Celebrazione della Giornata Mondiale Senza Tabacco
Per questo, in concomitanza con un evento planetario così importante l’Associazione “Sport e Salute” ha deciso di mandare in onda una trasmissione speciale dedicato al “No Dipendenze Day”, che si è svolto nei giorni scorsi a Olbia.
Lo speciale sulla Giornata Mondiale Senza Tabacco andrà in onda all’interno della trasmissione “Piacere Salute”, su Videolina Martedì 31 Maggio alle ore 15.00, e in replica Giovedì 3 Giugno alle ore 22.00.Un evento che ha detto quanto la pandemia, e il lockdown abbiano reso necessario l’utilizzo quasi esclusivo delle nuove tecnologie, ma che ha confermato quanto le categorie più fragili – tra i quali bimbi e adolescenti – rischiano di diventarne dipendenti. Per questo occorre un’azione sinergica tra tutte le componenti interessate.Il “No Dipendenze”, edizione 2022, è partito dal Museo Archeologico di Olbia, alla presenza di tanti bambini delle scuole del Comune, e in collegamento online con un centinaio di classi degli Istituti Scolastici della Sardegna.
Organizzato anche in questa occasione dall’Associazione “Sport e Salute”, con l’importante patrocinio e contributo economico di partner pubblici e il contributo di privati, l’obiettivo – come da undici edizioni ad oggi – è quello di promuovere la sensibilizzazione e la prevenzione contro le maggiori dipendenze: strumenti digitali, alcol, droga e gioco d’azzardo.
L’evento di Olbia è stato organizzato in due momenti, la mattina dedicato agli alunni delle scuole, condotto da Alex Musa, l’educatore ludico-sportivo professionista e uno dei più quotati in Italia nell’intrattenimento dei bambini, e il pomeriggio sotto forma di talk show con gli esperti, condotto dal giornalista Roberto Betocchi. Durante il webinar sono stati coinvolti i diversi professionisti che hanno spiegato, oltre le problematiche legate alle maggiori dipendenze, le strategie per la prevenzione e per non caderne in trappola.
Dopo i saluti in apertura della Presidente dell’Associazione Sport e Salute, Annalisa Pusceddu, che ha sottolineato l’adesione al progetto delle scuole della Sardegna, e la presenza numerosa in collegamento online, è stata la volta dell’Assessora alla Pubblica Istruzione e ViceSindaca di Olbia Sabrina Serra (“combattere le dipendenze è un argomento importante. Noi ci stiamo lavorando nelle scuole perchè diciamo sì all’uso, no all’abuso. Il nostro messaggio ai bambini e ragazzi è quello di vivere la vita reale e uscire dall’isolamento, anche attraverso l’importanza e i valori dello sport, grazie alle nostre associazioni sportive, ma anche a quelle culturali e scuole di musica”. E’ quindi salito sul palco l’attore e regista Gianluca Medas, che ha presentato la storia della “Città di Tablet”, gioco-concorso alle quali le scuole possono partecipare entro il 31 maggio, in cui gli alunni partecipanti dovranno cimentarsi scrivendo una canzone oppure una poesia utilizzando le “parole chiave”: cuore, fumo, dipendenze, tablet, smartphone, sport, sana alimentazione.
“Le dipendenze sono come prigioni. Diventa un problema quando non si può farne a meno, sono un pensiero fisso – queste le parole di Myriam Melillo, Psicoterapeuta Serd Asl Gallura Olbia – e che cosa si può fare? Usare gli strumenti tecnologici insieme ai grandi, e parlarne con loro di qualcosa che ci preoccupa o che ci ha spaventato.
Gavino Puggioni (Coach di benessere digitale), lancia l’allarme: “in un anno stiamo davanti a uno strumento digitale in media 2 ore al giorno, all’anno sono circa 40 giorni. Nell’ultimo periodo questi numeri sono raddoppiati. Stiamo circa 8 ore al giorno, 160 all’anno. In pratica metà della nostra vita.
Dopo aver elencato i pericoli del fumo, ai bambini è stato illustrato il progetto di Coldiretti Sardegna, attraverso le parole di Marco Marrone (segretario Coldiretti Olbia): “partiremo a breve – ha detto con il Progetto Agricoltura e Bambini, vogliamo coinvolgerli, farli entrare nelle nostre aziende e far capire loro come si lavora, come funziona la stagionalità, e mangiare i prodotti che la natura ci offre. Soprattutto la frutta sarda”.
