Monumenti aperti XXVI edizione 7 e 8 maggio CARBONIA
7 – 8 maggio CARBONIADopo la versione completamente in digitale del 2020 e quella mista del 2021, finalmente l’edizione 2022 di Monumenti Aperti vedrà, sino al 5 giugno, il ritorno di volontari e pubblico nei monumenti, nelle strade e nelle piazze di 39 comuni della Sardegna. Nell’autunno spazio al programma nazionale.
Per la prima volta, la manifestazione si terrà sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.
“Il nostro bello, insieme ci prendiamo cura del tempo”,
è il titolo di questa edizione che intende richiamare l’eredità culturale riconosciuta come uno spazio condiviso dove agire per lo sviluppo sociale, economico e ambientale dei territori, e all’interno del quale rispettare quei principi di sostenibilità e benessere che sono al centro dell’impegno contemporaneo.
La XXVI edizione di Monumenti Aperti, curata e coordinata dall’associazione Imago Mundi OdV, prosegue il 7 e 8 maggio nel comune di Carbonia che rientra nel circuito della manifestazione dopo quattro anni di assenza.
Grazie alla volontà e l’impegno dell’amministrazione comunale e alla passione dei volontari, si potranno visitare 21 monumenti.
Nello stesso fine settimana saranno aperti anche i monumenti di Padria.
Nelle parole del sindaco Pietro Morittu e delle assessore alla Pubblica Istruzione e alla Cultura Antonietta Melas e Giorgia Meli l’espressione di soddisfazione per il ritorno di Carbonia dentro Monumenti Aperti
“Riprendiamo il consueto appuntamento di Monumenti Aperti, dopo una pausa di qualche anno.
La nuova Amministrazione di Carbonia, insediatasi a novembre del 2021, ha deciso di riprendere con interesse e impegno l’iniziativa che sino al 2017 è cresciuta in modo esponenziale e ha visto sempre più cittadini interessarsi al proprio territorio.
E ha registrato importanti flussi turistici provenienti da tutte le zone della Sardegna in visita alle nostre bellezze culturali e paesaggistiche.
Tutto questo grazie alla partecipazione intensa delle scuole cittadine, alla grande disponibilità dei docenti che di anno in anno preparano i propri allievi in modo volontario e partecipato, alla collaborazione delle associazioni per l’importante supporto agli studenti e ai visitatori.
A tutti loro va il nostro plauso e la nostra gratitudine. Con le proposte dei siti e dei monumenti vogliamo nuovamente rendere fruibili, per i cittadini e i visitatori, tutte le risorse del nostro pregiato patrimonio culturale, storico e ambientale.
Vogliamo parimenti rimarcare come la nostra Città possa vantare una storia millenaria evidenziando un filo conduttore che lega i vari periodi storici, e questo filo è rappresentato dal lavoro manuale legato al carbone e ai metalli, che i nuragici sapevano sapientemente forgiare.
Successivamente i Fenici giunsero in questi luoghi e si integrarono con le popolazioni autoctone.
Di questa integrazione sono documentate le tracce in particolare nel nuraghe Sirai.
Attraverso questo percorso che si sviluppa nel tempo, arriviamo ai giorni più recenti che ci regalano la Città di Carbonia, un gioiello di architettura razionalista oggetto di studi internazionali di grande interesse.
Così, grazie a questo percorso lungo millenni, l’oggi si arricchisce e ci rende forti di una vitalità che, in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, ci porta a sviluppare azioni robuste in grado di salvaguardare le bellezze di una Città quale straordinario museo a cielo aperto e che, con determinazione, intendiamo valorizzare e promuovere”.
