A rischio il futuro delle “Bambine”, il gruppo di macachi che vive nel Parco faunistico di Piano dell’Abatino, in provincia di Rieti, da oltre dieci anni
Nonostante le migliaia di mail di protesta ricevute nell’ultima settimana, il Ministero della Transizione ecologica va avanti nel suo progetto di trasferimento, ma l’associazione Vita da cani, che le aveva salvate e contribuisce da sempre al loro mantenimento, si oppone allo spostamento.
Sara d’Angelo: “Andy, Viola, Actarus, Lara e Monique sono anziane e molto fragili. Non esiste alcuna ragione per cui debbano essere sedate e costrette a modificare le loro abitudini.
Ogni cambiamento per loro è pericoloso e fonte di stress, come dichiarato anche dai veterinari del Parco dell’Abatino, che in una relazione ne sconsigliano lo spostamento.
Per questo facciamo appello ai Ministero affinché riveda questa decisione e invitiamo tutti i cittadini a sostenerci in questa richiesta”.
Non sembra esserci pace per il vivace gruppo di macachi fascicolares che vive nel Parco faunistico di Piano dell’Abatino dal 2010.
“Forse provenienti dai laboratori di vivisezione – spiega la presidente di Vita da cani, Sara d’Angelo – , le bambine hanno subito mostrato fragilità e problematiche, impiegando tempo a rimettersi in salute, a prendere confidenza, ad abituarsi al nuovo ambiente e a costruire la loro nuova vita all’interno del Parco. Oggi, da 13 che erano, sono rimaste in 5: Andy, Viola, Actarus, Lara e Monique sono anziane e molto delicate. Non esiste alcuna ragione per cui debbano essere spostate da lì, sedate e costrette a modificare abitudini. Ogni cambiamento per loro è pericoloso e fonte di stress, come hanno dichiarato in una relazione i veterinari della struttura, e sicuramente comprometterà un equilibrio a fatica conquistato”.
In tutti questi anni Vita da cani ha collaborato con il Parco al mantenimento degli animali sostenendo le spese necessarie per la loro cura e alimentazione. Con lo spostamento saranno invece mantenute dallo Stato.
“La decisione è insensata – prosegue Sara d’Angelo – , il Ministero sostiene che il Parco sia sprovvisto delle necessarie autorizzazioni per detenerle, ma non è così. L’Abatino ha le medesime autorizzazioni degli altri centri, come quello dove si vuole spostarle. Nonostante la vittoria di un ricorso al Tar da parte del Parco, che si oppone come noi allo spostamento, la vicenda prosegue con ricorsi da entrambe le parti.