Gli accertamenti dei Carabinieri del NOE di Cagliari sono iniziati nel secondo semestre del 2018, a seguito del rinvenimento di due siti in cui erano stoccati oltre 130 tonnellate di rifiuti tessili raccolti in balle. Le successive indagini, dirette dalla D.D.A. di Cagliari e condotte anche con il supporto di intercettazioni e videoriprese, sono state finalizzate in una prima fase a risalire alla provenienza dei rifiuti e ricostruire l’organizzazione costituitasi per la loro gestione abusiva, evitando ulteriori ingressi illegittimi di tali scarti in territorio isolano.
Le indagini dei militari dell’Arma hanno poi consentito di monitorare anche una ulteriore fase di gestione abusiva organizzata dei rifiuti in argomento che, con più operazioni, sono stati trasferiti abusivamente a bordo di autocarri presso altri siti. Alcuni rifiuti, inizialmente portati in un capannone i nella zona industriale Macchiareddu di Uta (CMC), sono stati spostati in un’area privata poco distante e successivamente sequestrati dai Carabinieri; altri, inizialmente stoccati in un capannone di Villagrande Strisaili, sono stati invece trasportati e interrati in un’area di campagna di proprietà comunale di cui gli indagati avevano la disponibilità.
I rifiuti oggetto del provvedimento cautelare sono risultati provenire dal polo tessile pratese, più precisamente da azienda operante nel settore della gestione dei rifiuti di tale natura che se n’è liberata fraudolentemente affidandone la gestione sotto falsa veste di merce a una società con sola sede legale a Cagliari; i rifiuti hanno viaggiato accompagnati da documentazione che ne attestava falsamente la natura di merce, in modo da eludere i rigidi controlli previsti in materia ed azzerarne completamente la tracciabilità.
Allo stato risultano indagate 3 persone per attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e altre 6, in concorso, per la sola gestione non autorizzata di rifiuti, in merito alle operazioni di stoccaggio, trasporto e interramento abusivi.