I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato dalle 16.00 alle 20.00 e domenica dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
I MONUMENTI
Parco Urbano di Cannas di Sotto (SiMuC). Visita guidata a cura dell’Istituto comprensivo Scuola Secondaria 1^ grado “S. Satta” e dell’Associazione Marevivo Sud Sardegna. Il Parco include una necropoli a domus de janas (dal 3700 a.C. ca) e l’antico Medau Sa Grutta, ad essa sovrapposto, destinato alle esposizioni temporanee e ai laboratori didattici. La continuità di vita arriva fino ai nostri giorni, con il riutilizzo delle tombe come rifugi, magazzini, fornaci, ricovero per animali da parte degli abitanti del Medau. Il percorso consigliato, lungo la collina, include le Tombe 25 e 3, la monumentale Tomba 4, gli ipogei ai piedi del Medau e infine la Tomba 12, ricostruita negli allestimenti del Museo Archeologico Villa Sulcis e di grande interesse per i nuovi ritrovamenti.
Parco Archeologico di Monte Sirai (SiMuC). Visita guidata a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore “Gramsci-Amaldi”. Per i visitatori che vogliono farsi un’idea sui fenici in Sardegna, il Parco Archeologico di Monte Sirai è il sito ideale. Parco di eccellenza, include un comprensorio nel quale si concentrano oltre 40 siti di varie epoche (dal IV millennio a.C. in poi), ma con l’impronta più marcata lasciata dai fenici (da metà VIII sec. a. C.) e poi dai cartaginesi, cui si deve l’attuale struttura abitativa (III sec. a. C.). Il percorso consigliato comincia con l’abitato alto: la porta Nord, sull’unico lato fortificato, si apre sulla piazza del tempio di Astarte; fra le grandi schiere di abitazioni a vani affiancati, come la casa “del lucernario di talco”, si distinguono alcune case a corte fra cui la “casa Fantar”; gli scavi più recenti (ad es. la casa “del tufo”) le hanno rivelate come possibili unità anche artigianali. A sud dell’abitato si osserva un settore rioccupato in età tardo antica. All’esterno è visitabile l’ampia necropoli fenicia con le fosse ad incinerazione, nonché le diverse aree funerarie di età punica, fra le quali è di grande richiamo e suggestione la necropoli delle tombe familiari a camera sotterranea. Sulla collina a Nord-Ovest si visita infine il santuario tofet, spazio consacrato a riti sacri e funerari per i defunti di tenerissima età.
Nuraghe Sirai (SiMuC). Visita guidata a cura dell’Istituto della Scuola Primaria Paritaria “Madre Camilla Gritti” e dell’Associazione Centro Anziani Carbonia ONLUS e del Gruppo Comunità via Marconi. Incluso nel Parco Archeologico di Monte Sirai, il Nuraghe Sirai (XIV-VI sec. a.C.), è un sito di eccezionale interesse per la conoscenza dell’ultima fase della civiltà nuragica e della presenza fenicia in Sardegna. La fortezza (625-550 a.C. ca.) è l’unico insediamento cinto da possenti fortificazioni di tipo orientale; di forte vocazione produttiva (ceramica, pellami, metalli, e soprattutto vetro), è il risultato dell’integrazione di una comunità sardo-fenicia, e risulta ormai in luce per un ampio settore dell’abitato, caratterizzato da un’architettura inedita e sperimentale. Il nuraghe, il primo ad essere scavato nel territorio di Carbonia, è inglobato al centro della fortezza, sulla cima della collina; dotato di una planimetria complessa (almeno 5 torri), possiede una grande imponenza e un ottimo stato di conservazione, dovuto alle continue ristrutturazioni avvenute in antico. Durante la visita sarà possibile osservare il circuito delle fortificazioni, compresa la porta pedonale, il complesso dell’area sacra con l’officina del vetro, l’area di macellazione e quella dei forni; verso l’interno, l’atelier per la concia delle pelli per arrivare infine alle imponenti torri e cortine del complesso del nuraghe.
