Ricercatori, i dimenticati della sanità italiana
Giuliano (Ugl): “Dare dignità alla loro figura professionale”.
Perché l’Italia si è dimenticata dei ricercatori? “Non c’è alcuna risposta logica – commenta il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – per questo esercito di professionisti sfruttati e dimenticati. Attendono da anni, prestando con il loro servizio presso gli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) ed Izs (Istituti zooprofilattici sperimentali),la stabilizzazione che sarebbe quel segnale per dare finalmente dignità alla loro figura.Ma a parte promesse e belle parole, vezzo diffuso quando politica ed istituzioni si occupano del SSN, ben poco è stato fatto. Sono circa 1.300 i ricercatori in forza alla sanità pubblica – dice ancora il sindacalista – che anche durante il terribile e lungo periodo della pandemia si sono fatti trovare pronti per svolgere la loro opera. In questi giorni alla Commissione Affari Sociali della Camera si discute del riordino degli Irccs e sarebbe delittuoso che non si trovasse una soluzione per stabilizzare questi professionisti liberandoli dalle zavorre di un precariato fatto di contratti a termine, borse di studio, collaborazioni e partite iva. La lunga strada della ristrutturazione SSN non può prescindere dal dare le giuste garanzie a questa figura professionale” conclude Giuliano.