Il palazzo baronale di Senis ospita la mostra temporanea e itinerante “Soldaus – Soldati di Sardegna” , curata e allestita dall’associazione “Impronte di Storia” e dai suoi soci fondatori Alessandro Atzeni e Sandro Garau, che hanno esordito: “Questo percorso espositivo consente al visitatore di capire uno dei modi principali con cui la cultura umana si è evoluta nei secoli, dall’uso di cuspidi in ossidiana, bronzo e ferro, sino all’acquisizione delle prime armi da fuoco e dei cannoni, mantenendo però uno speciale inquadramento per il contesto isolano”.
Il sindaco di Senis, Salvatore Soi ha aggiunto: “Una bella iniziativa storico-culturale nella nostra comunità, che ci consente anche di mettere in vetrina il nostro gioiello architettonico, il palazzo baronale”. Lo ha seguito il presidente del Consorzio Due Giare Lino Zedda: “Un’ulteriore dimostrazione della ricchezza e della vitalità dal punto di vista culturale dei nostri tredici comuni”.
LA MOSTRA Nell’esposizione “Soldaus” il visitatore potrà verificare le differenze nell’armamento di attacco e difesa e capirne l’efficacia. Ci sono le ricostruzioni di 22 abiti e armature appartenute a personaggi vissuti nei diversi periodi della storia sarda, dal prenuragico all’ottocento. 22 sono le figure di soldati e guerrieri sardi raccontati. “Una mostra in evoluzione”, hanno precisato i due curatori, “che accorpa continuamente nuovi personaggi, arricchendosi di nuovi soggetti. Tutte le ricostruzioni sono eseguite con la collaborazione di archeologi e storici, alternando la ricerca tra fonti archeologiche, documentarie, studio degli abiti e delle rappresentazioni artistiche. Ogni manichino porta in calce la descrizione accurata delle armi e del vestiario. Inoltre un banchetto tattile, appositamente allestito e pensato in particolare per gli ipovedenti, consente al visitatore toccare con mano alcune riproduzioni”.
GLI OGGETTI In un pannello a muro una ricca riproposizione di spade di diversi periodi, poi una selezione di elmi e scudi e la ricostruzione di un’antica fucina per i metalli, per la lavorazione del bronzo e del ferro, realizzata secondo moderne tecniche di archeologia sperimentale, con i mantici, i crogioli, gli stampi le incudini e i vari prodotti della lavorazione. Un’altra sezione è dedicata alla tessitura con un arcolaio originale ottocentesco, un telaio verticale e uno orizzontale, corredato di lana e fusarole. Grande spazio alle ricostruzioni del periodo nuragico con 10 ricostruzioni (due capotribù, due sacerdotesse e un piccolo capo, un offerente e quattro guerrieri) e ancora un’imbarcazione nuragica e un nuraghe monotorre. “Tutti i pezzi esposti nella mostra hanno un valore considerevole, e sono stati attentamente selezionati per la loro accuratezza storica e la loro somiglianza ai manufatti originali”, hanno concluso Garau e Atzeni, che vantano un decennio di volontariato culturale e associazionismo con diversi enti associativi no-profit, “in questo modo anche un museo privo di esposizioni particolarmente importanti può avere accesso a oggetti altrimenti ottenibili solo con costosi prestiti e rapporti di scambio tra istituzioni museali internazionali. Inoltre le ricostruzioni storiche e le riproduzioni museali permettono al pubblico di imparare in maniera attiva, tramite la riproposizione realistica e funzionale di oggetti altrimenti poco interessanti per lo spettatore. Una cinta, una fibbia o una punta di freccia, grazie alla ricostruzione realistica e tridimensionale, assumono un’importanza e un’interattività altrimenti impossibile da realizzare mediante altri media”.
L’INVITO “Aspettiamo tutti i sardi ma anche i turisti in transito nell’isola alla nostra mostra”, ha chiuso il primo cittadino di Senis, “sarà anche l’occasione per conoscere il nostro bel centro storico, la fontana spagnola e scoprire le tradizioni e i sapori del nostro piccolo centro”.
GLI ORARI La mostra si può visitare il martedì, giovedì, sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 18 alle 20. In giorni e orari differenti su prenotazione: WhastApp 3485796360 o 3462203693.