creatività riusciranno sempre a fare meglio di qualunque macchina. L’autenticità dell’ispirazione, il valore del territorio, la bellezza di una tradizione che si rinnova portando stupore e bellezza sono fattori strettamente legati all’eccellenza artigiana, di cui Homo Faber celebra i “tesori viventi”: come tutti i tesori, anche i nostri artigiani sono spesso nascosti. Ma non per questo sono meno preziosi”. Alberto Cavalli, curatore generale di Homo Faber, direttore esecutivo di Michelangelo Foundation, direttore generale della Fondazione Cologni
“Siamo molto felici per questo che consideriamo un primo e importante risultato del progetto, un lavoro corale che tiene insieme tecniche tradizionali e pensiero contemporaneo. ArtiJanus/ArtiJanas è nato per rimettere l’uomo al centro del processo culturale ed economico, promuovere i mestieri artigiani, i materiali e le tecniche locali e anche per fuggire dalla falsificazione, e aprirci alle nuove dimensioni di mercato”. Barbara Cadeddu, co-ideatrice di Artijanus/Artijanas insieme a Barbara Argiolas
LE COLLEZIONI
Nel laboratorio di Terrapintada è stata progettata e realizzata Terre di Zanellato/Bortotto, una collezione composta da cinque vasi, chiamati col numero dall’uno al cinque in lingua sarda, che s’ispirano ad alcuni oggetti iconici della cultura sarda: il bottone in filigrana, il cesto del corredo della sposa, la gonna di un costume tradizionale e ancora il famoso pane carasau, che hanno suggerito una sofisticata rilettura in chiave contemporanea di oggetti ed espressioni della cultura materiale locale. Oggetti che, unendo funzionalità e significato simbolico, rileggono con il linguaggio della contemporaneità le preziose trame del territorio sardo. Jean Blanchaert, curatore di “Next of Europe” (una delle 15 mostre di cui si compone Homo Faber) ha selezionato il vaso UNU per rappresentare il risultato del progetto sperimentale Artijanus/Artijanas all’interno della mostra che celebra l’alto artigianato contemporaneo. Si tratta di un pezzo composto da tre elementi distinti, incastrati e sovrapposti, realizzati con tre diverse tecniche di lavorazione: tornio, estrusione e lastra. Il lavoro progettuale si è concentrato attorno al concetto di stratificazione (storica, culturale e materiale) per realizzare un oggetto che fosse il frutto della sovrapposizione di più elementi, affidando alla texture della materia grezza il compito di legare il tutto. Il forte valore evocativo trae ispirazione dal costume tradizionale femminile, in particolar dalla plissettatura della gonna e dalla modalità con la quale di frequente questa veniva usata per coprire il capo. La composizione ruota attorno all’elemento cilindrico del vaso in terracotta, elemento comune a tutta la collezione, simbolo del legame con la terra e la cultura di ispirazione.
Nel laboratorio TessileMedusa è nata Barbagia di Serena Confalonieri, originale collezione tessile composta da tre cuscini di differenti misure e un tappeto, oggetti che già nei loro nomi rendono immediatamente esplicito il riferimento a vari e diversi elementi dell’identità culturale sarda: i bronzetti nuragici, le piante autoctone tipiche del territorio, la brocca in terracotta rappresentativa di un vivere quotidiano tipico e caratteristico. In tutti i pezzi che compongono la collezione i motivi decorativi sono racchiusi in una cornice che riprende lo schema della tessitura della bisaccia sarda, mentre nei quattro angoli dei manufatti sono state inserite le iniziali della designer e della tessitrice, citazione dell’antica usanza delle tessitrici sarde di inserire le proprie iniziali nei manufatti da loro realizzati. Jean Blanchaert ha selezionato i due cuscini Sa Murta e Su Bronzu per rappresentare il settore tessile esplorato da Artijanus/Artijanas. Nei due cuscini gli elementi iconici della cultura sarda sono stati rivisitati attraverso l’uso ironico e giocoso delle forme e del colore. Il cuscino Sa Murta riprende graficamente il tema naturale delle piante di mirto, affiancato da piccole caprette, mentre Su Bronzu riprende il tema del guerriero di epoca nuragica. Tutti i pezzi sono realizzati su telaio manuale con la preziosa tecnica di tessitura “a pibiones”.
