ASEL Sardegna: La Regione aiuti i Comuni a pagare le bollette della luce
ASEL Sardegna:La Regione aiuti i piccoli Comuni a pagare le bollette dell’illuminazione pubblica, già in gravi difficoltà a garantire ogni anno gli equilibri di bilancio.
Lo chiede l’ASEL Sardegna con una lettera all’Assessore regionale degli Enti Locali Avv. Quirico Sanna, proponendo di utilizzare un “fondo” istituito con la recente legge di Bilancio, esattamente all’articolo 2, comma 3° destinato ad “assicurare la salvaguardia degli equilibri di bilancio” nei nostri Comuni.
“Le conseguenze della crisi energetica dipendente dalla guerra tra la Russia e l’Ucraina – scrive il Presidente dell’ASEL Rodolfo Cancedda – hanno determinato un pauroso aumento dei costi delle utenze relative all’illuminazione pubblica più che raddoppiate, incidendo in maniera consistente sui bilanci dei Comuni, specie di quelli di minore dimensione, impossibilitati a farvi fronte con le entrate ordinarie”.
“Il fenomeno dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione residente con la crisi economica e sociale, specie nei Comuni di minore dimensione, ha assottigliato ancora di più le entrate proprie dei singoli Enti.
Ad essi – aggiunge il Presidente Cancedda – occorre riservare da parte della Regione maggiore attenzione e risorse finanziarie”.
Da qui la proposta di utilizzare il “fondo” istituito con l’articolo 2 della Legge regionale di Bilancio anche per aiutare i Comuni a pagare le bollette dell’illuminazione pubblica, prevedendo la destinazione di un contributo specifico pari almeno al 50% della spesa storica per l’illuminazione delle strade e delle piazze comunali affinché venga garantito questo importante ed essenziale servizio anche ai fini della sicurezza pubblica.
“L’ASEL Sardegna – conclude la sua lettera il Presidente Rodolfo Cancedda – è disponibile a concorrere ad elaborare e sostenere una tale iniziativa in sede di Conferenza Permanente Regione – Enti Locali” della quale ha chiesto la formale convocazione per una decisione nel merito della proposta.