Presentate le attività dei Tribunali Ecclesiastici
Si è tenuto questa mattina, sabato 21 maggio 2022, presso l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile di Cagliari, il “DIES IUDICIALIS 2022”.
L’evento si è svolto alla presenza di S.E.R monsignor Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Moderatore del Tribunale Ecclesiastico Metropolitano di Cagliari e di Appello del TEIS (Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Sardo) e TEINO (Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Nuoro -Ogliastra), e del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano sardo.
DICHIARAZIONI. «La presentazione dell’attività dei Tribunali ecclesiastici – afferma l’Arcivescovo – ci pone davanti a delle doverose riflessioni, e ci induce ad interrogarci sul significato dei dati emersi e le prospettive. Interrogarsi sull’immaturità psico-affettiva quale causa di nullità matrimoniale – conclude – significa anche intervenire in quella zona grigia per potenziare il nostro impegno, a livello pastorale e sociale, per sostenere soprattutto i giovani nel loro percorso».
Alla presentazione dell’attività giudiziaria dei Tribunali è seguita la tavola rotonda sul tema “L’immaturità psico-affettiva: profili psicologici, giudiziari e implicazioni pastorali” alla quale sono intervenuti il professor Tonino Cantelmi, medico specializzato in psichiatria e psicoterapeuta, e l’avvocata Rotale Alessia Gullo.
DATI RELATIVI AL TRIBUNALE ECCLESIASTICO METROPOLITANO DI APPELLO DI CAGLIARI
Il 2021 ha visto la trattazione di dodici cause, di queste sette erano pendenti dall’anno precedente e cinque sono state introdotte nell’anno di riferimento. Al termine del 2021 le cause terminate (andate a sentenza, confermate con decreto o archiviate) sono state sette. In tale anno le cause hanno trattato i seguenti capi di nullità: tre hanno riportato come capo di nullità il grave difetto di discrezione di giudizio (can. 1095 n. 2), due cause hanno riportato come capo di nullità l’incapacità ad assumere gli obblighi essenziali del matrimonio (can. 1095 n. 3), una causa ha riguardato l’esclusione del bonum sacramenti (can. 1101§2), una l’esclusione dell’indissolubilità (can. 1101 §2), un’altra è stata relativa all’errore su una qualità della persona intesa direttamente e principalmente (can. 1097 §2) ed infine una causa ha riguardato il timore grave (can. 1103).
Le cause andate a sentenza hanno visto riformata la sentenza di I grado in quattro casi, mentre in due vi è stata la conferma della sentenza del tribunale inferiore. Per una vi è stata invece l’archiviazione.
In merito alla provenienza geografica, delle cause appellate, emergono i seguenti dati:
•41,7% dall’Arcidiocesi di Cagliari
•16,7% dalla Diocesi di Iglesias
•16,7% dalla Diocesi di Lanusei
•8,3% dalla Diocesi di Nuoro
•8,3% dall’Arcidiocesi di Sassari
•8,3% dalla Diocesi di Tempio Ampurias
Circa il Tribunale di provenienza la suddivisione è la seguente:
•75% proviene dal TEIS (che è costituito da 8 diocesi, un bacino
di circa 1.472.144 abitanti);
•25% proviene dal TEINO (che è costituito da 2 diocesi – Nuoro e
Lanusei – con un bacino di 192.828 abitanti)
DATI RELATIVI ALLE ATTIVITÀ DEL TRIBUNALE ECCLESIASTICO INTERDIOCESANO SARDO NELL’ANNO 2021. IL TEIS È IL TRIBUNALE DI PRIMO GRADO CON COMPETENZA MATRIMONIALE PER LE DIOCESI DI CAGLIARI, SASSARI, ORISTANO, IGLESIAS, ALES, ALGHERO-BOSA, OZIERI, TEMPIO AMPURIAS.
Nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria l’attività giudiziaria ha ripreso il ritmo solito in particolare nella definizione delle cause: sono state concluse 99 cause delle quali 93 sono terminate con sentenza, mentre sei sono state archiviate. Si conferma invece, rispetto agli anni precedenti la pandemia, la riduzione del 25% nella presentazione di nuove cause (solo 69), nessuna delle quali è stata ammessa al rito più breve.
Poiché all’inizio dell’anno 2021 erano pendenti 106 cause, all’inizio del presente anno ne sono risultate pendenti solo 76, numero più basso degli ultimi decenni. Il tribunale, dopo un certo rallentamento durante il primo periodo della pandemia che aveva visto l’aumento delle cause pendenti, ha ripreso la solita velocità nel disbrigo delle cause: in media tra l’introduzione della causa e la decisione sono trascorsi 16 mesi.
Diverse cause sono state definite in meno di sei mesi, nessuna causa risulta pendente da più di 2 anni. Da rilevare inoltre il fatto che non sia stato richiesto in nessun caso il rito più breve del processo, né, al momento della presentazione del libello, sono state rinvenute le condizioni per proporlo d’ufficio. Anche quest’anno la percentuale delle sentenze affermative (93%) rispetto a quelle negative (1%) è abbastanza alto, nei pochi casi (6%) in cui l’istruttoria mostra la fragilità dell’impianto probatorio, invece di andare a decisione i patroni hanno deciso di archiviare la causa. Confrontando i capi di nullità esaminati nelle cause decise nell’anno appena trascorso, con le relative percentuali, è confermato sia l’elevato numero di cause riguardanti l’incapacità ad esprimere un valido consenso, attestatosi al 74%, sia il decremento delle fattispecie simulatorie scese al 23%, sebbene in leggera risalita rispetto al 2019 quando erano state solo il 15%.
L’intero sistema delle dichiarazioni di nullità sia nei suoi aspetti oggettivi (i fatti giuridici riportati nelle cause), sia nei suoi aspetti soggettivi (relativi ai soggetti attivi del processo) sono fortemente influenzati dai cambiamenti culturali. La dinamicità delle trasformazioni in atto nel XXI secolo mostrano la fragilità delle persone, manifestantesi con l’immaturità affettiva di molte persone che si accingono a sposarsi, con il conseguente aumento esponenziale delle cause per incapacità, diventate attualmente preponderanti con il 70% dei casi, a discapito della simulazione scesa al 26 %.