Sabino Silvestri ( Coordinatore Archeoclub D’Italia Puglia ): “Domenica 8 Maggio, in Puglia Chiese Aperte. A Corato la chiesa di Santa Maria Greca con gli affreschi. Scenderemo nelle cripte del ‘600. A Molfetta la Chiesa di San Bernardino con annesso Convento dei Minori Osservanti, o degli Zoccolanti. E lì ammireremo la sagrestia del ‘700, ampie scalinate di grande effetto che costituiscono un unicum architettonico. Altari, cappelle, ma anche altari lignei del ‘600, il coro ligneo del ‘500! Splendide cappelle che spaziano dal ‘400 al ‘700 interne al complesso!”
“A Corato c’è la chiesa di Santa Maria Greca, istituita il A si attribuì la liberazione di Corato dal morbo della peste. L’immagine della Protettrice della città è custodita ancora oggi nel Santuario sottostante. Nella chiesa è sepolta la Serva di Dio Luisa Piccarreta, piccola figlia della Divina Volontà. Opere che vedremo Domenica 8 Maggio, grazie a Chiese Aperte, evento su scala nazionale che si ripete ogni anno dal 1994 e che nel 2022 ritornerà in presenza dopo una sospensione di quasi tre anni”. Lo ha annunciato Sabino Silvestri, Coordinatore Archeoclub D’Italia della Puglia.
Il primo luogo di culto fu ricavato in una grotta ipogea a ridosso del tracciato murario della città seicentesca. La cripta fu ampliata nelle dimensioni attuali nel 1680.
Nel 1664, per soddisfare al meglio le esigenze di culto e il gran numero di fedeli, fu eretta la prima chiesa superiore le cui dimensioni poco si discostavano da quelle della Cripta. Nel corso degli anni la chiesa superiore è stata protagonista di diversi ampliamenti e modifiche.
Tra il 1678 – 1680 la primitiva chiesa superiore fu demolita per lasciare spazio ad una struttura più ampia. Prevedeva una grande cupola, coro, sacrestia e due scale per accedere alla cripta anch’essa ampliata. Vedremo tutto Domenica 8 Maggio con un’apertura straordinaria al pubblico e alla stampa. L’arcivescovo di Trani, Mons.
Giuseppe Antonio Davanzati, nel 1726, dedicò e consacrò la chiesa superiore come si vede nella lapide accanto alla porta della sacrestia. Nel 1731 ci fu un continuo susseguirsi di terremoti. La città di Corato. – ha continuato Silvestri – ne rimase molto danneggiata nelle abitazioni, ma soprattutto nelle chiese. La chiesa di Santa Maria Greca fu chiusa al culto. Nel 1764 si intervenne nella Cripta eliminando gli elementi in legno che lo ornavano. Vennero sostituiti con decorazioni in stucco e travertino. Nella stessa occasione fu lavorata la mensa e i medaglioni dell’altare e fu rifatta la pavimentazione in maioliche dipinte di cui oggi abbiamo solo qualche traccia.
Dal 1873, la chiesa fu nuovamente chiusa al culto, seppur per un breve periodo per pericolo di crollo.
Nell’agosto 1873 fu approvato il progetto per la costruzione di una nuova chiesa.
La ricostruzione tra il 1873 e il 1891 rimase incompiuta. Furono ricostruiti il fronte prospiciente Vico Santa Maria Greca e la facciata principale su Corso Garibaldi. Di questa, però, rimase incompleto il grande timpano. Si realizzò metà del lato che sporge verso il cortile. Mentre su Via Santa Maria Greca la ricostruzione si limitò all’angolo. Nel 1902 la cripta fu ampliata.
Ma ecco il grande patrimonio culturale che ammireremo l’8 Maggio:
Nella navata di destra la statua linea raffigurante S. Anna e Maria Bambina fatta eseguire nel 1730 e protettrice a Corato delle gestanti. Nel fondo della navata si trova la Cappella del santissimo affrescata nel 1939 dal pittore coratino Luigi Leone. Nel monolite poggiato sul pavimento sono custoditi i resti della Serva di Dio Luisa Piccarreta. L’altare maggiore in marmo di carrara è stato realizzato nel 1891. Mentre la mensa eucaristica la sede e l’ambone in pietra di Trani sono stati realizzati nel 2008.
Leggi anche: Chiese Aperte, scoperte del 500
Nel 2008 sono state realizzate anche le vetrate artistiche e la copertura in bronzo del fonte battesimale. Nel fondo della navata sinistra si trova un antico crocifisso in legno antico. Nella prima nicchia si trova la statua vestita di Santa Maria Greca realizzata nel 1741. Nella seconda nicchia si trova la statua della “Pietà” fatta realizzare nel 1890 portata in processione al mattino del sabato santo.
A Molfetta con Chiese Aperte lo straordinario patrimonio della Chiesa di San Bernardino con annesso Convento dei Minori Osservanti, o degli Zoccolanti
“Si tratta di un altro sito davvero importante anche dal punto di vista artistico. A seguito della predicazione dei Frati Minori Osservanti, diffusisi in Puglia dopo il 1389 e presenti in terra di Bari nel XV secolo, i molfettesi, grati per l’azione svolta dai frati nella loro città, edificarono nel 1451 la Chiesa e l’annesso Convento dei Frati Minori Osservanti o Zoccolanti (così chiamati per l’abitudine di calzare zoccoli di legno).
La Chiesa è collocata a sud-est del largo Porticella, fuori delle antiche mura della città, su un terreno sopraelevato, probabilmente per fornire un posto adatto all’inumazione dei fedeli nella fossa sepolcrale comune, collocata sotto la navata centrale. La data di inizio della costruzione è incisa su una lapide che fu posta sul terzo pilastro a sinistra della navata centrale nel giorno in cui la Chiesa fu consacrata (ottobre 1699) dal vescovo Sarnelli.
Testimonianze che vedremo Domenica 8 Maggio in occasione di “Chiese Aperte”. Secondo i documenti il Convento fu costruito a spese dell’Università – ha continuato Silvestri – e con le oblazioni di alcuni fedeli per devozione al Santo Bernardino, grande predicatore e missionario e per accogliere i Frati Osservanti che si erano stabilmente insediati a Molfetta. Nei giorni del terribile «sacco» dato alla città di Molfetta dai Francesi e dai Veneziani dal 18 al 20 luglio 1529, la piccola Chiesa subì gravi danni per cannoneggiamento e fu quasi distrutta”.
Ampie scalinate di grande effetto che costituiscono un unicum architettonico
“La piccola Chiesa di San Bernardino ha una facciata semplice, orientata a Ponente e un piccolo campanile a vela posto a Nord. Si trova appena fuori dal centro storico di Molfetta nella zona che un tempo era detta “Largo Porticella”. Accanto al complesso si trova il Calvario. La struttura della Chiesa fu realizzata da maestranze locali in muratura, con conci in pietra calcarea disposti su filari regolari. Sulla facciata al centro c’è il portale d’ingresso.
Silvestri conclude: Sul lato sinistro a Sud della Chiesa si trovano l’antico chiostro e la struttura del Conventa. La Chiesa ha pianta rettangolare, probabilmente in origine a navata unica, successivamente divisa in tre navate da imponenti pilastri intermedi. La navata centrale è sormontata da una volta a botte, mentre quelle laterali presentano una volta a crociera. Molte di queste lapidi sono state poi rimosse e poste in altre collocazioni interne ed esterne alla Chiesa. La presenza di questi sepolcreti va attribuita alle donazioni della ricca borghesia locale e di famiglie nobili antiche.”