Museo di Torralba: domani, domenica 29 maggio, ore 9 Conferenza sul Patrimonio Archeologico della Sardegna con studi e ricerche in memoria di Antonietta Boninu
A TUTELA DELLA BIODIVERSITA’!
Anna Rotella (Archeologa e Vice Presidente Archeoclub D’Italia di Vibo Valentia): “Dopo Calabria e dopo Somma Vesuviana, primo borgo in Campania, l’Olea europea arriva anche in Sardegna. Nella conferenza di domani illustrerò gli studi che mi hanno dato la possibilità di ritrovare questa pianta importante per la biodiversità e che stava andando in estinzione !”.“Dopo Somma Vesuviana, primo borgo della Campania ad avere piantato l’Olivo dalla drupe bianca denominato Olivo della Madonna, ora anche la Sardegna mostra interesse per gli studi fatti su questo tipo di pianta. Nell’ambito della Conferenza organizzata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro con il patrocinio della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna con la collaborazione della Fondazione Mont’e Prama e dei Comuni di Porto Torres e Torralba, domani, Domenica 29 Maggio, presso il Museo di Torralba illustrerò gli studi condotti da ben 5 anni”. Lo ha annunciato l’archeologa Anna Rotella, inoltre anche Vice Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Vibo Valentia.
Domani, Domenica 29 Maggio, con inizio alle ore 9, presso il Museo della Valle dei Nuraghi in Via Carlo Felice, 151, a Torralba, importante conferenza sul patrimonio archeologico della Sardegna.
Interverranno: Soprintendente Bruno Billeci, Sindaco di Torralba Vincenzo Dore, Presidente dell’Unione di Comuni del Meilogu Silvano Arru. Gli archeologi illustreranno il paesaggio archeologico del territorio, puntando l’accento sulla valorizzazione del patrimonio preistorico.
L’archeologa Anna Rotella si soffermerà sulla riscoperta di una pianta importante: l’ Olea europaea var. leucocarpa, più comunemente “L’Olivo della Madonna”.
“Domenica 15 Maggio, Somma Vesuviana, in Campania ha piantato l’Olea europea var. leucocarpa, contribuendo ad evitarne l’estinzione. In Calabria oggi ne abbiamo più di 100 – ha continuato l’archeologa – con l’adesione di decine e decine di comuni. Domani, illustrerò gli studi, nell’importante conferenza in programma in Sardegna. L’Olea europea veniva utilizza per ricavare l’olio con il quale alimentare le lampade nei luoghi di culto.
Con l’avvento del progresso tecnologico e dunque dell’energia elettrica, si erano perse le tracce di questa pianta comunque fondamentale per la biodiversità. Dopo 5 anni di ricerche sono riuscita a trovarne sono riuscita a trovarne 110 vecchi esemplari. Si tratta di una pianta secolare che va tutelata perché a forte rischio estinzione. La prima volta che ho trovato questo albero in Calabria dopo anni di ricerca, è stata una grande emozione. L’ olio derivante da questo olivo veniva anticamente usato per alimentare le lampade all’interno dei luoghi di culto. Oggi ovviamente c’è l’energia elettrica e dunque questa tipologia di albero che fa parte del nostro patrimonio di biodiversità, rischiava di scomparire”.
Ed ecco che l’Olea europaea var. leucocarpa verrà salvata con l’aiuto delle parrocchie.
“E’ nata poi l’idea di coinvolgere parrocchie, curie e Diocesi in tutta Italia. Alla base c’è un progetto sociale e culturale per garantire la riproduzione della pianta con l’impegno fattivo delle comunità. Cosi si contribuirà alla nascita dell’Itinerario dei Borghi dell’Olivo della Madonna. Tutti i Borghi che pianteranno l’albero secolare dell’Olivo della Madonna, saranno parte dell’Itinerario dei Borghi dell’Olivo.
Ad oggi abbiamo già 90 Comuni della Calabria su 404 – ha continuato Anna Rotella – ma anche Sardegna, Lazio, Basilicata stanno mostrando interesse. La leucocarpa, come l’olivo in generale, appartiene alla cultura Mediterranea ed è noto che i popoli antichi di quell’area hanno avuto con l’olivo e quindi con l’olio un rapporto privilegiato per motivi pratici prima e alimentari poi; proprio perché l’olio d’oliva assieme al grasso animale e, solo eccezionalmente alla cera d’api, sono stati per lungo tempo i combustibili privilegiati per illuminare degli ambienti. Se a questo si aggiunge che l’olio ottenuto dalle bianche drupe della Leucocarpa possiede il pregio particolare di bruciare generando pochissimo fumo ben si comprende perché questo olio trasparente e poco denso sia diventato il combustibile ideale per alimentare le lampade impiegate all’interno dei luoghi di culto”.
Il recupero della Olea europaea var. leucocarpa per tutelare la Biodiversità del territorio italiano! Ecco i numeri:
“L’Italia detiene oltre il 70% del patrimonio culturale artistico mondiale, ma siamo anche ricchi di biodiversità. Abbiamo più di 7000 specie vegetali edibili e siamo in questo addirittura primi al mondo, il Brasile è secondo posto – ha dichiarato Anna Rotella – con 3300. Ogni regione italiana ha più specie vegetali di ogni altro stato Europeo. Abbiamo 58.000 specie animali, il secondo Paese al Mondo ne ha 20.000. Deteniamo 1.200 vitigni autoctoni, la Francia è al secondo posto con 222. Possediamo 533 cultivar di olive, la Spagna che è al secondo posto, ne ha 70. Abbiamo 140 cultivar di grano duro, gli Stati Uniti al secondo posto e immensamente più grandi di noi ne hanno 6! Ma da noi sta rischiando di scomparire la Olea europaea var. leucocarpa, cioè l’Olivo della Madonna! Ora con iniziative come quella di oggi a Somma Vesuviana, con ogni probabilità potremmo evitarne l’estinzione. La speranza che ogni comune della Campania faccia la stessa cosa”.
Museo di Torralba