Sanità nel caos a Sassari
Subito l’apertura di un tavolo di confronto istituzionale. Desiré Manca (Movimento 5 Stelle9 presenta una mozione.
Sanità nel caos a Sassari: “La catastrofica gestione del sistema sanitario del Sassarese deve essere affrontata subito mediante l’apertura di un tavolo di confronto istituzionale che veda rappresentate tutte le parti sindacali del territorio. Azione promessa circa un anno fa che non ha avuto alcun seguito, poiché il tavolo istituzionale è stato aperto e mai più convocato lasciando i rappresentanti delle aziende sanitarie in una situazione di abbandono e di sterile attesa”.“Il 9 marzo scorso – ricorda inoltre Desirè Manca – presentai una formale richiesta di convocazione in via straordinaria della Commissione Sanità per discutere delle problematiche denunciate dai vertici della sanità sassarese e dai responsabili della Cooperativa Sociale Elleuno e di OPERA Gesù Nazareno”.
“Intanto le gravi lacune strutturali del sistema sanitario regionale stanno portando al collasso gli ospedali e i Pronto soccorso, per questo non possiamo accettare soluzioni tampone ma occorre una solida base di programmazione e di pianificazione anche in vista dall’arrivo dei fondi del Pnrr che metta fine al ricorso agli interinali e ai medici in affitto ma che punti al potenziamento dei presidi sanitari del territorio con azioni a lungo termine. Le soluzioni lampo dai costi esorbitanti non possono durare in eterno”.
Questo l’intervento della consigliera regionale del M5s Desirè Manca che ha presentato una mozione che impegna il Presidente Solinas e l’assessore alla Sanità Nieddu ad attivarsi immediatamente affinché venga aperto un tavolo istituzionale di confronto per fare il punto sulla sanità del Sassarese e far sì che le gravissime problematiche denunciate dai sindacati vengano affrontate nelle sedi opportune.
“Il Nord Sardegna si appresta a dover gestire un’altra stagione estiva da incubo. I Pronto soccorso stanno operando in condizioni di estrema difficoltà: medici e infermieri stanno sopportando turni e carichi di lavoro disumani. Non possiamo attendere che il flusso di utenti diventi ingestibile con l’arrivo dei turisti. Non è più rinviabile un intervento decisivo da parte della politica e delle direzioni strategiche del territorio”.