Un osservatorio astronomico a Cesenatico dove ricercare stelle extragalattiche, studiare comete ed asteroidi e ricercare nuovi pianeti al di fuori del sistema solare.
È l’idea – per nulla visionaria – di Mirco Villi, autorevole astrofilo cesenaticense con oltre 40 anni di esperienza nella divulgazione astronomica che ha deciso di mettere “nero su bianco” il suo progetto avvalendosi della preziosa collaborazione dell’Associazione Astronomica Rubicone, da quindici anni una delle realtà più dinamiche ed autorevoli del settore.
Relatore in numerose conferenze e congressi ed organizzatore di fiere astronomiche e meeting, Villi si occupa da oltre trent’anni di ricerca di Supernovae Extragalattiche. Si tratta di uno studioso così apprezzato che, nel 2007, l’International Astronomical Union gli ha intitolato l’asteroide numero 34717.
“Ho dedicato tutto il mio tempo libero a questi importanti fenomeni dell’Universo – spiega – dapprima con un mio osservatorio privato, poi collaborando da casa mia, attraverso una connessione remota, con i più importanti programmi di ricerca professionali, fra cui il PAN-STARRS e il Catalina Remote Transient Search negli USA. Grazie a questo impegno ho scoperto 260 supernovae, un risultato che mi pone, in questo specifico settore, fra i più attivi astrofili del mondo. Attualmente, sto scrivendo un libro autobiografico in cui racconto come è nata la mia attività di ricerca attraverso aneddoti, storie e scoperte scientifiche”.
Ma il sogno di Villi è un altro: creare nella sua Cesenatico un nuovo osservatorio astronomico. Individuata la location – “una struttura nel parco di Levante o Ponente con una saletta conferenze ed un’area con la strumentazione astronomica” – il progetto avrebbe un costo approssimativo di 30mila euro fra tubo ottico (7600 euro), montatura (9200 euro), Camera CCD (4500 euro) e vari arredi e strumentazioni (computer, stampante, oculari, mobilio e video-proiettore).
Villi, perché un osservatorio astronomico a Cesenatico?
“Perché l’Astronomia è, da sempre, un argomento che affascina tutti, fin dai primi anni della scuola. Il cielo stellato nasconde un universo tutto da scoprire che, spesso, va oltre il senso comune delle cose o il vissuto quotidiano”.
A che pubblico si rivolgerebbe?
“Un osservatorio è per tutti: in primis, per i ragazzi che frequentano la scuola, perché trovano in esso un prezioso aiuto nella comprensione di ciò che li circonda e che, purtroppo, a scuola non viene insegnato; per gli abitanti del territorio in quanto arricchisce l’offerta culturale già esistente; per gli ospiti o turisti che troverebbero un servizio originale che non ha eguali in altre zone d’Italia”.
Ma una struttura astronomica è già presente a Ravenna…
“E’ vero ma il Planetario, che è esclusivamente dedicato alla divulgazione scientifica, ha caratteristiche completamente diverse da quelle che ho in mente io. Al suo interno gli spettacoli, molto interessanti, si limitano a delle semplici proiezioni del cielo dentro una cupola. Eppure, ogni anno può contare migliaia di visitatori paganti. Un osservatorio, però, dalla didattica alla ricerca, può fare molto di più. Il mio progetto è incentrato su un’opera che manca completamente sul litorale romagnolo e che contribuirebbe ad arricchire anche la nostra offerta turistica”.
In che modo?
“Il cosiddetto astroturismo non è una pratica riservata unicamente agli appassionati di astronomia, ma trova estimatori tra tutti coloro che vogliono ammirare il cielo notturno nel suo massimo splendore, sotto la guida di un esperto. Cesenatico, in questo senso, ha tutte le carte in regola per avere successo”.
Quali attività si svolgerebbero al suo interno?
“In primis serate di divulgazione e di osservazione pubbliche. Poi eventi congressuali e meeting fra studiosi (magari, in sinergia con la sala conferenze del Museo della Marineria). Per approfondimenti, si possono promuovere conferenze pubbliche, tenute da personaggi conosciuti dal grande pubblico. Un’altra simpatica iniziativa sono gli Star Party, dove partecipano tanti appassionati con i loro strumenti che sono ben lieti di coinvolgere i curiosi”.