Pozzo Castoldi, Bacu Abis. Visita guidata a cura delle Associazioni di Bacu Abis. Il sito realizzato durante la gestione “Monteponi – Montevecchio” deve la sua denominazione ad un componente della famiglia Sanna – Castoldi. Si trova a Bacu Abis, subito dopo l’ingresso da Iglesias, nella zona Sud Occidentale del paese. La sua costruzione risale al 1929 e nei due anni successivi vennero realizzati il castello, la cabina dell’argano e le gallerie. Nel 1931 entrò in esercizio. Oggi è fruibile la struttura in muratura con l’argano di estrazione del diametro di m. 1,18, che permetteva il transito di due gabbie. Pozzo Castoldi fu attivo sino al 1941, venne poi utilizzato come via di riflusso. Nella Concessione Mineraria di Bacu Abis l’attività estrattiva iniziò a cielo aperto nel 1852, poi continuò in sotterraneo dal 1915 al 1954, con i pozzi Santa Rosa (1915), Emilio (1917), Roth (1918), Nuovo (1937) ed Est.
Chiesa di Santa Barbara e Grotta di Lourdes, Bacu Abis. Visita guidata a cura delle Associazioni di Bacu Abis. A nord dell’abitato, nella Piazza P. Micca, sono presenti tre monumenti importanti: la Chiesa, la Grotta di Lourdes e il monumento ai Caduti. La Chiesa, costruita nei primi anni ’30, fu intitolata dal ’38 alla Santa protettrice dei minatori. Realizzata secondo l’architettura razionalista fascista, si presenta con il portale di ingresso a est, un porticato sorretto da pilastri squadrati e archi a tutto tondo. La facciata è impreziosita da un rosone con vetro bicolore che permette ai raggi del sole di illuminare l’altare al suo sorgere. La riproduzione della Grotta di Lourdes, voluta da Don Nazzareno, fu inaugurata nel 1953 e si trova a destra della chiesa. L’opera rappresenta un arco roccioso con all’interno un altare, una nicchia con la statua della Madonna. Dirimpetto, il Monumento ribattezzato Il Cannone, fu inaugurato intorno al 1950 per onorare la memoria dei caduti delle due Guerre Mondiali.
Grande Miniera di Serbariu. Visita guidata a cura dell’Istituto comprensivo Scuola Primaria “S. Satta” e dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” e dell’Associazione “Amici della Miniera”. L’esteso giacimento del Sulcis, il più vasto giacimento carbonifero presente sul territorio nazionale, ha caratterizzato l’economia del territorio e rappresentato tra gli anni ’30 e ’50 una delle più importanti risorse energetiche d’Italia. Si decise di costruire la miniera e la città di Carbonia in una posizione strategica dal punto di vista geografico: equidistante dai porti di Sant’Antioco e Portovesme, in prossimità della ferrovia e della SS126. Furono realizzati due pozzi dotati dei macchinari più moderni, una grande centrale elettrica ed una laveria, magazzini, officine e depositi. Attivo dal 1937 al 1964, il sito minerario di Serbariu oggi è stato recuperato e ristrutturato a fini culturali, museali e didattici. Sono visitabili l’esterno della miniera con la locomotiva d’epoca FMS 101 Breda, pozzo 1, le due sale argani, la lampisteria (vedi Museo del Carbone).
Ex Direzione Miniera di Serbariu – Fabbrica del Cinema. Visita guidata a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. M. Angioy”, della Cooperativa S.C.I.L.A. e della Società Umanitaria C.S.C. Carbonia. Localizzato all’ingresso dell’area mineraria, l’edificio, ultimato nel 1937, ha planimetria a ferro di cavallo. Nel lato nord vi era l’ufficio del Direttore con pavimento a mosaico rappresentante una lampada da miniera, attiguo l’ufficio della Segreteria dal quale, tramite una botola, si accede ad una terrazza aperta che permette la visuale sul piazzale di accesso del personale. Centrali stavano gli Uffici Tecnici, mentre nel lato sud quelli Amministrativi. Qui si accedeva direttamente in una sala dove venivano distribuiti i salari. Una scalinata consente di accedere nel seminterrato e al caveau protetto da 2 porte blindate. La struttura è rimasta operativa dall’apertura della miniera fino alla chiusura ufficiale, che di fatto avvenne nel 1971. Attualmente l’edificio ospita il progetto Fabbrica del Cinema che costituisce un’ulteriore tappa del percorso di conservazione, rifunzionalizzazione e valorizzazione del sito della Grande Miniera, a cura della Società Umanitaria.
