CINODROMO IN COSTRUZIONE IN PROVINCIA DI TREVISO, L’OIPA LANCIA UNA CAMPAGNA DI PROTESTA
Comparotto: «L’ultimo cinodromo italiano, quello di Roma, fu chiuso venti anni fa;e ora si pensa di costruirne uno nuovo riportando indietro la storia dello sfruttamento degli animali»
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) lancia una campagna contro la costruzione di un cinodromo a Maserada sul Piave, in provincia di Treviso.
I lavori di costruzione proprio accanto a una bellissima area verde, un’area protetta appartenente alla Rete Natura 2000, sono già iniziati.
Chi vuole protestare contro la realizzazione del progetto può sottoscrivere la protesta alla pagina web:
che inoltrerà automaticamente la lettera di dissenso alle autorità comunali coinvolte nell’operazione.
Il progetto è stato proposto dall’Ente nazionale cinofilia italiana (Enci) e il Comune di Maserada ha dato il via libera al progetto:
concedendo all’Ente un’area nel grande parco pubblico di Parabae dove, se non vi saranno ripensamenti, sorgerà una pista ovale di 167 metri per le corse di levrieri.
«L’ultimo cinodromo italiano, quello di Roma, fu chiuso venti anni fa;
e ora si pensa di costruirne uno nuovo riportando indietro la storia dello sfruttamento degli animali»,
commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
«Far correre i levrieri, così come far correre cavalli, per il divertimento dell’uomo è segno di mancanza di cultura e sensibilità nei confronti degli animali».
L’accordo tra il Comune di Maserada e l’Enci prevede la concessione per 15 anni di un’area di 27 mila metri quadri a ridosso degli impianti sportivi, a fronte di un canone annuo di quattromila euro, per un investimento dichiarato dall’Enci di oltre 160 mila euro.
L’Oipa sta inoltre valutando, con un accesso agli atti, la liceità e la congruità del piano.
I levrieri saranno costretti a correre su distanze tra i 250 metri e i 900 metri, sei per volta, e per un massimo dichiarato di tre volte al giorno, inseguendo un fiocco di plastica o di pelle trainato da un motore che richiama la caccia a un animale selvatico.
Una tipologia di corsa che, anche in vista di gare internazionali, non sembra affatto amatoriale, contrariamente a quanto dichiarato dall’Enci.
Nel progetto, inoltre, non viene tenuto conto dell’aspetto sanitario degli animali che frequenteranno la pista;
né si fa cenno a un ambulatorio medico veterinario per eventuali emergenze o a un presidio veterinario;
né è prevista una area attrezzata dove potranno sostare i cani tra una corsa e l’altra.
«In diversi paesi d’Europa i levrieri impiegati in corse cosiddette “amatoriali” vengono acquistati, soprattutto in Irlanda, dall’industria del greyhound racing;
che non ha alcun rispetto per la vita degli animali e che sfrutta e elimina migliaia di cani ogni anno»,
ricorda il presidente Comparotto.
«I cani sono allenati fino allo stremo solo per il gusto di vederli correre, senza contare l’orrore che si nasconde negli allevamenti:
accoppiamenti forzati, fattrici sfruttate come macchine da riproduzione, cuccioli selezionati e soppressi solo perché devono rispondere agli standard di razza».
La pista in costruzione a Maserada sul Piave e le iniziative a essa collegate rischieranno quindi d’incentivare l’importazione di levrieri andando così ad alimentare un’industria spietata e crudele.
L’Oipa invita tutti a partecipare al mailbombing per chiedere al Sindaco e alla Giunta comunale di ritirare la concessione a un progetto eticamente inaccettabile che porterà solo sfruttamento, sofferenza e maltrattamento per gli animali che vi saranno coinvolti e che sarà anche profondamente diseducativo per i più giovani.