Il personale di Abbanoa vuole essere rispettato
Perché i lavoratori non hanno gli stessi diritti?
Siamo ancora costretti nel 2022 ad assistere ad un comportamento discutibile dell’Azienda.
Abbanoa vuole differenziarsi dalle aziende che classificano il personale in funzione della mansione svolta, dell’anzianità di servizio, del titolo di studi del livello assegnato e soprattutto della formazione e professionalità acquisita.
I fatti. Il 12 Aprile scorso il CDA ci ha convocati per argomentare l’attribuzione, ad una parte del personale amministrativo, dei livelli di inquadramento superiore (tematica dibattuta da anni).
Da anni, come organizzazioni sindacali, chiediamo verifiche del personale oggettive e trasparenti che consentano, in relazione alla struttura organizzativa, di ottenere un quadro generale della forza lavoro attendibile e condiviso.
Ancora oggi l’Azienda non si è dotata di una Pianta Organica definita che consenta di elaborare una struttura organizzativa stabile e definita. Tuttora infatti la stessa è in “perenne” elaborazione. Avere una struttura stabile e definita permetterebbe alle Organizzazioni Sindacali di analizzare quanto dichiara il responsabile delle Relazioni Industriali e Risorse Umane fornendo numeri e le tabelle senza alcun criterio, dichiarando che 140 lavoratori saranno interessati all’attribuzione di livello di inquadramento contrattuale superiore.
Chiediamo all’azienda di sanare, con procedure chiare e uguali per tutti la posizione dei dipendenti assunti direttamente o migrati in Abbanoa dalle realtà precedenti (dal 2005 in poi) e che ancora sono sotto inquadrati avendo “livello di ingresso 2°” pur svolgendo mansioni che da declaratoria contrattuale sono da 3° o addirittura da 4° livello. Una situazione simile si prospetta non sono per gli addetti amministrativi ma per tutti i dipendenti.
Ora non si capisce se sia stato effettuato un preventivo accertamento delle attività lavorative previste dal CCNL e se sono state verificate tutte quelle situazioni che prevedono a parità di mansioni la parità di inquadramento e retribuzione cioè se il dipendente sia inquadrato correttamente nella declaratoria generale e dei profili esemplificativi.
Affermiamo questo perché siamo convinti che il punto di partenza aziendale sia errato e non fotografi la reale situazione degli inquadramenti, attribuendo livelli minimi non in linea con le declaratorie contrattuali e finendo nel grottesco, certificando selezioni pubbliche per l’assunzione di personale con un livello di inquadramento superiore a quello avente con mansioni simili i dipendenti di vecchia data.
Ribadiamo l’interrogativo sul perché Abbanoa si voglia volutamente differenziare dalle grandi aziende, considerato che le stesse classificano il personale in funzione della mansione svolta, dell’anzianità di servizio, del titolo di studi del livello assegnato e soprattutto della formazione e professionalità acquisita e non per ultimo una mobilità interna che consenta la progressione di carriera.
Dall’analisi effettuata questa ennesima perla serve per tenere buoni tutti i lavoratori in modo che non si verifichino ulteriori contenziosi legali per il riconoscimento di quanto sinora dovuto, compresi gli arretrati per inquadramenti non corretti, considerato che nel settore legale non si contano più le cause che i lavoratori stanno portando avanti per riconoscere un diritto calpestato che rappresenta il peccato originale di Abbanoa.
Per meglio esplicitare questo e tutte le altre problematiche ancora aperte riprenderemo a breve l’organizzazione di assemblee territoriali per tutti i lavoratori che ci consentirà di organizzare al meglio le prossime elezioni RSU/RLS che ci dovranno rafforzare e vedere presenti su tutto il territorio regionale.