Distretto del Turismo Naturista della Sardegna
Distretto del Turismo Naturista della Sardegna – la Sardegna come destinazione europea del turismo naturista: Turismo, ambiente, cultura ed economia della sostenibilità.
“Il Naturismo è un approccio alla vita quotidiana che promuove il rispetto di sé, degli altri e del mondo, con l’intenzione di vivere in armonia attraverso un contatto spontaneo e naturale con l’ambiente, che può essere vissuto anche attraverso la nudità, considerata come semplice stato naturale della condizione umana”Una rivoluzione culturale per uno sviluppo sostenibile in armonia con la natura, con la creazione del Distretto del Turismo Naturista della Sardegna – la prima Rete sarda delle spiagge e dei sentieri naturisti autorizzati: il progetto promosso da A.N.ITA / Associazione Naturista Italiana, con il suo gruppo regionale Sardegna Naturista A.N.ITA di concerto con le amministrazioni comunali trae ispirazione dalla Legge Regionale n. 16 del 28/07/2017 – Norme in materia di turismo che punta alla diversificazione della proposta turistica, all’allungamento della stagione e alla valorizzazione del turismo attivo.
Tra le novità della L.R. 16/2017 – all’articolo 36 – l’impegno della Regione Sardegna a promuovere «la progettazione e la realizzazione di una rete di aree attrezzate per la pratica del turismo naturista in equilibrio con il contesto ambientale, anche in aree naturali protette», la cui individuazione è affidata ai Comuni, attraverso l’inserimento nei rispettivi Piani di utilizzo dei litorali (PUL) e che saranno adeguatamente segnalate con apposita cartellonistica.
La Sardegna comprende già molte aree “storiche” a vocazione naturista, frequentate in passato specialmente da turisti provenienti dall’Italia e dall’Europa (e non solo), in perfetto accordo e sintonia con gli abitanti, talvolta incuriositi ma non infastiditi dall’abitudine di togliersi i vestiti, per sperimentare un più stretto contatto con la natura, una tradizione che ha forti radici nelle popolazioni anglosassoni, a partire dalla riscoperta del corpo in Inghilterra e in Germania tra Ottocento e Novecento.
Tra le spiagge isolane più note e apprezzate come mete del turismo naturista anche in virtù della spettacolare e vertiginosa bellezza del paesaggio, quelle di “Feraxi” a Muravera nel Sud Sardegna, quella a sud di “Torre di Barì” a Bari Sardo, in Ogliastra, “Li Littaroni – Monti Russu” ad Aglientu in Gallura e la spiaggia di Scivu ad Arbus sulla Costa Verde. Nel periodo della “bassa stagione” le località si moltiplicano, dalla “Foce del Liscia –Isuledda” e l’Area di Punta Falcone con l’Isolotto della Marmorata a Santa Teresa Gallura, alla Costa di Villanova Monteleone, Punta Negra e la Baia di Porto Conte, con l’insenatura di Mugoni, ad Alghero; “Arenas Bianche” e Porto Pino tra Teulada e Sant’Anna Arresi, la “Baia delle Mimose” a Badesi e la Valle della Luna a Santa Teresa Gallura, come le Calette a sud di “Liscia Ruja” ad Arzachena, “La Cinta” di San Teodoro e “Capo Comino” a Siniscola, la spiaggia di Coccorocci a Tertenia, le Calette di “Porto Sa Ruxi” a Villasimius.
E ancora “Mari Pintau” sul litorale di Quartu Sant’Elena, Portixeddu a Fluminimaggiore, le spiagge del Parco naturale di Turr’e Seu a Cabras, Is Arenas a Narbolia e la costa tra Porto Alabe e Torre di Columbargia a Tresnuraghes, Cala Moro a Bosa e Ezzi Mannu con lo Stagno di Pilo e la costa nordoccidentale della Penisola di Stintino, con le celeberrime Coscia di Donna e Isola dei Porri; e il litorale di Sorso sul Golfo dell’Asinara, e “Tinnari” a Trinità d’Agultu.
Le prime spiagge naturiste autorizzate istituite in Sardegna nel 2018, su ispirazione della L.R. 16/ 2017, sono quelle di “Torre Bianca” a Porto Ferro (Sassari) e “Piscinas sud” ad Arbus sulla Costa Verde; di recente, nell’aprile 2022, si è aggiunta anche la spiaggia naturista autorizzata di “Is Arenas – Is Benas” nel territorio di San Vero Milis.
Un risultato importante raggiunto nell’arco di pochi anni, che pone la Sardegna al secondo posto, dopo la Toscana (dove si contano al momento sei spiagge autorizzate) a conferma di una attenzione da parte degli amministratori locali verso uno specifico segmento del turismo balneare e non solo, in un’Isola dove il turismo naturista viene praticato con successo da decenni in forma non ufficiale, con il tacito riconoscimento delle spiagge a vocazione nudista.
«L’obiettivo da realizzare entro il 2022 è la nascita del Distretto e della Rete sarda (con un protocollo d’intesa) e lo sviluppo e la condivisone di un progetto operativo da presentare alla Regione Sardegna e anche nell’ambito del Programma INTERREG Marittimo-Maritime per la programmazione 2020-2027» – ricordano Sergio Cossu e Giuseppe Ligios di Sardegna Naturista A.N.ITA.
