Oltre 200 giovani della diocesi di Cagliari a Roma per incontrare Papa Francesco
Si è conclusa questa sera, martedì 19 aprile, con il rientro nell’Isola, l’esperienza a Roma vissuta dai 204 giovani della diocesi di Cagliari, che hanno partecipato all’incontro con papa Francesco assieme ai loro coetanei provenienti da tutta Italia.
I ragazzi, in rappresentanza di tredici parrocchie, accompagnati dall’arcivescovo, da sette sacerdoti, dagli animatori della Pastorale giovanile diocesana e da quelli degli oratori, si sono ritrovati ieri assieme ai loro coetanei, quando in oltre 80mila hanno letteralmente invaso piazza San Pietro, per dar vita assieme al Santo padre, ad un Lunedì dell’Angelo originale quanto emozionante. Questa mattina invece, martedì 20 aprile, hanno preso parte alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Cagliari Baturi, presso la basilica papale di san Paolo fuori le mura.
Monsignor Baturi, intervistato dall’emittente diocesana Radio Kalaritana, ha parlato di «grande gioia per aver condiviso questo momento. Il papa – ha detto – ha invitato i giovani a camminare con coraggio lungo i sentieri della vita e nell’amicizia con Gesù, per essere felici nella costruzione di un mondo nuovo».
L’appuntamento in piazza San Pietro è inoltre simbolo della ripartenza dopo due anni segnati dall’emergenza sanitaria.
«Quando le restrizioni legate alla pandemia ci hanno colpito – ha spiegato il vescovo – abbiamo pensato fosse utile pensare all’essenziale, per poter vivere quella particolare condizione non come mortificazione, ma come un percorso di purificazione. Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto due segni fortissimi di questa rinascita, a partire dalla Settimana santa, vissuta secondo tradizione, per arrivare alla risposta corale della Chiesa italiana all’invito del successore di Pietro. I giovani si sono messi a disposizione per costruire assieme un mondo nuovo in un contesto di guerra. Come ha sottolineato il Papa – ha concluso monsignor Baturi – è necessario che il si personale funga da fattore per l’edificazione di una società migliore».