Il borgo è stato visitato dagli studenti della Scuola Media Statale “San Giovanni Bosco – Summa Villa” di Somma Vesuviana, accompagnati dal sindaco Salvatore Di Sarno e dalla prof.ssa Vincenza Angri e dal Presidente dell’AISA, Giovanni Cimmino. Un’iniziativa meravigliosa, promossa dall’Associazione Italiana Sicurezza Ambientale per promuovere al meglio la coscienza nelle nuove generazioni. Gli alunni hanno visitato la vecchia Casa Comunale, il Museo e la Biblioteca di Ornitologia, il Castello del Borgo Medievale di Apice e la “Città Fantasma”.
Gli studenti, alla presenza del sociologo Antonio Castaldo, hanno incontrato Tommaso, barbiere di 85 anni. La sua è l’unica attività rimasta in quello che sarà il Borgo Museo della Memoria.
Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, ha accompagnato gli studenti durante la loro visita: “Il terremoto del 1962 distrusse il borgo di Apice, nel beneventano e ora questo borgo diventa un Museo della Memoria. È stato emozionante questo gemellaggio tra due borghi importanti: il nostro Casamale che ogni quattro anni è palcoscenico della Festa delle Lucerne e Apice. Ho accompagnato gli studenti della nostra scuola media San Giovanni Bosco – Summa Villa ed ho avuto modo di ribadire pubblicamente che Somma è oramai polo di attrazione culturale. Nei giorni scorsi abbiamo avuto in visita un’importante delegazione dell’Università Parthenope e sabato 7 maggio per la prima volta Somma Vesuviana ospiterà in esposizione pubblica due grandi capolavori del ‘500 e del ‘600 italiano: San Michele Arcangelo di Marco Pino da Siena della metà del XVI secolo, opera in olio su tavola e una Sant’Agata di Francesco Guarini del 1638. Capolavori che saranno in esposizione per un giorno, dalle ore 10, presso l’antica chiesa della Collegiata nel Borgo del Casamale, a Somma Vesuviana”.
Nel 1962 si superò l’evento tragico del terremoto con un’iniziale ripresa di vita. Fu però il terremoto del 1980 a dare un colpo definitivo al paese con lo svuotamento totale. Molti andarono in Svizzera, altri sono rimasti a vivere nella città nuova costruita in un’altra area.
“Oggi è stato un momento di condivisione tra borghi storici della Campania. Apice, paesino distrutto dal terremoto del 1962, diventa dunque un Borgo della Memoria, richiamando attrazioni turistiche e culturali. Passeggiando per i vicoli rimasti come quel giorno del 1962 si ascolta un silenzio che parla accompagnato solo dalla musica di Ennio Morricone. E’ evidente che la pericolosità – ha affermato Angelo Pepe, sindaco di Apice – è protagonista di questo Museo della Memoria. Oggi abbiamo in campo un programma unico di interventi per un recupero del Centro Storico di Apice come Borgo della Memoria, Borgo Turistico. In questi vicoli dove il silenzio parla è possibile ammirare le scene di Mimmo Palladino che raccontano la vita di un tempo”.