Psr Sardegna: una montagna di pratiche ancora da pagare
Psr”Mentre il Presidente Solinas dichiara di voler combattere lo spopolamento delle aree interne dell’isola, restano ancora al palo i pagamenti delle pratiche dedicate allo sviluppo delle piccole e medie imprese previsti nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) della Sardegna. In particolare, i gravissimi ritardi nell’erogazione dei fondi del tipo di intervento 6.4.2. stanno bloccando gli investimenti nel mondo delle campagne e inficiando il raggiungimento degli obiettivi previsti dallo stesso PSR, come l’occupazione sostenibile e di qualità, il sostegno alla mobilità dei lavoratori, la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché l’occupazione rurale”.“In occasione della discussione della Legge Finanziaria – ricorda Desirè Manca – il Presidente Solinas ha dichiarato: ‘Combattere lo spopolamento è uno degli obiettivi più importanti che stiamo perseguendo dall’inizio della Legislatura’. Purtroppo, il Presidente dimentica che i fondi dedicati allo sviluppo della Sardegna sono perennemente in ritardo e che l’impegno della Giunta necessario per combattere con forza e decisione il fenomeno dell’abbandono dei centri più piccoli, soprattutto da parte dei giovani, ancora non si vede”.
Così la consigliera regionale del M5s Desirè Manca ha presentato una mozione che impegna il Presidente Solinas, la Giunta e l’Assessora all’Agricoltura Murgia ad attivarsi affinché ARGEA provveda con urgenza ad effettuare tutti i pagamenti arretrati relativi alle pratiche del PSR Sardegna.
“In Sardegna è massima la preoccupazione per i ritardi accumulati nei pagamenti delle pratiche di contributo delle annualità pregresse del Piano di Sviluppo Rurale. Tantissimi beneficiari del contributo non sono stati liquidati per carenza di risorse e attendono ormai da tre anni. Non possiamo accettare queste tempistiche, che stanno purtroppo interessando qualsiasi azione amministrativa regionale, come dimostrato di recente con la richiesta di proroga per i progetti del PNRR. Sono tanti i treni che rischiamo di perdere per sempre”.