Dialoghi serrati recitati in italiano e sassarese, psicologia dell’assurdo, farsa e tensione drammatica, questi alcuni degli elementi che si mescolano nell’originale tessuto narrativo dello spettacolo “Il Giudice” andato in scena in prima assoluta nazionale al teatro Astra di Sassari.
La nuova produzione della compagnia Teatro Sassari scritta e diretta con grande precisione e cura per il dettaglio da Mario Lubino è stata un ennesimo successo per la compagnia che sta sperimentando nelle sue ultime produzioni nuovi percorsi espressivi.
A fare da cornice a questo interessante “nuovo corso” la nuova sede della compagnia: Il cine teatro Astra, recentemente restituito alla città, che si sta configurando sempre più come vivace spazio culturale cittadino. Il Teatro era gremito sia alla prima che nelle due repliche dello spettacolo salutato dai calorosi applausi del pubblico.
Nonostante gli elementi tragici presenti nella trama la psicologia dell’assurdo nel corso dello spettacolo riesce ripetutamente a varcare la quarta parete e ad invadere la platea “convincendo” gli spettatori a ridere della tragedia vissuta dai personaggi. Nello spettacolo la dimensione concreta e insieme metafisica della vicenda è stata resa magistralmente dalle efficaci scenografie di Igino Panzino, uno dei più interessanti rappresentanti del panorama artistico sardo, alla sua prima effettiva prova in questo campo.
Teatro gremito nei 3 giorni di programmazione salutati dai calorosi applausi
Cosi le vicende di Antonio Usai interpretato da un convincente Mario Lubino portano sul palco il dramma dell’errore giudiziario. Usai assiste casualmente a un omicidio per poi diventare il principale sospettato e pur dichiarandosi innocente, viene arrestato. A incriminarlo formalmente un giovane giudice interpretato da Alberto Lubino perfettamente calato nel suo difficile personaggio. Appalusi anche per Alessandra Spiga (moglie di Usai) Michelangelo Ghisu nei panni dell’agente, Pasquale Poddighe che interpreta Francesco Sanna e Paolo Colorito nel ruolo di Santoni. A dare ulteriore forza al lavoro è stato poi Il disegno luci curato da Tony Grandi che ha sottolineato con rapide pennellate la drammaticità e la leggerezza della vicenda fondendosi alle scenografie di Panzino. Lo spettacolo ha dato il via alla rassegna “Primavera a teatro” che proseguirà all’Astra nei prossimi mesi.