Centro Ricerche Sotacarbo – Grande Miniera di Serbariu. Visita guidata a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore “Gramsci – Amaldi” e successiva attività laboratoriale di divulgazione scientifica in collaborazione con il Centro Ricerche Sotacarbo. Il Centro Ricerche Sotacarbo rappresenta il fiore all’occhiello del Polo tecnologico dell’Energia pulita voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Sardegna. L’inaugurazione nel 2008 di questo modernissimo Centro Ricerche, realizzato negli edifici del vecchio Magazzino materiali, ha assicurato contenuti innovativi all’operazione di archeologia industriale portata avanti dal Comune di Carbonia nell’ex Miniera di Serbariu.Il Centro Ricerche Sotacarbo è ormai un punto di riferimento internazionale nei campi dell’innovazione tecnologica e della ricerca sulle energie pulite: dal 2014 fa parte della rete Eccsel che comprende i 15 centri di ricerca più avanzati in Europa sulla cattura e lo stoccaggio della CO2. Sarà possibile visitare impianti, laboratori e le aree adibite a uffici.
Piazza Venezia. Visita guidata a cura Associazione “Giovani della Terza Età Cortoghiana A.P.S.”, dell’Istituto comprensivo “Deledda – Pascoli” di Cortoghiana e dell’Associazione Sardinia Archeologica. Il centro abitato di Cortoghiana, edificato per dare alloggio alle maestranze delle miniere circostanti, fu progettato nel 1940 dall’architetto modenese Saverio Muratori. Del progetto originario solo una parte fu realizzata, la restante fu in seguito modificata. Come scrive l’architetto Antonella Sanna nella sua tesi, il disegno originario della piazza “[…] era molto più articolato di quello effettivamente costruito, infatti si estendeva verso ovest ancora per quasi 100 metri […] a chiusura della piazza era previsto il cinema ed al centro un fabbricato rettangolare con portici che in alcune tavole viene chiamato municipio”. Piazza Venezia rappresenta il nucleo della socialità, delle attività pubbliche e religiose, il sito identificativo del centro minerario di Cortoghiana. La sua pregevole architettura dà autorevolezza al piccolo paese, innalzandolo al livello dei maggiori centri europei.
Museo del Carbone – C.I.C.C. Visita guidata a cura dell’Istituto comprensivo Scuola Primaria “S. Satta”. Inaugurato nel 2006 in seguito al recupero del sito minerario, include la lampisteria, i castelli dei pozzi, le due sale argani e la galleria sotterranea. La lampisteria ospita l’esposizione permanente sulla storia del carbone, della miniera e della città, con una preziosa collezione di lampade da miniera, attrezzi da lavoro, strumenti, oggetti di uso quotidiano, fotografie d’epoca e documenti. I video e la galleria fonica propongono fotografie e filmati d’epoca sull’inaugurazione di Carbonia, interviste ai minatori, animazioni sulla formazione del carbone e sulle tecniche di sondaggio del sottosuolo. La galleria sotterranea mostra l’evoluzione delle tecniche di estrazione in ambienti fedelmente riallestiti con attrezzi dell’epoca e grandi macchinari. La sala argani conserva al suo interno i grandi tamburi dell’argano con cui si manovrava la discesa e la risalita delle gabbie nei pozzi.
