Premio Costa Smeralda 2022 Porto Cervo: annunciati i vincitori
Nel corso della cerimonia pubblica di premiazione del Premio Costa Smeralda 2022, promosso da Consorzio Costa Smeralda, presieduto da Renzo Persico con la direzione artistica di Stefano Salis, che si è tenuta al Conference Center di Porto Cervo, sono stati proclamati i due vincitori assoluti delle categorie premiate, Narrativa e Saggistica, individuati da una giuria di indiscutibile qualità, composta da: Lina Bolzoni, Marcello Fois, Elena Loewenthal e Chiara Valerio, guidati da Stefano Salis.
Lo scrittore Michele Mari con “Le maestose rovine di Sferopoli” (Einaudi, 2021) si è aggiudicato il Premio Narrativa del Premio Costa Smeralda 2022.Motivazione della giuria: Quando si afferma che in questo Paese ci sono più scrittori che lettori si fa un’affermazione superficiale. Sarebbe più corretto affermare che nel nostro Paese, e non solo, sono più le persone che pubblicano di quelle che leggono. Gli “scrittori” sono in un numero decisamente proporzionale. Uno dei punti di riferimento, indiscutibili, per stabilire questa discriminante, e determinare questa percentuale, è Michele Mari. A leggere i suoi straordinari romanzi e raccolte di racconti il dilemma fra lo scrivere, o semplicemente pubblicare, si scioglie immediatamente. “Le Maestose Rovine di Sferopoli” è una raccolta di pezzi brevi e fulminanti, meravigliosamente concepiti. Un capolavoro di scrittura in un ambito, come quello del racconto, ritenuto, a torto, un sottogenere, mentre, al contrario, richiama e mette in luce quelle capacità che, per l’appunto, chiariscono la distanza siderale tra chi scrive e chi, momentaneamente, pubblica.
A Benedetta Craveri, critica letteraria e scrittrice, è andato invece il Premio Saggistica per “La contessa. Virginia Verasis di Castiglione” (Adelphi, 2021).
Motivazione della giuria: “La contessa” è più di una biografia ed è più di una tarsia di voci. La contessa è Virginia Verasis di Castiglione. Seduttrice affascinante e instancabile, commediante, fine tessitrice politica, cultrice della propria personalità e di belle cose, adorata, amante ma disinteressata al sesso, clarissa di sé stessa negli ultimi anni di solitudine parigina, La Contessa accompagna chi legge in un luminescente grand-tour (guidato) nell’Europa dell’Ottocento. Non tutto si può ricostruire su internet, non tutto si può trovare, talvolta ci vogliono gli studiosi e le studiose e gli archivi. Un libro avvincente e appassionante che è pure un viaggio nella mente di una donna, Benedetta Craveri, abituata a muoversi non solo nel mondo, ma anche nelle lettere e nelle carte.
Durante la cerimonia di premiazione, affidata alla conduzione della giornalista Roberta Floris, sono stati assegnati anche due riconoscimenti speciali. Il Premio Cultura del Mediterraneo a Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture Arboree all’Università di Palermo, che con i suoi libri di storia naturale ha vinto numerosi premi, tra cui il prestigioso Grinzane Cavour per Tuttifrutti. Viaggio tra gli alberi da frutto mediterranei, fra scienza e letteratura, per il suo “ruolo di scrittore, divulgatore e profondo conoscitore del ruolo dell’umano e della cultura nella natura, e viceversa”. Inoltre, lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura 2006, ha ritirato il Premio Internazionale: “Figura di intellettuale di primo piano, docente, giornalista, attivista, voce che ha rischiato sempre in prima persona, con le sue posizioni e le sue dichiarazioni, in difesa della democrazia e dei diritti, Pamuk rinnova oggi la figura e il ruolo dello scrittore e si muove, nello scenario millenario del Mediterraneo, come una personalità che mischia tutte e ciascuna delle sue valenze. Ci ricorda, con la sua presenza, con la sua attività, che l’artista e lo scrittore si incaricano di rivelare non rinnegando mai il passato ma cercando di capirlo e interpretarlo, tracce di futuro e scenari di possibilità”.
È infine stato consegnato un Premio Speciale al poliedrico musicista nuorese Gavino Murgia, che si è esibito durante la cerimonia, per il suo contributo alla valorizzazione della cultura musicale sarda.
Molta soddisfazione nelle parole di Renzo Persico, Presidente del Consorzio Costa Smeralda: “Al giro di boa di un rinnovato Premio Costa Smeralda, possiamo dirci soddisfatti: volevamo rilanciare l’appuntamento con la grande cultura in Costa Smeralda, valorizzando la migliore letteratura e la migliore saggistica contemporanee. A giudicare dalla straordinaria selezione della giuria sembra proprio che ci siamo mossi nella direzione giusta”.