Si parlava anche di “funzione didattica”…
“Sì, oltre all’attività scientifica, che resta imprescindibile, una delle funzioni più importanti di un osservatorio è quella di rapportarsi con le scuole, dalle materne alle superiori. E’ molto importante creare una connessione diretta con gli studenti che, notoriamente, sono assetati di tecnologia e di nuove esperienze scientifiche. Da esperienze passate, spesso emerge un grande interesse per l’astronomia soprattutto dai più piccoli”.
Come si coinvolgono gli studenti?
“Dopo un primo periodo di istruzione e addestramento, con lezioni teoriche in classe ed esperimenti in osservatorio, gli studenti possono partecipare a campagne osservative anche internazionali e contribuire, così, al raggiungimento di importanti risultati scientifici. Si tratta di un progetto ambizioso ma fattibile, che non ha precedenti, se non in qualche college americano. L’osservatorio diventerebbe dunque un punto di aggregazione sano per i giovani che, in questo modo, oltre allo skate-park e al ciclodromo, avrebbero nella nostra città anche opportunità di carattere più culturale e scientifico”.
Quali sarebbero invece le attività scientifiche all’interno dell’osservatorio?
“In primis, la ricerca di supernovae extragalattiche, ovvero violente esplosioni di alcuni tipi di stelle che raggiungono la fase finale della loro evoluzione. Poi lo studio di comete ed asteroidi per migliorarne i parametri orbitali e tenere d’occhio quelli in rotta di collisione col nostro pianeta. In un osservatorio poi vengono studiate alcune stelle che cambiano luminosità nel tempo. E poi c’è la ricerca di pianeti extrasolari, una branca recente dell’astronomia. Consiste nella ricerca di altri pianeti che ruotano attorno alle stelle che vediamo di notte in cielo. Infine, un’attività interessante è quella di fotografare e raccogliere notizie e dati storici sulle meridiane o orologi solari sparsi sul territorio. E’ una disciplina molto adatta a chi ama la fotografia”.
Perché la collaborazione con l’Associazione Astronomica Rubicone?
“Perché in questo campo, per progetti e numero di affiliati, è una delle realtà più autorevoli che abbiamo oggi in Italia. Grazie all’esperienza dell’astrofisico Oriano Spazzoli e alla competenza di Marino Biondi, oggi l’associazione possiede la fedele riproduzione di molti strumenti scientifici che hanno scandito la storia dell’astronomia mondiale. Per questo, tra i progetti che abbiamo previsto, c’è anche la creazione di una mostra-museo con una sezione dedicata anche alla fotografia astronomica”.
Dove far nascere l’osservatorio?
“La location ideale sarebbe un parco cittadino o un altro luogo di Cesenatico che, magari, ha bisogno di un rilancio turistico. Volendo, si potrebbe adattare una struttura già esistente. A tale proposito, si potrebbe recuperare il fabbricato nel parco di Levante, attualmente diroccato, nei pressi del laghetto”.
Chi lo gestirebbe?
“Serve una persona di grande esperienza che può avvalersi di collaboratori volontari. Per questo motivo verrà fondata un’associazione, appena ci saranno le condizioni, ma personalmente non mi tirerei certo indietro ad intraprendere questa esperienza. Io ho molti anni di esperienza nell’organizzazione di fiere e penso che potrei dare un contributo prezioso alla gestione di un osservatorio. Nel corso della mia attività di astrofilo ho ricevuto tanti premi e riconoscimenti per la costituzione dell’International Supernovae Network (un sito web monotematico che tratta solo supernovae), per le scoperte scientifiche, per aver guidato molti giovani astrofili e per la scoperta della supernova 1994W in NGC 4041”.
E nel caso Cesenatico non fosse interessata al progetto?
“Cesenatico è la mia città e dunque spero di cuore che l’osservatorio nasca qui. Ma si tratta di un modello trasferibile in qualsiasi località turistica. Dunque, se a Cesenatico non ci saranno i presupposti, cominceremo a rivolgerci ad altri comuni”.