Il “Salone Salis” – Alla scoperta di una piccola grande bottega di Cagliari
Marco Salis e Mario Conti, abili ed appassionati barbieri cagliaritani, ci accompagnano in un piccolo viaggio attraverso l’arte della barberia, tra professionalità e passione.
Il Salone Salis si trova nel Corso Vittorio Emanuele II, 196, 09123 Cagliari CA.
Anni 50′. Giuseppe Salis, noto “Pippo”, e Salvatore Salis, due ragazzi spazzola, lavoravano in una bottega nel quartiere di Marina. I soldi erano pochi, e i due ragazzi si accontentavano delle povere mance che riuscivano a tirar su durante la giornata.
Ma non era abbastanza, questi due ambiziosi ragazzi volevano sfondare e combinare qualcosa che potesse dar valore alla loro grande voglia di fare, e così, nel 1956, in una Cagliari in ripresa dal dopoguerra, tra migrazione interna e la nuova Alfa Romeo Giulietta che sfrecciava per le vie, nacque il Salone Salis.
L’idea del salone, racconta Marco Salis, figlio di “Pippo“, nasceva da una grande voglia ma soprattutto da un gran bisogno di un lavoro stabile. Gli anni 50′, caratterizzati dalla leva militare, furono un periodo d’oro per il lavoro del barbiere.
Marco racconta che nel 56′, Pippo e Salvatore, aprirono la bottega dopo che già un’altra ventina nacquero nello stesso periodo, e queste solo nel Corso Vittorio Emanuele. In quegli anni, racconta sempre Marco, si lavorava soprattutto con la barba, con clienti di ogni età.
Anni 60′. Il Salone andava alla grande, gli affari erano in crescita e si respirava aria di trasformismo.
Ma fu in questo momento storico, tra la dolcevita e le rivolte studentesche, che un nemico silenzioso si imbatteva sulla professione del barbiere: gli Hippie.
Ebbene sì, gli Hippie furono un vero e proprio “nemico” dei barbieri: però, non fraintendete, sempre peace and love!
La verità è semplicemente che sul finale degli anni 60′ e gran parte degli anni 70′, la moda del capello lungo e selvaggio, influì molto sugli affari dei barbieri, infatti, le vendite subirono un brusco calo, e lo stesso accadde al Salone Salis.
Quando la moda dei cosiddetti “capelloni” e dei “figli dei fiori” finì, ci fu una riscoperta del barbiere. Insieme a Freddie Mercury e Tom Selleck, anche i cagliaritani sfoltirono barba e capelli, per sfoggiare i mitici ed intramontabili baffi, tipici di questo periodo, e si parla, ovviamente, degli immortali anni 80′.
E fu proprio in questi anni che Marco Salis, classe 1972, approdò al salone e iniziò la sua carriera da barbiere. Non iniziò subito, fece prima qualche anno da barbiere militare durante il suo periodo di leva, nel 91′.
«E’ in quel periodo che imparai seriamente il mestiere, tagliando capelli ogni giorno e ogni notte!»
Una volta rientrato, fu pronto per iniziare a lavorare nel salone, al fianco di suo padre. Dalla metà degli anni 90′ en poi lavorò e continuò a formarsi costantemente, senza mai fermarsi. Ad oggi, conta più di 30 anni di servizio. Marco racconta di essersi formato direttamente sul campo, come la maggior parte dei suoi colleghi coetanei, e di aver poi seguito numerosi corsi di aggiornamento, per uniformare il suo lavoro con le esigenze dei clienti e della moda.
Da qualche anno ormai, Marco ha assunto un giovane barbiere per lavorare con lui a bottega: Mario Conti, classe 1988. Mario è entrato a lavorare nel Salone Salis dopo alcuni anni di “gavetta” in altri saloni, ma è qui che ha trovato la sua vera strada.
E’ entrato come protégé di Marco, e ben presto ha imparato l’arte del barbiere con grande garbo e maestria, fino a diventare suo collega e amico.
Mario, esattamente come Marco, è cresciuto con una vera e propria vocazione verso questo mestiere, e infatti, era un cliente del Salone Salis sin da bambino.
Ma laddove Marco è cresciuto da una famiglia di barbieri e ha appreso tutto dal padre, Mario si è formato da solo, con la voglia e con l’obiettivo di realizzarsi per essere non solo un orgoglio per se stesso, ma soprattutto per le persone care, così che in lui possano trovare un punto di riferimento.
La sua strada è stata tutt’altro che semplice, ma oggi, può guardarsi indietro e dire di avercela fatta, e questo si denota dal suo spirito amichevole e sempre sorridente.
«Il momento più bello? E’ stato quando Marco mi ha permesso di spazzare i capelli a terra per la prima volta, là ho capito che mi voleva davvero con lui!»
Marco e Mario sono concordi sul dire che per loro, nel lavoro del barbiere, prima di tutto c’è l’amore e la fedeltà al cliente. Hanno raccontato che per loro è fondamentale che il cliente si senta a casa e coccolato.
Marco racconta di come dal barbiere, quando iniziò, spesso si giocava a dama, si fumava una sigaretta e si faceva una chiacchierata.
Oggi, aggiunge, è sempre più difficile gestire i vari impegni e spesso i clienti sono di fretta. Marco e Mario, perciò, cercano ogni giorno di “rieducare” i clienti a prendersi un momento di relax per loro stessi, coccolati da un taglio di capelli o di barba.
Il Salone Salis vuole quindi essere non solo una bottega, ma bensì un vero e proprio luogo di ritrovo, dove cliente e barbiere possono farsi una chiacchierata, scambiarsi opinioni, idee e farsi due risate. Marco e Mario concludono con un appello ai futuri barbieri, dicendo loro di amare questo mestiere con tutto il cuore e di metterci sempre passione e coraggio.
La strada oggi per i barbieri è più difficile, ma con determinazione, e soprattutto, senza alcun compromesso, chiunque ce la può fare.
«Quando sentirete: “Oh, finalmente una sfumatura, ce l’hai fatta!”, allora avrete iniziato veramente a capire cosa significhi fare il barbiere».
Uscire dagli schemi, senza paure e gelosie, ma sempre nel pieno rispetto dell’old school e della tradizione del mestiere, coniando professionalità e un po’ di sano spirito di iniziativa, con una coccola al cliente, che non deve mai mancare.
La passione e la grinta che traspare dalle parole di Marco e Mario sono lo specchio di un mestiere centenario che mai morirà. Due professionisti che lo portano avanti con orgoglio.
La città di Cagliari, nel Corso Vittorio Emanuele II, ha un piccolo grande gioiello: il Salone Salis!
Articolo di Michael Bonannini
Foto di Giovanni Maffa.
http://www.salonesalis.it/