“Con questo brano vorrei far arrivare una voce forte e chiara di speranza, di ribellione, di difesa della propria identità e soprattutto di sacrificio nel credere sempre in ciò che si sta affrontando a volte contro tutto e tutti – racconta Nicola Braccia – grazie ad un testo abbastanza drammatico ma allo stesso tempo rabbioso, e pieno di voglia di riscatto. Visto tutto quello che sta accadendo oggi, lo dedico a tutti coloro che stanno vivendo i momenti terribili della guerra, quella vera ma anche quella interiore e la paura del domani, ma che come me non vogliono smettere di lottare e sperare che tutto finisca al più presto e che si possa tornare finalmente alla normalità che ad oggi sembra solo un lontano ricordo”.
“Ascoltando il pezzo – dice Marko Carbone, regista del video – mi sono immaginato un luogo aperto immerso nella natura in una dimensione spaziale in cui l’uomo ritrovandosi da solo, parla con sé stesso, urla al mondo, riflette e attende una risposta ai suoi dubbi, facendomi scegliere come location l’altopiano Campo Imperatore nel cuore del Gran Sasso. Il giorno che abbiamo girato tutto era immerso e coperto dalla neve e ho catturato la suggestione di quel bianco candido che cade, copre tutto e rende più pulite le cose brutte della vita, portandoti a un dialogo interiore, lasciando spazio alla speranza, come nel testo della canzone.”
Qui il video: https://youtu.be/cnz66vMjdA0b
Nicola Braccia nasce a Roma il 25 dicembre 1987 a San Basilio, difficile quartiere della periferia romana, in cui ancora vive, che ha una lunga storia di creatività legata a forti iniziative culturali ma soprattutto alla musica e che ha visto emergere artisti come Alessandro Mannarino, Ultimo, Fabrizio Moro e tanti altri. In questo centro di vitalità della musica romana Nicola trova il suo habitat naturale e stimolante per coltivare la passione per la musica che esiste da sempre, già quando da piccolo comincia a cantare e suonare la chitarra. Per molti anni Nicola si dedica all’attività live nei locali romani, a diretto contatto con il pubblico raccogliendo consensi e consigli di chi lo nota e lo spinge verso un percorso cantautorale, incoraggiandolo a lavorare sulla scrittura per cantare e pubblicare pezzi suoi, così mentre continua a suonare dal vivo, costruisce il suo percorso di ricerca per mettere a fuoco la sua “urgenza” autorale. Scrive canzoni sue e inizia anche a collaborare con altri autori, guardando e interpretando la realtà di tutti i giorni e i sentimenti veri che attraversano la sua vita in modo sincero e onesto, partendo da esperienze personali ma in cui molti si possono riconoscere, scegliendo il genere pop per esprimere a pieno la sua anima. Nei primi mesi del 2020 esce il suo primo singolo “Solo adesso so chi sei” arrangiato da Roberto Guarino. Nello stesso anno l’incontro con il produttore romano Gianni Errera e arriva il suo secondo inedito “Dimmi che”. L’incontro umano e professionale con Gianni Errera continua con la produzione di “Ad aspettare chissà” brano intenso scritto a quattro mani con Claudio Zilli fuori dal 1° aprile 2022.
Attualmente sta lavorando ad un progetto più ampio per la preparazione del suo primo album.