Dopolavoro Centrale. Visita guidata a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore – ITC n. 2 “Beccaria”. Il Dopolavoro Centrale, destinato agli impiegati, si trova in piazza Roma, nucleo della vita cittadina. Il complesso Dopolavoro Cine-Teatro è formato da due corpi indipendenti disposti ad angolo retto, a chiudere l’angolo est della piazza. L’ edificio, con pianta rettangolare, ha due piani e un porticato nella facciata anteriore. L’obiettivo preminente dell’OND (Opera Nazionale Dopolavoro) era quello di organizzare il tempo libero dei lavoratori in coerenza con la politica del Partito Nazionale Fascista. Organizzava attività ricreative e altre più specificatamente utili: proiezioni di documentari, film, rappresentazioni teatrali, corsi di alfabetizzazione, di economia domestica, corsi sportivi, aveva una propria biblioteca; promuoveva le attività autarchiche come gli “Orti giardino” e l’allevamento di polli e conigli, ecc. Oggi i locali ospitano una sala polifunzionale e un Centro servizi.
Torre Civica. Visita guidata a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore – ITC n.2 “Beccaria”. La Torre Civica è nata come Torre Littoria, sede della Casa del Fascio. La posa della prima pietra avvenne il 10 giugno 1937. Rivestita di trachite rossa, è alta m. 27,50 e suddivisa in 5 piani: al pian terreno si trovava il Sacrario dedicato ai martiri fascisti, qui si può ammirare l’altorilievo marmoreo di Crocetti, con le sue figurazioni allegoriche relative a tutti gli aspetti della vita della Nazione nel clima fascista: la Vittoria Alata, simbolo di potenza, il Lavoro, la Famiglia, la Milizia e le Organizzazioni del Regime. Quando il fascismo cadde, nel 1943, la scultura fu coperta da un tramezzo e solo negli anni ’80 fu casualmente riscoperta. Al primo piano era situato il Direttorio che dava sul balcone dal quale il 18 dicembre 1938 Mussolini si affacciò per inaugurare Carbonia. Gli altri piani superiori erano occupati dagli uffici del Fascio. La Torre oggi ospita uffici comunali.
Chiesa di San Ponziano e Campanile. Visita guidata a cura dell’Istituto comprensivo Scuola Secondaria 1^ grado “S. Satta” con il supporto dell’Organizzazione di Volontariato “Athena”. La principale chiesa cittadina, dedicata a San Ponziano, è situata nella centrale piazza Roma, fu terminata nel novembre del 1938 e consacrata un anno dopo, il 18 novembre 1939. L’architettura razionalista con linee rette e semplici e l’abolizione di ogni decorazione incarnano l’ideale autarchico del regime fascista, reinterpretando insieme lo stile romanico. Ha una facciata rettangolare con un piccolo atrio porticato in granito di Teulada e una parte alta in trachite arricchita da un rosone chiuso da una vetrata con le figure di Santa Barbara e San Ponziano. A sinistra le si affianca il campanile con pianta quadrata e un’altezza di m.44,70; suddiviso in 5 piani, è rivestito in trachite rossa con la parte terminale coronata da una cuspide di mattoni rossi. Al piano terra si trova la cripta che ospitò in passato la statua di Santa Barbara di Gavino Tilocca e la fonte battesimale.
Rifugio Antiaereo. Visita guidata a cura degli studenti della sede C.P.I.A. di Carbonia e dell’Associazione Pro Loco Carbonia. Il rifugio di via Nuoro rappresenta una delle rare testimonianze di archeologia militare dell’isola. La struttura, i cui impianti di illuminazione, areazione e acqua corrente si conservano ancora oggi, fu costruita probabilmente per ospitare il comando tedesco che aveva sede in una palazzina ad essa limitrofa. Dal febbraio 1943 anche la Sardegna è esposta all’offensiva aerea alleata, che provoca distruzioni e numerose vittime umane. Con l’intensificarsi delle incursioni si profilò la necessità di dotare anche la città di Carbonia di ricoveri anti-aerei. L’esistenza a Carbonia della Società Mineraria Carbonifera Sarda, largamente attrezzata con materiali, maestranze specializzate, macchinari ecc., consentì di affrontare e superare le necessità imposte dai lavori per i ricoveri con una rapidità di esecuzione e una larghezza di mezzi senza precedenti in Sardegna.