I lavori della mattinata si sono conclusi con il saluto di Simonetta Lai (Assessora alle Politiche Sociali di Olbia) che si è detta “incantata dalla presentazione della Città di Tablet”. Il progetto, ha sottolineato, “è importante, i messaggi che vi arrivano sono frutto delle esperienze e delle conoscenze, vi accompagneranno lungo un percorso verso un’adolescenza che ci auguriamo per voi sempre forte e serena”.
Nel pomeriggio, condotto dal giornalista e conduttore tv Roberto Betocchi, si è affrontato con alcuni ospiti in un talk show i temi sulle dipendenze dal fumo, dagli strumenti elettronici e la prevenzione con l’attività sportiva.
Angela Quaquero (Presidente Ordine degli Psicologi della Sardegna): “lavorare sulle dipendenze è complesso, e non esiste una ricetta standard per descriverne le radici non c’è. Dobbiamo ascoltare la persona, la sua storia, come nasce e come combattere il fenomeno. E’ un problema complesso, psicologico, e i rischi maggiori sono nei più piccoli, negli adolescenti, soprattutto se influenzati dal gruppo. Il confine fra uso e abuso è sottilissimo, e il problema è la scarsa autoconsapevolezza: da soli non si può riuscire a frenare il fenomeno. Ma serve una rete di intervento fra tutti e i genitori devono avere un rapporto di fiducia con i propri figli”.
Per Paola Appeddu (Formatrice della Cooperativa San Camillo di Sassari) ha evidenziato l’importanza della prevenzione in età scolare, se non direttamente in quella pre-scolare: “la pandemia ha causato tanti problemi soprattutto nelle famiglie, la ripresa ha evidenziato che la dipendenza digitale ci ha travolto. Per questo io credo che l’obiettivo sia sostenere le famiglie in un percorso di sostegno alla genitorialità agli adulti con bimbi che sono all’asilo”.
Francesco Marcetti (Presidente Pallavolo Olbia): “pensiamo di essere educatori, ma alle volte non sappiamo cosa voglia dire. Educare è dare l’esempio, e non tutti sono in grado all’interno delle associazioni sportive. Quando un ragazzo entra in palestra e fa la sua attività bene se la percepisce come passione”.
Giovanni Biggio (Neuropsicofarmacologo): “le dipendenze hanno una base biologica, vanno ad alterare la specificità di alcuni geni. La vera sfida è capire quali geni si modificano, e poi trovare i mezzi idonei, che siano farmacologici oppure no, che in modo selettivo possano modificare la funzione di quei geni che si sono attivati dopo o la cui funzione si è ridotta troppo”.
Pietro Pellegrino (Preparatore Sportivo): “l’attività sportiva va bene ma deve essere di qualità. In Italia, nella fascia dai 12 ai 16 anni il 65% di loro, pratica attività organizzata, ma nella fascia successiva il 30% di questi abbandona lo sport. Il vero problema è il cosiddetto “drop out”. Il bambino deve essere il centro dell’attività, deve divertirsi e deve essere guidato in un certo modo”.
Eleonora Sanna (Psicoterapeuta). “Mettiamo in campo strumenti di prevenzione in Sardegna sul gioco di azzardo patologico. Noi facciamo un ampio lavoro di rete, di front office, nel territorio regionale, per attuare una strategia di prevenzione personalizzata. Uno degli aspetti più importanti è la formazione nei paesi e nelle amministrazioni comunali, che abbiamo iniziato a mettere in campo in modo capillare”.
Andrea Saba (Psicoterapeuti): “I numeri dei denari usati per le scommesse sono enormi. Nel triennio 2017/2019, in Sardegna, il volume giocato è di 1.640.000 euro. Certo, nel 2020 abbiamo avuto un calo, poco più del 20%, ma mentre è diminuita la giocata “fisica”, è aumentata a dismisura la scommessa online. Una spesa enorme, nello stesso periodo 2017/2019 a Olbia – ad esempio – il volume del denaro giocato passa da 100 a 126 milioni. Ma è una media comune in tutto il territorio regionale”.
Efisio Crabu (Mental Coach): “emerge l’influenza del genitore. Esiste un problema di educazione e di tempo. Per poter andare avanti, ed è il problema vero, è educare i genitori. E quando il bimbo a casa vede l’esempio, il genitore è già dentro al fenomeno e non se ne accorge”.