Divelto il cippo in onore di Frau – Fervicredo: “Non c’è sangue versato che basti contro la stupidità. La società respinga queste ignominie prendendo posizione al fianco dei Servitori dello Stato”
“L’orrendo gesto compiuto a Chilivani, nel Sassarese, dove è stato vandalizzato il cippo commemorativo del militare Walter Frau, è la sconfortante prova di quanti anni luce ci separino ancora da un livello di civiltà quantomeno apprezzabile e di quanto ancora i Servitori dello Stato siano visti come nemici e bersagli sempre e comunque. Non c’è sangue versato per difendere la legalità e la sicurezza del paese che possa bastare contro la sottocultura della violenza, contro l’arroganza della disobbedienza, contro la stupidità del vuoto totale, umano, emotivo, che porta a tali incommentabili gesti”.Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), commenta con viva riprovazione il grave episodio avvenuto sabato a Chilivani (Ozieri), nel Sassarese, dove ignoti hanno vergato sui muri con vernice rossa una decina di scritte minacciose ed ingiuriose contro i Carabinieri, accanendosi poi sulla pesante targa in pietra commemorativa del militare Walter Frau, Vittima, col collega Ciriaco Carru dell’eccidio di Chilivani del 16 agosto 1995.
E mentre alcuni dei proprietari dei muri imbrattati hanno sporto denuncia e l’Amministrazione comunale ha annunciato che ripristinerà la targa, che è stata prima divelta e poi spaccata, Fervicredo ha voluto far sentire la propria voce “in difesa, come sempre, della memoria delle Vittime del Dovere” spiega Schio che aggiunge: “E’ pur vero che questi gesti sono talmente infimi da non meritare neppure considerazione e però sarebbe sbagliato sottovalutare qualsivoglia atto di insofferenza e di accanimento verso chi rappresenta la parte migliore del Paese.
Quella parte che non si tira mai indietro, che sopporta sacrifici e restrizioni persino dei propri diritti, che suo malgrado si trova ancora a versare contributi di sangue per un Dovere che ne rappresenta la spina dorsale, mentre è solo una barzelletta per chi crede che una multa per una patente non in regola sia un abuso. Ma è dalle quotidiane piccole cose che si cambia il volto di una società, ancora troppo distratta, troppo subissata dallo squallore e dalla pochezza di quelli che noi per primi, ciascuno di noi, dobbiamo mettere all’angolo se non vogliamo continuare a subire.
Noi tutti, infatti, siamo chiamati ad essere garanti del rispetto delle regole, e custodi della memoria della parte migliore di questo Paese, prendendo una posizione netta, chiara e decisa in favore dei Servitori dello Stato che lavorano per tutti, anche per gli imbecilli che ancora imbrattano i muri”.