Chiesetta operaia e Quartiere Lotto B. Visita guidata a cura della Scuola Secondaria 1^ grado “Madre Camilla Gritti” e il Comitato di quartiere Carbonia Nord. La chiesetta nacque nei primi anni ’40 per volontà dei parroci di San Ponziano per stimolare la partecipazione alla vita religiosa del popoloso quartiere operaio “Lotto B”. Nel 1947 il rione fu consacrato alla Beata Vergine Addolorata e la messa cominciò ad essere celebrata in un ex camerone operaio ubicato in via Sicilia. Il progettista Granata caratterizzò la facciata della chiesetta con un campanile “a vela” e un arco campanario. All’interno fu costruito un altare in muratura e alcune balaustre. Nella chiesetta si potevano ammirare un crocifisso ligneo, la statua della Beata Vergine Addolorata e quella di San Giovanni. Dietro la chiesetta fu realizzata la casa canonica, nel cortile, tra i due edifici, i bambini potevano intrattenersi nei giochi. Il quartiere “Lotto B” ospitò inizialmente i primi capannoni in legno e lamiere di Carbonia, che utilizzati prima per riporre gli attrezzi degli operai edili, furono trasformati poi in edifici in muratura per dare alloggio ai minatori scapoli o senza famiglia al seguito.
Collezione etnografica Tanit. Visita guidata a cura dell’Associazione LiveatCarbonia. La Collezione Etnografica “Tanit” è forse la più completa e ben conservata dell’Isola. Macine, telai, frantoi oleari, caseifici primordiali, mezzi agricoli, aratri, utensileria comune, impianti di vinificazione, suppellettili della casa contadina, attrezzi per il confezionamento del pane: tutti scenari di millenni o secoli addietro in cui il visitatore può immedesimarsi, grazie alle leggibili testimonianze dei reperti raccolti in questa ricca collezione da Pietro Frongia. Così pure è possibile visionare “su magasinu de su binu” dove veniva prodotto il vino, o il confezionamento del pane casereccio.
Casa del Mutilato. Visita guidata a cura dell’Associazione “Mutilati e Invalidi di Guerra”. L’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra nasce nel 1917 a Milano, durante la prima guerra mondiale come ente morale che accoglie e unisce tutti i mutilati e invalidi di guerra d’Italia, dei quali ha la tutela e la rappresentanza, salvaguardando gli interessi morali e materiali, svolgendo in ogni campo ogni possibile forma di protezione, assistenza e solidarietà. La casa dei mutilati e invalidi di guerra di Carbonia, fu costruita nel 1956 e venne inaugurata il 25 ottobre del 1959. L’edificio localizzato in viale Trento angolo via Asproni, la cui tipologia edilizia è di stile razionalista è caratterizzata dalla torre realizzata in trachite ed è perfettamente adeguata all’architettura della città. All’interno è stata allestita una mostra fotografica e storica che racconta dalla posa della prima pietra della casa del mutilato fino ai giorni nostri.
CIAM Carbonia Itinerari dell’Architettura Moderna. Visita guidata a cura dell’Istituto Comprensivo “Gramsci – Amaldi”. Creata nella prima metà del XX secolo come la più rilevante iniziativa del regime fascista sul territorio nazionale e situata all’interno del Parco geominerario del Sulcis Iglesiente, la città di fondazione di Carbonia nasce come centro industriale, residenziale e amministrativo collegato alla miniera di Serbariu, il più importante polo carbonifero italiano. I lavori riguardanti la costruzione della città di Carbonia iniziarono nel giugno del 1937 e si conclusero nel dicembre del 1938. Inizialmente gli spazi abitativi tennero conto della struttura piramidale dei ruoli esistenti in miniera e della gerarchia fascista: il centro è riservato alle case dei dirigenti, poco lontano si trovano le palazzine degli impiegati, mentre modeste case per operai occupano i quartieri dell’estesa periferia. Per gli operai scapoli vennero costruiti dieci alberghi operai. Carbonia Landscape Machine è risultato il progetto vincitore del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2011, un modello concreto ed esemplare di recupero del paesaggio urbano.
