“La firma del decreto energia è sicuramente una base di partenza per avviare una nuova fase nelle politiche energetiche della Sardegna ma rimane forte la perplessità per un decreto che non è stato adeguatamente condiviso con la regione e con le comunità locali.
Già dalle bozze del decreto circolate nelle settimane scorse emergeva più di un dubbio su alcune delle scelte contenute nel documento. Prima di tutto per quanto riguarda le tariffe a carico dei sardi e poi per la ridotta capacità di stoccaggio prevista per Porto Torres.
Per essere accolto favorevolmente il decreto deve mettere i cittadini e le imprese sarde nelle stesse identiche condizioni di quelli delle altre regioni italiane.
Va benissimo avviare la transizione energetica e puntare sulle energie rinnovabili ma se a pagare questo passaggio obbligato non saranno i cittadini sardi.
E per quanto riguarda il metano vogliamo capire se le scelte contenute nel decreto siano state assunte tenendo conto delle esigenze reali della nostra isola.
In caso contrario bisogna prendere in considerazione la possibilità di fare ciò che ha fatto il governo con la Sardegna in questi ultimi mesi: impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale.”