Cos’è uno scanner planetario e in quali ambiti viene utilizzato?
Lo scanner planetario è un dispositivo ottico che viene utilizzato per la scannerizzazione di libri rari e documenti che possono danneggiarsi facilmente.
Viene quini utilizzato soprattutto per la conservazione di importanti beni culturali, ovvero per biblioteche e archivi dove, tradizionalmente, sono presenti artefatti e manoscritti di altissimo valore storico.Cos’è uno scanner planetario?
Per musei, biblioteche e archivi questo dispositivo è pressappoco fondamentale, motivo per cui è possibile rivolgersi ad aziende esterne specializzate che offrono il servizio di catalogazione e digitalizzazione. In alternativa è anche possibile acquistare direttamente il dispositivo specifico per le esigenze di conservazione. A tal proposito è piuttosto semplice individuare i prezzi dello scanner planetario bookeye, o di altri modelli, con le relative funzionalità e caratteristiche.
Come funziona?
Lo scanner planetario ha un funzionamento ottico, ovvero si serve di una fotocamera che inquadra un piano illuminato. Agli arbori questo dispositivo era molto costoso e veniva utilizzato in modo esclusivo, presso prestigiosi archivi e musei. Oggi, invece, lo scanner ottico trova impiego anche in altre realtà grazie all’avvento della fotografia digitale ad alta risoluzione, grazie alla quale i costi si sono abbassati. Ecco perché sul mercato si trovano numerose tipologie di scanner planetari anche presso enti no-profit e organizzazioni di volontariato nate per la tutela dei patrimoni culturali.
In che modo protegge i beni antichi?
Il funzionamento è piuttosto semplice e consiste in un contatto delicato con l’oggetto da scansionare per tutta la durata dell’operazione. Tuttavia dal momento che l’apertura di un antico volume potrebbe rovinare la rilegatura, la digitalizzazione viene eseguita seguendo una serie di accortezze tecniche e professionali dagli addetti ai lavori. Le caratteristiche tecniche e il procedimento, quindi, sono pensati per proteggere la rilegatura dai danni attraverso piani a pressione controllata e vetri capaci di catturare la massima quantità di dettagli del documento storico.
In quali ambiti vengono utilizzati?
Ecco perché gli scanner planetari oggi consentono di maneggiare il volume a poco a poco, offrendo la possibilità di digitalizzare il libro o il documento senza danneggiarlo. Lo troviamo anche nelle copisterie specializzate ma soprattutto presso biblioteche, enti statali, università e scuole. In questi ambiti lo scanner consente di rendere i testi antichi e preziosi consultabili attraverso il file digitale, in modo tale da conservare meglio e con maggior sicurezza l’originale.
Anche le banche e le compagnie assicurative si servono degli scanner rotativi dal momento che una incredibile quantità di documenti storici è tutt’ora conservata in formato cartaceo. Infine sono largamente impiegati presso studi legali e studi notarili, luoghi dove sono conservati interi patrimoni cartacei documentali, la cui rilevanza risiede non solo nella presenza di firme olografe ma anche nell’obbligo di conservazione come previsto dalla legge.
Infine gli scanner rotativi trovano largo impiego anche presso studi di architettura e di ingegneria, ambienti dove la digitalizzazione di progetti e documenti richiede appositi macchinari per via dei formati ampi da trattare.
A prescindere dalla finalità d’uso, gli scanner rotativi sono dispositivi efficienti e sicuri che ci permettono di archiviare qualsiasi tipo di documento proteggendolo dal deperimento nel tempo.