Antico Borgo e Murales di Serbariu. Visita guidata a cura dell’Istituto I.P.I.A. “E. Loi” e del Comitato di Quartiere Serbariu Carbonia Sud. Il paese, antico aggregato di case rurali, sorge a sud-est di Carbonia. Fino ad alcuni decenni or sono il tessuto delle viuzze strette sulle quali si affacciano le case basse a struttura tipicamente sulcitana, con cortile interno e lolla, risultava nettamente separato dal contesto urbano di Carbonia di cui il paese era diventato frazione in seguito al R.D.L. n. 2189 del 29/11/1937. Oggi la notevole espansione dell’edilizia privata ha unito le propaggini della città al nucleo originario di Serbariu, che era stato elevato alla dignità di Comune con decreto legge del 1853. Di particolare interesse sono il Cimitero Monumentale e la chiesa di S. Narciso. Situati in alcune piazze e vie dell’abitato di Serbariu, i murales realizzati dall’artista Debora Diana illustrano vari aspetti della Sardegna, in particolare la vita popolare, le usanze, l’antico folklore.
Stadio Comunale “Carlo Zoboli”. Visita guidata a cura dell’Associazione A.S.D. MGM Sport Carbonia. In collaborazione con la polisportiva “Girasole”. Dirimpetto alla ex stazione ferroviaria, edificato negli 1939-40, il campo sportivo comprendeva le tribune in cemento armato, il campo di gioco del calcio e per i salti in alto e in lungo, i campi di pallacanestro, una pista per le gare podistiche, tutto all’interno di una recinzione in muratura.
Dopolavoro e Piazza Primo Maggio. Visita guidata a cura dell’Istituto comprensivo Scuola Primaria “S. Satta” e il Comitato di quartiere Carbonia Nord. Progettato dall’architetto Gustavo Pulitzer-Finali nel 1938, è intitolato alla medaglia d’oro Ernesto Zorcolo. È stato inaugurato il 6 aprile 1941 e ha cessato l’attività il 30 settembre 1966. Il dopolavoro svolgeva attività ricreativa ed era annesso al locale per lo spaccio di bevande. È stato restaurato nell’ambito del progetto di riqualificazione del quartiere lotto-B.
INFORMAZIONI
Info Point: Pro Loco Carbonia, via Catania 2 – telefono: 07811888280,
e-mail: [email protected] e-mail: [email protected]
L’EDIZIONE 2022
Questo il calendario delle date sarde: 23/24 aprile Iglesias e Tissi (solo 24 aprile); 7/8 maggio Carbonia e Padria; 14/15 maggio Alghero, Dorgali, Monserrato, Oristano, Ovodda, Pula, Serramanna e Villanovafranca; 21/22 maggio Cagliari, Genoni, Ittiri (solo 22 maggio), Ploaghe, Porto Torres, Sassari, Siddi e Villanovaforru; 28/29 maggio Cossoine, Cuglieri, Genuri, Monastir, Pabillonis, Quartu Sant’Elena, Sanluri, Selargius e Tuili; 4/5 giugno Assemini, Elmas, Gavoi, Guspini, Muravera, Neoneli, Ossi, Sardara, Uta e Villaputzu.
