<<Ci sentiamo pronti per il salto di qualità definitivo – spiega Edoardo Pisu, frontman del gruppo – La pandemia non ci ha fermati e con questo singolo chiudiamo una lunga ricerca artistica fatta di sperimentazioni per aprire una nuova fase costruita su una maggior consapevolezza della nostra identità musicale>>.
Sempre il 4 maggio, insieme al singolo, uscirà su Youtube anche il videoclip scritto e girato dal collettivo Su Pop, mentre il brano è stato registrato con la collaborazione di Stefano Liggi dell’AudioBreak Studio. <<E’ stato un lavoro lungo e di squadra – racconta ancora il cantante – Il messaggio che vogliamo lanciare con questo brano è quello di non lasciarsi andare a una vita piatta fatta di sola routine, di non abbandonare mai la propria spinta creativa cedendo alla monotonia. Vogliamo parlare ai giovani che, soprattutto con la pandemia, si sono visti costretti a reprimere molte delle loro passioni, ai musicisti e agli attori che hanno perso il contatto col proprio pubblico, a tutti gli artisti scoraggiati dai tempi difficili. A loro diciamo: non lasciate morire l’arte che avete dentro>>.
LA BAND. I Loudstation sono una band Alternative Metal/Hard Rock nata in Sardegna nel 2016. Oltre alla voce di Edoardo Pisu, il gruppo è composto da Salvatore Serra alla batteria, Mauro Contu alla chitarra e Alessandro Contu al basso. I Loudstation nel corso della loro storia hanno condiviso il palco con molte band di genere affine, partecipando a numerosi eventi e costruendosi una solida fan base grazie a un sound originale e innovativo. Tra i marchi di fabbrica ci sono i riff a una corda, le chitarre droppate e i groove trascinanti, arricchiti da tempi dispari e atmosfere che richiamano la tradizione grunge. Tante e variegate le fonti di ispirazione, in primis gruppi come Audioslave, Alter Bridge, Foo Fighters e Porcupine Tree.
Il singolo “Don’t let it die” farà parte della raccolta contenuta nel nuovo EP “Walking on the surface” in uscita prossimamente. Un lavoro ben articolato che racchiude un ampio studio sulle sonorità sperimentate dai componenti del gruppo nel corso degli anni. Il disco è il risultato finale di una lunga gavetta tra i palchi di tutta la Sardegna, ma il primo passo verso una fase più matura che mira ad affacciarsi su nuovi scenari in Italia e all’estero.