GLI ARTIGIANI
Alla pregiata e distintiva produzione del Laboratorio Tessile M&Dusa di Samugheo, paese dell’oristanese rinomato per la viva tradizione tessile, lavorano le sorelle Marcella e Daniela Sanna, che con intuizione ed intraprendenza rilevano alla chiusura nel 2004 un’attrezzata e storica attività tessile aperta negli anni settanta. Le competenze acquisite in ambito familiare diventano strumento attraverso il quale intraprendere un nuovo percorso imprenditoriale. Nella ricercata produzione tessile del laboratorio, seguito in tutti gli aspetti con abilità e competenza da Marcella, il sapere artigianale viene traslato e innovato con sapiente linguaggio stilistico di elegante impatto scenico, forte di sincera conoscenza e legame con la tradizione uniti all’abile sentire dei nuovi e stimolanti impulsi offerti dal contesto contemporaneo.
La bottega ceramica Terrapintada riunisce Simonetta Marongiu ai due fratelli Giulia e Robert Carzedda. Il lavoro di ricerca e sperimentazione trae origine da concetti stratificati nella cultura popolare locale, indagando suggestioni e conoscenze che portano ad esiti diversi e complementari. Design essenziale, forme geometriche e superfici lineari per un vivere volutamente sobrio e contemporaneo, si affiancano a un decoro disegnato e narrativo, rivolto a quanti invece prediligono un gusto più pacatamente tradizionale. Situata in un recuperato mulino nel centro di Bitti, Terrapintada ospita periodicamente eventi culturali, mostre e convegni, diventando polo di creatività che dà spazio a collaborazioni con artisti, designer e architetti.
I DESIGNER
Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto fondano lo studio Zanellato/Bortotto a Treviso nel 2013, dopo aver completato gli studi all’Università Iuav di Venezia e all’ECAL di Losanna. Nello stesso anno presentano al Salone Satellite di Milano il loro primo progetto, la collezione Acqua Alta, che è un omaggio alla città di Venezia: questo momento segna l’inizio di una lunga e continua ricerca sulla relazione tra i luoghi e lo scorrere del tempo, condotta attraverso l’analisi e la reinterpretazione di tecniche artigianali legate al territorio. Il lavoro dello studio spazia dal design del prodotto alle edizioni limitate per gallerie, dall’art direction per aziende alla progettazione di interni per privati. Collaborano con aziende italiane e internazionali e i loro lavori sono stati esposti in gallerie ed istituzioni quali MAXXI Roma, Triennale Milano e Museo Poldi Pezzoli di Milano, Somerset House e The Aram Gallery a Londra. Nel 2015 sono candidati Young Talent of the Year da Elle Decor Italia, nel 2016 hanno vinto un premio NYXxDESIGN della rivista americana Interior Design e un Red Dot Design Award per il progetto Storie per Cedit, nel 2018 un Good Design Award per la seduta Bix di B-Line.
Serena Confalonieri è una designer e art director con base a Milano, dove lavora nel campo del product, graphic e textile design, collaborando con aziende italiane e straniere. I suoi lavori sono a cavallo tra il design di prodotto e il design grafico: in essi è sempre presente un’accurata ricerca nei confronti delle superfici. Dopo la Laurea in Interior Design conseguita presso il Politecnico di Milano, e varie esperienze lavorative all’estero (Barcellona, Berlino e New York), nel 2012 apre il suo studio e nel 2103 debutta al Salone del Mobile con prodotti disegnati per aziende quali Nodus, cc-tapis e Wall&decò. In questi anni è stata selezionata per residenze di design e workshop in Italia e all’estero (New York, Messico, Portogallo), i suoi lavori sono stati pubblicati da importanti periodici e riviste di settore (“The New York Times”, “Il Corriere della Sera”, “Il Sole 24 Ore”, “Wallpaper”, “Interni”, “Ottagono”, “L’Officiel”, “Elle Décor”…), ha vinto premi nazionali ed internazionali, e i suoi lavori sono stati esposti in importanti luoghi del design come Triennale Milano e la Galleria di Rossana Orlandi.