Così Massimiliano Messina, presidente dell’associazione Imago Mundi OdV: “Nonostante i due anni difficili trascorsi, non ci siamo mai fermati, le estreme criticità affrontate non ci hanno impedito di continuare a muoverci e guardare avanti. Nel 2021 abbiamo comunque, fortemente, voluto festeggiare il quarto di secolo di vita di Monumenti Aperti, lanciando un segnale chiaro di speranza e di voglia di ripresa, con un ritorno parziale in presenza del nostro bello, come recita lo slogan della manifestazione di quest’anno, del ‘nostro’ patrimonio, delle ‘nostre’ comunità, dei ‘nostri’ volontari, primi attori del progetto. Con la ventiseiesima edizione ripartiamo dall’alveo temporale tradizionale, la primavera, per marcare il desiderio di far tornare Monumenti Aperti a essere quella festa di comunità, appunto, quel rito collettivo, che è sempre stato. Ci incoraggia e dà forza il fatto che il numero dei comuni sia cresciuto rispetto alla scorsa edizione, che la rete delle autonomie locali e dei territori confermi l’interesse immutato verso il progetto con nuovi ingressi, Dorgali, Ittiri, Tuili, e rientri importanti, per esempio Sassari e Carbonia. Tutte significative le presenze a livello regionale, così come si conferma la dimensione nazionale, ormai consolidata, della manifestazione. È ormai arrivato il momento di sfidare il futuro dando vita alla Fondazione di comunità di patrimonio Monumenti Aperti, per garantire e migliorare le prospettive del nostro progetto”.
LE ISTITUZIONI ADERENTI
Per la prima volta, la manifestazione si terrà sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. Anche per questa edizione 2022 la Presidenza della Repubblica Italiana ha voluto inviare a Monumenti Aperti la Medaglia, quale Premio di Rappresentanza, insieme agli auguri per il successo dell’iniziativa. Numerosi e prestigiosi anche gli altri patrocini che la manifestazione ha ricevuto: la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che affianca la manifestazione per il secondo anno consecutivo, il Senato della Repubblica, la Presidenza della Camera dei Deputati, i Ministeri della Cultura e dell’Istruzione, la Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di Cagliari.
Monumenti Aperti, coordinata su base nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, è realizzata in Sardegna in partnership con la Fondazione di Sardegna.
Sponsor tecnici Arti Grafiche Pisano e CTM spa, media partner Radio X e Eja TV, in collaborazione con BES – Best Events Sardinia.
SITO WEB, UFFICIO STAMPA E SOCIAL MEDIA
I contenuti della manifestazione, corredati da informazioni sempre aggiornate, foto, comunicati stampa e materiali video, sono ospitati nel sito ufficiale www.monumentiaperti.com.
Il racconto in diretta della XXVI edizione di Monumenti Aperti si svolgerà anche su Facebook (@monumentiapertiofficial), Instagram (@monumentiaperti) e Twitter (@monumentiaperti), canali social nazionali della manifestazione. Il tag ufficiale è: #MonumentiAperti2022. I contenuti video saranno disponibili sul canale YouTube Monumenti Aperti.
L’APP HEART OF SARDINIA
Heart of Sardinia è un’app gratuita per iOS e Android, che da cinque anni promuove il patrimonio turistico dell’isola. Sarà l’app ufficiale dell’edizione 2022 di Monumenti aperti e una guida digitale per tutti i visitatori: al suo interno sarà possibile consultare la mappa dei monumenti visitabili e salvare gli itinerari in anticipo.
Heart of Sardinia si occuperà anche di raccogliere dati anonimizzati e aggregati sulle abitudini dei visitatori per misurare i risultati della manifestazione.
NORME DI SICUREZZA
Dal primo maggio 2022 nei luoghi della cultura e dello spettacolo non è più necessario esibire il green pass. L’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie non è più obbligatorio, ma si raccomanda comunque di indossare la mascherina almeno di tipo chirurgica nei luoghi al chiuso. La manifestazione seguirà le eventuali altre indicazioni in materia sanitaria anti COVID che dovessero essere indicate nel corso del programma dal Governo.