“Care cittadine, cari cittadini,
mi rivolgo direttamente a voi per comunicare che la nostra organizzazione guarda con preoccupazione e con attenzione all’emergenza brucellosi che sta decimando i capi di bestiame della filiera bufalina e che rischia di mettere a repentaglio quella che ho definito “la prima e più importante immobilizzazione immateriale del territorio” ovvero la mozzarella.
Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato le ragioni degli allevatori e perciò sappiamo che tengono a garantire le analisi ai capi di allevamento e la salute del bestiame. Anche la Ugl Caserta unitamente all’Unione Generale dei Consumatori, con la quale abbiamo condiviso linee d’azione, ritiene che sia necessario attuare tutti gli aspetti di un piano di controllo che sappia coniugare sicurezza alimentare, produzioni e sopravvivenza dei capi sani.
Auspichiamo che la mattanza di bufale possa ridursi drasticamente con l’applicazione di un protocollo sanitario affidabile e con controlli derivanti da analisi certe. E’ impensabile che migliaia di posti di lavoro e l’immenso indotto che assicurano le produzioni nei diversi comparti produttivi della provincia, possano essere messi a repentaglio per lentezza o negligenza.
Per quanto ci riguarda non c’è altro modo di risolvere il problema se non quello di immedesimarsi nella realtà casertana; bisogna guardare la problematica dal punto di osservazione di Terra di lavoro, persino i luoghi della discussione devono essere collocati sul territorio. Tante volte noi sindacalisti siamo stati accusati di tutelare solo i lavoratori nostri iscritti, oggi forniamo prova tangibile che, almeno alla Ugl, difendiamo il lavoro in tutti i suoi aspetti. La stragrande maggioranza dei segretari provinciali di categoria, tanti iscritti ed un segretario nazionale hanno già siglato la petizione del comitato unitario di difesa del patrimonio bufalino; con gli allevatori ho lungamente discusso e parlato, ho trascorso con loro un po’ delle mie giornate: sono madri e padri, li ho visti piangere.
La nostra provincia ha già vissuto il dramma della “terra dei fuochi”, noi non lasceremo che si consumi una nuova calamità senza battere ciglio per questo dichiariamo una sola appartenenza, quella che ci unisce sotto la bandiera del territorio.
Il nostro è un giuramento d’onore, non molleremo”.