Non meno importante sul piano strategico per la promozione dell’immagine dell’Isola nel mondo – come sottolinea Sergio Cossu – «la partecipazione della Regione Sardegna, dei Comuni, della Rete delle spiagge naturiste e dell’associazione A.N.ITA alle Fiere Internazionali di Utrecht (Paesi Bassi) e di Francoforte, specializzate sul turismo Plain Air e sostenibile, compreso il turismo naturista».
Il Distretto del Turismo Naturista della Sardegna (sul modello indicato nel DL del 13 Maggio del 2011) prevede una sinergia tra enti e istituzioni e le varie attività presenti sul territorio, a cominciare dal settore dell’ospitalità, quindi alberghi e B&B, agriturismi, campeggi e resort, oltre alle varie forme di accoglienza diffusa, ma anche stabilimenti balneari, bar, chioschi e ristoranti, senza dimenticare le agenzie turistiche e i tour operator, oltre alle diverse realtà legate alla cultura – quindi cinema e teatri, siti archeologici e musei – e all’intrattenimento, specialmente per iniziative che si svolgono all’aria aperta, come escursioni, trekking e come escursioni, trekking e giri in barca a vela o canoa/kayak. Un sistema integrato in cui le aree autorizzate per il turismo naturista rappresentano un arricchimento dell’offerta, sempre più variegata ma rivolta a target mirati, per un’esperienza immersiva nel paesaggio della Sardegna che oltre ai colori e i sapori dell’Isola contempli anche la cultura della nudità.
Il progetto mira a incentivare nuove modalità di turismo sostenibile, con importanti ricadute positive sul territorio, a partire da un allungamento della stagione: «le spiagge naturiste sono spiagge libere, aperte a tutti, non solo ai turisti naturisti, nelle quali è possibile praticare la nudità nel rispetto delle leggi attualmente vigenti in Italia, delimitate da una semplice segnaletica informativa, a tutela di ogni sensibilità, senza pregiudizi» sottolinea Sergio Cossu di Sardegna Naturista A.N.ITA.
La creazione del Distretto e della Rete mira a promuovere la Sardegna come destinazione europea (e non solo, dato l’alto numero di naturisti negli Stati Uniti, in Australia e Gran Bretagna) del turismo naturista con una mappatura delle spiagge e dei sentieri autorizzati, per una fruizione delle bellezze ambientali oltre che del patrimonio archeologico.
Innovativo e molto richiesto il trekking naturista e le passeggiate, i tour in barca a vela o in canoa/kayak, nonché l’organizzazione di eventi e festival, per favorire lo sviluppo del territorio attraverso l’ampliamento dell’offerta e la diffusione di una moderna cultura della sostenibilità.
Il Distretto rappresenta un’interessante opportunità di crescita non solo per le aree costiere ma anche per le zone interne, come dimostrano le precedenti esperienze in altre regioni italiane come la Toscana, la Liguria, il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, l’Abruzzo, il Lazio, la Campania e, di recente, anche la Calabria e la Sicilia. In Europa si stimano circa 20 milioni di naturisti e le nazioni leader sono la Francia (2 milioni di praticanti), con la Provenza, la Costa Azzurra e la vicina Corsica, la Spagna con la Catalogna, le Baleari e le Canarie, la Croazia, la Grecia, e di recente anche il Portogallo.
«Nelle ultime quattro stagioni estive, dal 2018 ad oggi, abbiamo registrato un consistente aumento delle presenze naturiste, nelle spiagge di “Piscinas” (Arbus) e di “Porto Ferro” (Sassari) e anche nelle strutture ricettive dei territori prossimi alle stesse spiagge, con numerose presenze di turisti provenienti da altre regioni italiane e da diversi paesi europei» – afferma Sergio Cossu -.
«Sardegna Naturista A.N.ITA sta portando avanti un dialogo e una fattiva collaborazione con diverse amministrazioni comunali della Sardegna – tra cui Arbus, Sassari, San Vero Milis, Muravera, Bari Sardo, Alghero e Villanova Monteleone in percorsi per la gestione sostenibile e per l’istituzione di nuove spiagge naturiste per la stagione turistica 2022 – prosegue – e sta prendendo contatto con altre amministrazioni i cui territori presentano delle situazioni vocate per questa tipologia di turismo sostenibile come Porto Torres, Stintino, Badesi, Aglientu, Santa Teresa di Gallura, Arzachena, Tertenia, Cagliari, Teulada, Sant’Anna Arresi, Cabras, Narbolia, Bosa».
Il Distretto del Turismo Naturista della Sardegna si inserisce nel progetto di A.N.ITA / Associazione Naturista Italiana per la realizzazione dei Distretti Locali del Turismo Naturista nella Penisola e nelle Isole, con la creazione di una rete nazionale e internazionale: sono in fase di sviluppo il Distretto della Valsesia in Piemonte e quello della Costa della Toscana, dove sono presenti diverse spiagge autorizzate e strutture ricettive dedicate al naturismo.
Il turismo naturista si contraddistingue per una spiccata sensibilità ambientale: in questa prospettiva, in accordo con i Comuni sardi, molte delle spiagge naturiste autorizzate sono state preferibilmente individuate all’interno di parchi naturali o di siti della Rete europea Natura 2000, in modo da conciliare la conservazione dell’ambiente con una fruizione attenta e durevole.
Di recente Sardegna Naturista A.N.ITA. ha aperto un dialogo con il Parco Naturale Nazionale dell’Asinara – AMP “Isola dell’Asinara” ed ha aderito formalmente alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) del Parco per sviluppare con gli operatori turistici autorizzati attività di promozione del turismo naturista.