Monumenti Aperti: “Il nostro bello”
Monumenti Aperti vedrà, dal 23 aprile al 5 giugno, il ritorno di volontari e pubblico nei monumenti, nelle strade e nelle piazze di 38 comuni della Sardegna.
Nell’autunno spazio al programma nazionale. Per la prima volta, la manifestazione Monumenti Aperti si terrà sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. Così Massimiliano Messina, presidente dell’associazione Imago Mundi OdV:“Nonostante i due anni difficili trascorsi, non ci siamo mai fermati, le estreme criticità affrontate non ci hanno impedito di continuare a muoverci e guardare avanti. Nel 2021 abbiamo comunque, voluto festeggiare il quarto di secolo di vita di Monumenti Aperti, lanciando un segnale chiaro di speranza e di voglia di ripresa.
Con la 26° edizione ripartiamo dall’alveo temporale tradizionale, la primavera, per marcare il desiderio di far tornare Monumenti Aperti a essere quella festa di comunità che è sempre stato. Ci incoraggia e dà forza il fatto che il numero dei comuni sia cresciuto rispetto alla scorsa edizione, che la rete delle autonomie locali e dei territori confermi l’interesse immutato verso il progetto con nuovi ingressi: Dorgali, Ittiri, Tuili.
Il programma regionale: Sono 39 i comuni che aderiscono quest’anno alla manifestazione, lungo sei fine settimana dal 23 aprile al 5 giugno. Un numero ancora lontano dai dati pre-COVID, in cui erano mediamente almeno 60 le amministrazioni presenti, ma certamente in netto aumento rispetto allo scorso anno. Le amministrazioni locali renderanno disponibili 500 monumenti, affidati alla gestione e racconto di oltre 15.000 tra studenti, in netta prevalenza, e volontari.
I luoghi monumenti aperti 2022 “Il nostro bello” sono i valori che hanno accompagnato le nostre comunità nel corso del tempo e che, nel dialogo con paesaggi e ambienti naturali in continua evoluzione, esprimono ancora oggi stratificazioni culturali uniche e irripetibili, che diventano parte fondante delle nostre identità collettive più profonde e repertorio di esperienze concrete, da trasmettere alle generazioni future. Anche in questa edizione di Monumenti Aperti questo spirito è riconoscibile nella straordinaria varietà di testimonianze materiali e immateriali che raccontano il cammino delle comunità dell’Isola, dal Nord al Sud.
Per l’età preistorica e protostorica, si passa dal vasto repertorio di evidenze prenuragiche e nuragiche di tanti centri sardi, come Villanovaforru, con il Parco Archeologico Genna Maria, Quartu Sant’Elena, con il nuraghe Diana, e Padria, con il Nuraghe Longu, fino ad arrivare alle tracce materiali delle raffinate comunità fenicie e puniche che legarono i propri destini all’Isola, come nel caso di Monte Sirai a Carbonia, quest’anno nuovamente nella rete di Monumenti Aperti dopo diversi anni di assenza.
Diverse le testimonianze della lunga dominazione di Roma sulla Sardegna, come a Porto Torres, l’antica colonia di cives romani di Turris Libisonis, e a Cagliari, la Karales capitale della provincia Sardinia et Corsica. In tutta l’Isola sono ancora previste le aperture dei monumenti più rappresentativi del periodo medievale, dal castello di Sanluri, al centro delle vicende che hanno messo fine all’esperienza dei giudicati sardi, alle mura di Iglesias, l’antica Villa di Chiesa, cresciuta sotto gli auspici del conte pisano Ugolino della Gherardesca e del Comune di Pisa, nel contesto delle lotte per il controllo dei ricchi giacimenti argentiferi del sud Sardegna.
L’edizione di quest’anno di Monumenti Aperti è anche l’occasione per conoscere le articolate manifestazioni artistiche legate ai mutamenti nel tempo della sensibilità religiosa dei sardi. Tra le chiese di età altomedievale è di particolare significato la riapertura della chiesa di San Giovanni ad Assemini, con al suo interno le eccezionali tracce epigrafiche in lingua greca dell’arconte Torcotorio, della moglie Getite e di Nispella. Anche in questa edizione non manca la presenza di gioielli architettonici di assoluto valore, pur meno noti al grande pubblico, come la chiesa romanica di San Giuliano a Selargius o la chiesa di Santa Giulia di Padria, splendido esempio di edificio in stile gotico-aragonese ascrivibile all’età moderna.
Ma “il nostro bello”, riguarda anche tante aree naturalistiche, come le proposte dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, già in passato tra le proposte più gradite dal pubblico, o l’itinerario del Parco di Molentargius e Saline, in partenza da Quartu, con uno sguardo aperto sulle meraviglie del Golfo degli Angeli.
Con la campagna di questa edizione Monumenti Aperti 2022 mantiene una coerenza narrativa con il concetto di scuola di libertà che dall’edizione 2021 consolida il ruolo della manifestazione nei suoi primi 25 anni di attività di promozione, fruizione, educazione alla conoscenza del patrimonio culturale materiale e immateriale.
Il “visual” scelto raffigura una moltitudine di persone che tutte insieme si muovono per formare il marchio di Monumenti Aperti in quanto comunità attiva, inclusa ed inclusiva. Una pluralità di individui che insieme dichiarano un’appartenenza rivendicando un’eredità di patrimonio culturale – insieme ci prendiamo cura del tempo – accreditano il senso di unità di un territorio compartecipando a ciò che è “nostro” e quindi meritevole di essere trasmetto, raccontato, divulgato e vissuto. Un layout semplice, luminoso, caldo e accogliente che mette in risalto l’agire di un gruppo coeso e determinato in tutte le sue fasce rappresentato.
I contenuti della manifestazione, corredati da informazioni sempre aggiornate, foto, comunicati stampa e materiali video, sono ospitati nel sito ufficiale: https://monumentiaperti.com/it/
Norme di sicurezza: La manifestazione seguirà le eventuali indicazioni vigenti in materia sanitaria anti COVID che dovessero essere indicate nel corso del programma dal Governo.