Player energetici e della chimica chiedono un quadro normativo certo per l’idrogeno
Rafforzamento della filiera idrogeno strategico per il rilancio economico e la transizione ecologica.
Si è tenuta il 2 maggio in Campidoglio la Conferenza “Idrogeno: iniziative di sviluppo per la mobilità sostenibile e l’industria. La leva del PNRR e dei piani di ricerca e innovazione per lo sviluppo della filiera” promossa dal World Energy Council (WEC) Italia e dall’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica (AIDIC) in collaborazione con BolognaFiere Water&Energy e Globe Italia.L’industria dell’energia e della chimica italiana è pronta allo sviluppo della filiera dell’idrogeno, strategica per il rilancio economico e per la transizione energetica del Paese, ma chiede un quadro normativo chiaro e stabile. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato nel corso dell’incontro, patrocinato da Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti del Comune di Roma, H2IT, Università di Roma La Sapienza e Università di Pisa, e realizzato in partnership con IVECO Group, Kew Technology, Nextchem, RINA e Snam, che rappresenta anche la prima tappa di avvicinamento alla seconda edizione di HESE – Hydrogen Energy Summit&Expo (Bologna, 12-14 ottobre 2022).
Ha aperto la giornata di lavori Paolo D’Ermo, Segretario Generale WEC Italia, che ha dichiarato “la filiera dell’idrogeno è tra le piattaforme tecnologiche su cui bisogna investire da subito in ricerca e sviluppo per preparare un’opzione strategica di diversificazione e decarbonizzazione dei consumi energetici dell’Italia. Momenti di confronto come quelli di oggi vogliono raccogliere e trasmettere ad istituzioni e stakeholder nazionali tecnologie e soluzioni che le eccellenze dell’industria energetica e chimica italiane già stanno sviluppando e possono mettere a disposizione”. Si è proseguito con l’intervento del Presidente AIDIC, Giuseppe Ricci, che ha definito il Convegno l’occasione per fare il punto sullo status e sulle prospettive dell’idrogeno; fornendo informazioni tecniche dovutamente supportate, e permettendo ai partecipanti di conoscere i punti di vista del mondo industriale, accademico e istituzionale. “Lo sviluppo del vettore idrogeno” – ha detto Ricci – “richiede la definizione di un modello di funzionamento che includa produttori, distributori e consumatori, senza dimenticare le interconnessioni con le infrastrutture. È necessario lavorare ad un sistema regolatorio nuovo ed acquisire sempre maggiore dimestichezza con le tecnologie ad idrogeno. La costruzione di hydrogen valley rappresenta in questo senso in buon punto di partenza”.
Sono quindi intervenuti Alberto Dossi, Presidente H2IT, che ha evidenziato come sia necessario sviluppare un quadro regolatorio chiaro e stabile che permetta di programmare gli investimenti e consolidare la filiera dell’idrogeno; Matteo Favero, Presidente Globe Italia, che ha ricordato l’importante lavoro di collaborazione tra l’associazione e WEC Italia sui temi della transizione ecologica e i prossimi appuntamenti in programma; e l’Assessore all’Ambiente, all’Agricoltura e ai Rifiuti del Comune di Roma, Sabrina Alfonsi, che ha evidenziato come i nuovi vettori, fra cui l’idrogeno, siano fondamentali per una metropoli come Roma che ha tra i suoi obiettivi la sostenibilità del sistema trasporti.
Stefano Besseghini, Presidente ARERA, ha introdotto le tavole rotonde con un video messaggio che ha affrontato in modo articolato il tema, a partire dal lavoro che si sta portando avanti a livello Comunitario sulla regolamentazione nell’ambito della revisione del pacchetto Gas. Il Presidente ha anche affermato che lo sviluppo del “sistema idrogeno” è un percorso da affrontare senza indugi da parte delle autorità di regolazione per consentire uno sviluppo su larga scala del settore, anche in ottica di diversificazione e sicurezza degli approvvigionamenti.
La prima tavola rotonda, dedicata alla mobilità sostenibile per la transizione ecologica e moderata da Paolo D’Ermo, ha visto la partecipazione di Giacomo Rispoli (MyRechemical), Michele Ziosi (IVECO Group) e Ginevra Rossetti (RINA). Il confronto tra gli interlocutori è partito dalla presentazione, da parte di Agostino Cavanna (AIDIC), del position paper sulla mobilità ad idrogeno recentemente redatto dall’Associazione. Come emerso dallo studio, la decarbonizzazione dei trasporti pesanti può ricevere un notevole impulso dall’uso dell’idrogeno e il comparto è pronto, con soluzioni applicabili già nel breve periodo. L’adeguamento del quadro legislativo resta un aspetto imprescindibile per la messa a terra dei progetti, che potranno ricevere un notevole impulso dallo sviluppo delle hydrogen valley e dalle soluzioni del waste to energy.
Per la seconda tavola rotonda hanno preso la parola rappresentanti del mondo accademico – Paolo De Filippis dell’Università La Sapienza – imprenditoriale – Dina Lanzi di Snam e Stefano Cocchi di Kew Technology – e associativo – Andrea Pisano di AIDIC – moderati da Piergiorgio Rosso di AIDIC. Gli speaker si sono confrontati sull’attuale scenario di produzione ed usi industriali dell’idrogeno, tra iniziative e nuove prospettive, dando spazio a innovazioni tecnologiche e impiantistiche, nonché al tema della miscelazione nelle reti di trasporto gas.
Luigi Crema (H2IT) ha moderato la terza ed ultima sessione, dedicata al tema “Ricerca e piani di sviluppo strategico per l’idrogeno”. Dal confronto tra Giorgio Graditi (ENEA), Michele de Nigris (RSE), Romano Borchiellini (Energy Center del Politecnico di Torino), Romano Giglioli (Università di Pisa) e Stefano Campanari (Politecnico di Milano), è emerso come la ricerca sia la base su cui costruire sinergie con istituzioni e imprese per poter guardare con fiducia agli obiettivi di sviluppo della filiera sull’orizzonte 2030. Tuttavia, anche dal mondo della ricerca si è sottolineato il necessario contributo della regolamentazione e normazione tecnica affinché si possano diffondere le applicazioni innovative come quelle dell’idrogeno negli usi finali più diversificati.
Marcello Capra, Delegato SET Plan presso il Ministero della Transizione Ecologica ha concluso i lavori riassumendo spunti e novità emerse durante la giornata. Il PNRR non deve essere concepito come lo strumento per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità che abbiamo abbracciato a livello europeo, ma come un punto di partenza valido e leva funzionale che ci metterà sulla giusta via. Essenziale è costruire un quadro normativo solido in grado di assicurare la competitività dell’idrogeno e supportare la produzione. L’Ing. Capra ha poi ripercorso in modo articolato i diversi e numerosi strumenti nazionali e Comunitari che mettono a disposizione importanti fondi destinati alla filiera dell’idrogeno sottolineando come queste rappresentino un’opportunità per le competenze industriali e tecnologiche dell’Italia nel settore.