Nasce la piattaforma informatica (tanto agognata da Coldiretti Sardegna) dove attingere – in tempo reale – i dati del comparto agricolo
Ad oggi non si conoscono i dati dei diversi comparti sulle produzioni e la loro localizzazione, cosi come sulle importazioni e le esportazioni. Mancano insomma i dati base per avere una immediata fotografia dell’agricoltura, delle sue potenzialità e esigenze, presupposto indispensabile – secondo Coldiretti Sardegna che da anni ne denuncia l’assenza – innanzitutto per poter programmare in modo serio e puntuale il comparto, per sapere dove allocare i fondi del Programma di sviluppo rurale, per avere trasparenza delle filiere e per intervenire celermente con i ristori per le calamità naturali.
Eppure – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – la Regione e le sue agenzie agricole, possiedono milioni di dati che purtroppo sono infecondi perché non vengono aggregati e quindi non danno informazioni. Questo determina che fino ad oggi le decisioni sul comparto agricolo, a cominciare dalla strutturazione dei Programmi di sviluppo rurale, sono avvenute sicuramente non in modo scientifico (ancorché la richiesta è quella di essere addirittura chirurgica) per rendere competitive le imprese agricole in un mercato iperdinamico che non ci permette di sprecare neppure un euro”.
Coldiretti Sardegna – dopo che per anni come un martello pneumatico lo ha chiesto alla Regione – ha deciso, attraverso il suo Centro studi AgriSardegna 2000 e con la collaborazione della SmartLab (società spin off dell’Università di Cagliari), di realizzare una piattaforma DSS (Decision Support System) basata sui dati non strutturati dei fascicoli aziendali del proprio CAA (Centro di Assistenza Agricola), sperimentandola al momento sui settori agrumicolo, cerealicolo e carcioficolo.
COS’È IL DSS? È una piattaforma di visualizzazione interattiva dei dati (con un portale tematico dedicato, di immediata consultazione e semplice utilizzo) che permette la simulazione di scenari economici. La piattaforma renderà inoltre possibile la geolocalizzazione delle viste relative alla modellazione selezionata attraverso la visualizzazione di mappe interattive del territorio regionale.
A titolo d’esempio: sarà possibile capire se e come l’attivazione delle politiche di irrigazione dei territori è potenzialmente “arricchente” per le diverse coltivazioni possibili e se, laddove l’irrigazione è già presente, essa ha aumentato le rese economiche così come ci si attendeva.
La piattaforma potrà essere aggiornata con il caricamento di nuovi dati. L’auspicio di Coldiretti Sardegna, che per il momento lo sperimenta con i propri dati, è che in un prossimo futuro “possano essere caricati tutti i dati dei soggetti Istituzionali competenti, in possesso, come detto, di importanti big data, in modo tale da avere un quadro complessivo dell’agricoltura sarda con enormi benefici per l’intero comparto”.
L’obiettivo dell’Organizzazione agricola è, infatti, quello di mettere questo strumento a disposizione della Regione e delle sue tre agenzie agricole.
“È uno strumento che darà consapevolezza e coscienza delle decisioni politiche che si andranno a prendere sul comparto – sottolinea il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – Consentirà di accendere le luci sull’agricoltura sarda e avere una radiografia continuamente aggiornata.
Il sistema agricolo è tutto informatizzato ma manca quel piccolo, ma fondamentale, passo per poter aggregare e leggere i dati che consentirà di rivoluzionare le decisioni. Oggi non esiste uno strumento come il DDS a cui striamo lavorando; solo in passato l’assessorato all’Agricoltura aveva introdotto una piattaforma simile (o che comunque andava in questa direzione), il Siar (sistema informatico agricolo regionale) che poi però è stato colpevolmente accantonato“.
“Questa piattaforma è decisiva secondo noi per migliorare in modo significativo l’agricoltura sarda – evidenzia il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – Pensiamo solo alla nuova programmazione del Psr del 2023/2027 in cui avremo a disposizione oltre 1,5 miliardi di euro. Poter leggere e conoscere l’agricoltura in modo puntuale attraverso i dati reali consentirà di poter pianificare consapevolmente, diventa uno strumento imprescindibile per tutti gli attori che parteciperanno alla sua programmazione”.