Codici: indebitate e a rischio usura, la situazione pericolosa di tante famiglie italiane.
La pandemia, il caro bollette e ora la guerra. Se il presente parla di emergenza, il futuro è a tinte cupe, perché il rischio di un ulteriore impoverimento delle famiglie è concreto. Una situazione che l’associazione Codici tocca con mano ogni giorno con le richieste di aiuto che giungono ai propri Sportelli. Punti di ascolto e di assistenza per i tanti cittadini in difficoltà, preoccupati dai debiti che aumentano.
“Con la pandemia pensavamo di aver toccato il punto più basso – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – ed invece, purtroppo, la situazione in questo inizio 2022 si è fatta ancora più pesante. Sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, rispettare le scadenze per molti è un’impresa e così aumentano i casi di sovraindebitamento. Lo dicono le segnalazioni che riceviamo e lo confermano gli studi, che, tra l’altro, non riescono a fotografare con esattezza il fenomeno usura, difficile da inquadrare anche alla luce della resistenza delle vittime a denunciare. E proprio il rischio usura è quello che preoccupa maggiormente.
Quando un cittadino viene segnalato alla Centrale Rischi come cattivo pagatore, si ritrova sbarrate le porte delle banche, l’accesso al credito legale gli viene precluso e così, disperato, in molti casi finisce per rivolgersi agli strozzini. Un aiuto che, ovviamente, è una pura illusione, perché in realtà per la vittima è l’inizio di un incubo. Lo diciamo alla luce dell’esperienza maturata con l’attività di assistenza che portiamo avanti da anni e che ci fa anche dire che da parte delle istituzioni serve uno sforzo maggiore per far conoscere gli strumenti utili ad uscire dal sovra-indebitamento, che è la tappa di passaggio che porta all’usura. Pensiamo alla legge numero 3 del 2012, che non tutti conoscono.
Anche di fronte a situazioni che appaiono disperate – sottolinea Giacomelli – c’è sempre una via d’uscita e la si raggiunge percorrendo la strada della legalità, non rivolgendosi agli strozzini. È bene ricordarlo ed è importante che le istituzioni rendano più note, ed anche più accessibili, queste forme di aiuto, in alcuni casi provvidenziali”.