A simbolo dell’attribuzione del Premio Costa Smeralda, ai premiati è stata consegnata un’opera dello scultore Giuseppe Sanna, costituita da una pietra di forma naturale, in basalto, marmo, granito, trachite e calcare. Il Premio Costa Smeralda è il primo premio letterario che utilizza la pietra come emblema. Espressione del legame con il territorio, simbolo di concretezza, solidità, capacità di resistere nel tempo, le pietre tipiche del paesaggio sardo e forgiate dalla natura, sono di espressione geologica differente, perché ogni autore è diverso dall’altro, unico e irripetibile. Pietre unite da una base in cristallo che ricorda il colore della Costa Smeralda e il suo rinnovato appuntamento con la cultura contemporanea.
L’organizzazione operativa del Premio Costa Smeralda è stata affidata a Filmmaster Events, che si è occupato dell’allestimento scenografico e della produzione dell’evento di premiazione. Filmmaster ha inoltre realizzato il logo e l’immagine grafica coordinata e il concept del premio materiale da consegnare ai vincitori.
Partner e sponsor principale della manifestazione è Smeralda Holding che ha messo a disposizione i suoi hotel Cala di Volpe, Pitrizza, Romazzino e Cervo, sia per l’ospitalità che per la ristorazione, oltre al supporto organizzativo.
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Il Consorzio Costa Smeralda è un’associazione senza fini di lucro nata il 14 marzo del 1962 per gestire, controllare e proteggere i territori della Gallura denominati Costa Smeralda a beneficio dei suoi Consorziati. Il suo ruolo si concretizza nella tutela ambientale del territorio, nell’erogazione di servizi ambientali e di attività di sicurezza e la realizzazione di opere di urbanizzazione garantendo uno standard qualitativo tale da valorizzare sia il patrimonio immobiliare che l’immagine della destinazione turistica. Costa Smeralda non è un toponimo ma il nome che riunisce e definisce solo i territori delle proprietà associate al Consorzio Costa Smeralda.
L’area geografica gestita dal Consorzio si trova in Gallura, nel nord-est della Sardegna, ed è delimitata da un confine simbolico costituito da due rocce di granito, che recano il nome Costa Smeralda: una a sud, sulla strada panoramica che viene da Olbia, dopo la località Portisco, l’altra a nord, subito dopo la località Liscia di Vacca, sulla strada per Baja Sardinia. I territori appartenenti al Consorzio Costa Smeralda sono distribuiti su un’area non omogenea di circa 3.114 ettari, di cui 96,3% di superficie verde, che interessa i comuni di Arzachena e di Olbia con un’estensione costiera di circa 55 km.
PREMIO COSTA SMERALDA 2022
MOTIVAZIONI
PREMIO NARRATIVA
MICHELE MARI “Le maestose rovine di Sferopoli” (Einaudi, 2021)
Motivazione: Quando si afferma che in questo Paese ci sono più scrittori che lettori si fa un’affermazione superficiale. Si confonde cioè il piano creativo, emozionale, stilistico pensato per durare col “pubblicare”. Quindi sarebbe più corretto affermare che nel nostro Paese, e non solo, sono più le persone che pubblicano di quelle che leggono. Gli “scrittori” sono in un numero decisamente proporzionale. Uno dei punti di riferimento, indiscutibili, per stabilire questa discriminante, e determinare questa percentuale, è Michele Mari. A leggere i suoi straordinari romanzi e raccolte di racconti (“Fantasmagonia”, “Verderame”, “Leggenda Privata”, “Tu, sanguinosa infanzia”) il dilemma fra lo scrivere, o semplicemente pubblicare, si scioglie immediatamente. Le Maestose Rovine di Sferopoli è una raccolta di pezzi brevi e fulminanti, meravigliosamente concepiti. Un capolavoro di scrittura in un ambito, come quello del racconto, ritenuto, a torto, un sottogenere, mentre, al contrario, richiama e mette in luce quelle capacità che, per l’appunto, chiariscono la distanza siderale tra chi scrive e chi, momentaneamente, pubblica.
Premio Costa Smeralda 2022 Porto Cervo: annunciati i vincitori
PREMIO SAGGISTICA
BENEDETTA CRAVERI con “La contessa” (Adelphi, 2021)
Motivazione: “La contessa” di Benedetta Craveri è più di una biografia ed è più di una tarsia di voci. La contessa è Virginia Verasis di Castiglione. Seduttrice affascinante e instancabile, commediante, fine tessitrice politica, cultrice della propria personalità e di belle cose, adorata, amante ma disinteressata al sesso, clarissa di sé stessa negli ultimi anni di solitudine parigina, La Contessa accompagna chi legge in un luminescente grand-tour (guidato) nell’Europa dell’Ottocento. Non tutto si può ricostruire su internet, non tutto si può trovare, talvolta ci vogliono gli studiosi e le studiose e gli archivi. Un libro avvincente e appassionante che è pure un viaggio nella mente di una donna, Benedetta Craveri, abituata a muoversi non solo nel mondo, ma anche nelle lettere e nelle carte.
PREMIO INTERNAZIONALE
ORHAN PAMUK
Per Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura 2006, la definizione “Scrittore” non basta.
Artista; forse sarebbe più calzante. Artista in un modo e di una profondità tali che, in qualunque delle discipline nelle quali si è cimentato (tra le altre, la pittura, la fotografia, ma anche il collezionismo e la museologia, portate ai massimi livelli), ha sempre manifestato una grandissima consapevolezza dei limiti di ciascuna definizione. E la ha superata.
