“Non possiamo che esprimere la grande amarezza che accompagna l’esito a cui si avvia il processo nei confronti di Meran, per il quale il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per incapacità di intendere e volere.
Leggi anche: Sparatoria in Questura Trieste, Fervicredo in aula perché le Vittime sono la parte più deboleIn sostanza, formalmente, per la morte dei nostri colleghi Matteo e Pierluigi non c’è colpevole. E questo, ripensando alle immagini atroci riprese dalle telecamere quel maledetto giorno, genera sconcerto, sconforto, e mille dubbi che restano senza risposta”.
Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. L’udienza è avvenuta oggi a Trieste nell’ambito del processo a carico di Alejandro Augusto Stephan Meran. Il cittadino dominicano è accusato di aver ucciso i due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante una sparatoria in Questura il 4 ottobre 2019.
Il pm ha chiesto l’assoluzione dell’imputato per aver commesso il fatto in stato di non imputabilità a causa dell’incapacità di intendere e volere. Una conclusione cui si è giunti dopo il susseguirsi di due perizie. Una prima disposta dal Gip, in cui si concluse per una capacità parziale dell’imputato, e una seconda disposta dal Collegio giudicante, da cui emerge che “all’epoca dei fatti Meran era già schizofrenico”. In cui dunque si esclude totalmente la capacità di volere dell’imputato.
“Troppe variabili e troppe incertezze – conclude Mazzetti -, per una famiglia devastata dal lutto, per un Corpo di Polizia che ha perso due valorosi operatori, e per una società in cui vestendo una divisa si muore troppo facilmente e troppo spesso senza avere una risposta adeguata”.