Gli investimenti pubblici non debbono essere a carico delle imprese
Recenti dichiarazioni alla stampa locale hanno evidenziato le difficoltà ed i dubbi di un’amministrazione a fronte di una situazione difficile per tutti.
Per Ance Sardegna Meridionale corre l’obbligo di chiarire quella che è la posizione della nostra Associazione e delle Imprese che rappresentiamo, che non è certo quella indicata di voler disattendere gli impegni contrattuali assunti.È una realtà innegabile il fortissimo e straordinario aumento dei prezzi che a partire dalla fine del 2020 è andato ad accrescersi nel 2021, fino ad arrivare a una impennata vertiginosa negli ultimi mesi, aggravata anche dal conflitto russo-ucraino, che riguarda, solo per dirne alcuni, i costi dell’acciaio, del cemento, dell’energia, del gas, dei prodotti petroliferi.
Inoltre, esiste un vero e proprio problema di approvvigionamento dei materiali e quei pochi disponibili sono a prezzi esorbitanti.
Siamo tutti fortemente colpiti, cittadini ed operatori economici
Si tratta di una situazione imprevista ed imprevedibile, di cui sono ben consapevoli anche le pubbliche amministrazioni, ma che si sta ripercuotendo in maniera drammatica sulle imprese che hanno partecipato alle gare e si sono aggiudicate lavori a condizioni di mercato che non esistono più e che ora, non certo per loro responsabilità, si trovano a dover affrontare costi insostenibili.
Le nostre imprese stanno rischiando il fallimento, il comparto rischia di implodere e le conseguenze sarebbero pesanti per tutto il sistema economico, dal momento che rappresenta circa il 20% del PIL nazionale, senza contare l’indotto.
Un comparto che è reduce da un periodo ultradecennale di crisi profonda, e che in Sardegna ha portato alla scomparsa di circa il 50% delle imprese e a una corrispondente diminuzione dell’occupazione del settore, che solo ultimamente stava avvertendo i primi cenni di ripresa e che ora si ritrova nuovamente catapultato in una situazione difficilissima.
Quanto sta avvenendo non è riconducibile al normale rischio d’impresa, è qualcosa di eccezionale e straordinario a cui occorre far fronte con urgenza e in maniera commisurata all’entità del problema, che deve trovare tutti gli operatori economici uniti nella ricerca di soluzioni percorribili e condivise, che richiede uno sforzo comune per raggiungere l’obiettivo di interesse di tutti, la realizzazione delle opere.
Non può e non deve passare il messaggio che le imprese non vogliono rispettare i contratti e tanto meno si può parlare di ricatto e di atteggiamenti pretestuosi, a meno che non si ignori cosa sta succedendo in un mercato ormai fuori controllo.
Non c’è bisogno di essere imprenditori o pubblici amministratori per capire cosa sta avvenendo, lo sa ogni cittadino che si trova a far fronte alla gestione quotidiana della propria casa e della propria famiglia.
Le Imprese hanno tutto l’interesse di lavorare e a completare i lavori, ma è necessario farlo in una situazione di equilibrio contrattuale.
Inoltre, abbiamo tutti di fronte l’impegno e l’opportunità rappresentata dal PNRR, che non possiamo lasciarci sfuggire, ma che può essere compromessa dalle difficoltà degli operatori a partecipare alle stesse gare, se i prezzi continueranno ad essere sottostimati rispetto a quelli reali del mercato.
È un’emergenza che ci riguarda tutti.
Ciò che la nostra Associazione sta facendo è un forte pressing sul Governo, che ha condiviso la eccezionalità e drammaticità della situazione, perché adotti al più presto i necessari provvedimenti normativi, ma nel contempo stiamo cercando ogni legittima soluzione nell’ambito degli strumenti a disposizione.
I recenti decreti sono utili ma insufficienti per affrontare una situazione così drammatica e a ristabilire eque condizioni di lavoro,
Alcuni di questi prevedono che le Pubbliche amministrazioni adeguino i prezzi dei contratti in corso a quelli indicati da apposite tabelle ministeriali e, a tal fine, forniscono indicazioni su quali siano le risorse alle quali attingere nel proprio ambito, oltre che la possibilità di ricorrere ad uno speciale Fondo nazionale a tal fine costituito, le cui risorse sono state incrementate di recente.
Esistono inoltre norme nel Codice degli appalti e nel Codice civile che possono essere di aiuto e di riferimento, ed alle quali potrebbero essere ricondotte diverse fattispecie contrattuali.
Così come sarà di importanza determinate l’imminente ed atteso aggiornamento del prezzario regionale dei lavori pubblici, sul quale poniamo forti aspettative.
Il nostro sforzo è quello di non fermare l’edilizia, vogliamo portare aventi con dignità gli impegni presi.
Questo dovrebbe essere un obiettivo comune, che riteniamo non debba essere vanificato da nervosismi probabilmente determinati dalla difficoltà del momento che fa sentire a tutti il peso delle proprie responsabilità, ma che, se c’è la volontà, potremmo affrontare insieme in un’ottica sinergica e costruttiva.