Con il suo “Museo dell’Innocenza”, per esempio, un’opera totale – e aperta – che sta ancora continuando, ha dimostrato che tutte le sue dimensioni intellettuali convergono in un qualcosa di nuovo e non ancora visto; un’opera che è visuale, letteraria, storica, antropologica, concettuale in un tutt’uno.
Ma di più c’è che, con questa sua opera, diventata anche un museo reale (non solo un’opera letteraria), ha avvicinato a Istanbul, la città che non ha mai smesso di amare e cantare, coltivando la sua mutazione, molte e nuove persone alla lettura; e alla bellezza.
Figura di intellettuale di primo piano, docente, giornalista, attivista, voce che ha rischiato sempre in prima persona, con le sue posizioni e le sue dichiarazioni, in difesa della democrazia e dei diritti, Pamuk rinnova oggi la figura e il ruolo dello scrittore e si muove, nello scenario millenario del Mediterraneo, come una personalità che mischia tutte e ciascuna delle sue valenze. Ci ricorda, con la sua presenza, con la sua attività, che l’artista e lo scrittore si incaricano di rivelare non rinnegando mai il passato ma cercando di capirlo e interpretarlo, tracce di futuro e scenari di possibilità. Le sue parole e le sue immagini sono un monito, e un esempio, di qualità, di umanità, di stupore: è questo che chiediamo ai modelli. E lui certamente è uno. Per questi motivi siamo onorati del fatto che abbia accettato il Premio Costa Smeralda 2022 – Premio Internazionale.
PREMIO CULTURA DEL MEDITERRANEO
GIUSEPPE BARBERA
Motivazione: Giuseppe Barbera è professore di Colture arboree all’Università di Palermo. Per il Fai ha curato il recupero della Kolymbetra nella Valle dei Templi e del giardino Donnafugata nell’isola di Pantelleria. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche e potremmo aggiungere tante qualifiche e opere e insegnamenti.
Ma qui ci interessa, invece, il ruolo di scrittore, divulgatore e profondo conoscitore del ruolo dell’umano e della cultura nella natura, e viceversa. Nei suoi libri più sentiti e belli, dalla storia del ficodindia ad “Abbracciare gli alberi”, fino a “Il giardino del Mediterraneo” alla storia degli agrumi che sta scrivendo (senza dimenticare la sua storia degli alberi da carta), Barbera ci trasmette una sapienza di forza commovente: scienza, passione e intima comprensione della natura e della cultura, venate da un umanesimo della miglior qualità. Ci vogliono, scrittori così, persone così, per ricordarci quale è il nostro ruolo e come siamo connessi alla natura. Il merito di Barbera è proprio quello di farci cogliere, di “sapere” e di “raccontare” gli alberi, nella loro grandezza, nella loro vita, nel loro essere e divenire storico, persino. «Ora che bisogna affrontare i cambiamenti climatici – nota Barbera, con disincantata e ironica partecipazione – in tempi di decisioni politiche insopportabilmente lente, potrebbe far riflettere che, senza perdersi in chiacchiere sull’adesione a protocolli internazionali, gli alberi d’olivo dal 1920 a oggi abbiano diminuito il numero di stomi del 15 per cento». C’è, qui, la sapienza educata di un maestro che sa la pazienza che occorre per trasmettere virtute e canoscenza che, magari, intuiamo, ma che abbiamo imparato – secoli di incuria intellettuale sul nostro “essere” nella natura – a dimenticare.
Giuseppe Barbera vince con merito il Premio Cultura del Mediterraneo perché “impersona” la parola stessa, nella duplice valenza, e quella duplice valenza ci sa restituire. È a persone come lui che dobbiamo guardare per capire la terra dalla quale veniamo, la forza del mutamento, l’illusione dell’identità: tutte cose che il Mediterraneo ci ha insegnato e non dobbiamo dimenticare.
PREMIO SPECIALE
GAVINO MURGIA
Motivazione: Viene da lontano e va verso il futuro. Rispetta e conosce la tradizione, ma è capace di innovarla con la forza delle note, con il linguaggio contemporaneo del jazz, con la presenza scenica di impressionante vigore ma allo stesso tempo di riservata qualità: Gavino Murgia non è solo un musicista ma una risorsa per la cultura sarda. O, meglio, per la cultura che, dalla Sardegna, si spande e arriva a tutto il mondo.
Nei suoi suoni e vocalizzi ancestrali, nella sua ispirata tecnica di composizione, nella sua abilità di costruire (sì, proprio nel senso tecnico) e suonare le launeddas e mettere in pratica le conoscenze musicali che si trasmettono da millenni, nel virtuosismo del canto a tenore, Murgia è un alfiere del nostro miglior futuro. Una macchina del tempo. Del tempo migliore che abbiamo e che sappiamo di non dover disperdere.
A lui, con orgoglio, conferiamo il Premio Speciale Costa Smeralda per chi porta avanti la cultura dell’isola di Sardegna.