Sabato 30 aprile 2022 è stato celebrato a Roma, nella Basilica Magistrale di Santa Croce al Flaminio, con la consueta solennità il Pontificale in occasione della festa di San Giorgio Martire, Patrono del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, alla presenza del Gran Prefetto e Presidente della Real Deputazione, S.A.R il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie e Landaluce, Duca di Noto; del Presidente della Real Commissione per l’Italia, S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, Gentiluomo di Sua Santità, Bali Gran Croce di Giustizia decorato con Collare; delle Alte Cariche dell’Ordine; e di oltre 460 Cavalieri e Dame, guidati dai Delegati territoriali.
Il saluto iniziale, su mandato del Presidente della Real Commissione, è stato rivolto all’assemblea dal Vice Presidente Vicario, S.E. il Principe Don Flavio Borghese dei Principi di Sulmona e di Montecompatri, Cavaliere di Gran Croce di Giustizia, che ha manifestato tutto il suo compiacimento per la ripresa del tradizionale evento in onore del Santo Patrono, dopo l’interruzione a causa della pandemia.
Il Pontificale è stato presieduto dal Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, Balì Gran Croce di Giustizia, concelebranti il Vice Primo Cappellano e Cappellano Capo per il Nord Italia, Don Fabio Fantoni, Cappellano Gran Croce di Merito e il Cappellano Capo della Delegazione di Roma e Città del Vaticano, Mons. Nob. Carlo dell’Osso, Cappellano di Giustizia. Nel presbiterio hanno inoltre preso posto l’Arcivescovo François Robert Bacqué, Nunzio Apostolico, Cappellano Gran Croce Jure Sanguinis, e dodici Cappellani in abito corale.
Nella sua magistrale omelia, il Cardinal Re, di fronte al generale sconforto per la guerra in atto tra Russia e Ucraina, ha invitato tutti a non disperare dell’umanità: occorre infatti continuare a credere che tutti siamo fatti per edificare la fraternità fra i Popoli, trovando parole e gesti, pensieri e occasioni per dichiarare la stima, l’invito a conversione, la vocazione all’amore fraterno di tutti gli uomini che abitano questa terra. Viene ora il momento del prendersi cura di tanti fratelli che hanno perso tutto, attraverso una accoglienza intelligente, lungimirante, generosa e sollecita.
Il Cardinal Re ha poi ribadito come, tra gli aspetti essenziali della vita cavalleresca e, in particolare dell’appartenenza al Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio vi sia la vita di Fede. Ogni Cavaliere e Dama avrà certo modo di vivere la propria appartenenza alla Santa Chiesa soprattutto nelle varie realtà ecclesiali. Sostenuti dalla presenza dei Cappellani, così zelanti, sono invitati a vivere la spiritualità costantiniana che nella Croce del Nostro Salvatore ha la sua sorgente.
Il Cardinale Re ha infine invitato i Cavalieri e le Dame, soprattutto più giovani e in procinto di formarsi una famiglia, a trasmette i principi della Fede alle nuove generazioni. Tutti ci interroghiamo, infatti, come la traditio fidei possa continuare ad essere un fiume vivo in questo mare di relativismo e incredulità, che caratterizza la nostra epoca. Lo potremo fare man mano che la nostra riflessione si andrà costruendo, rinvenendo nel comune ideale cavalleresco, che ci unisce un patrimonio di esperienza e una modalità di pensiero capaci di ridare freschezza e incisività alla testimonianza della nostra fede.
Alla recita della Preghiera dei Fedeli, una speciale intenzione è stata riservata a S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa delle Due Sicilie, affinché il Signore voglia assisterlo costantemente nella sua alta missione di Gran Maestro, ufficio ecclesiastico di erezione pontificia.
Al termine del rito sono stati consegnati per mano di S.A.R. il Duca di Noto i diplomi di nomina a 144 fra Cappellani, Cavalieri e Dame. Il Gran Prefetto ha espresso ad ognuno le sue felicitazioni, con l’esortazione a sempre ben operare per l’affermazione del carisma Costantiniano.