Vittima dell’ennesimo caso di “mala assicurazione”, che fa ancora più rabbia per la somma contenuta in gioco, alcune centinaia di euro, un cittadino di 39 anni di Escalaplano, piccolo comune di poco più di duemila abitanti della provincia del Sud Sardegna, dove si è anche verificato il fatto, nel pomeriggio del 20 ottobre 2021. Quei giorni tutta sono caratterizzati dal maltempo, piove e la stretta stradina che attraversa il centro storico del paese è andata a mollo. Il trentanovenne deve uscire in auto e quella strada che porta anche alla sua abitazione è l’unico collegamento possibile, deve per forza prenderla. Sale sulla sua Fiat Uno rossa, che ha i suoi annetti ma che il proprietario mantiene con estrema cura, e procede a velocità ridotta, ma lungo il percorso, passando sul selciato, una lastra di pietra malferma alla pressione della ruota si solleva all’improvviso come una molla e si incastra sotto la sua vettura, bloccandola: l’automobilista è costretto a scendere, sotto la pioggia battente, e a sollevarla con il cric per liberarla.
Il masso però causa anche danni non da poco alla parte sottostante della Uno, in particolare a braccio oscillante, giunto del semiasse, cuscinetti, cuffie, minigonna, cavo di leveraggio. Per risparmiare, il proprietario acquista personalmente i pezzi su Internet limitando la spesa in officina al costo della manodopera, 286 euro: se la cava con poco meno di mille euro in tutto.
Per essere risarcito del danno, imputabile chiaramente all’omessa custodia e manutenzione della pavimentazione della strada pubblica da parte del Comune, il danneggiato, attraverso il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si rivolge a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che chiede subito le coperture assicurative e i danni per l’appunto all’Amministrazione comunale di Escalaplano, allegando tutta la documentazione, a cominciare dalle foto della strada e della macchina e dalle fatture per l’acquisto dei componenti danneggiati e per il pagamento dell’autoriparazione.
Ma la compagnia assicurativa del Comune per la responsabilità civile verso terzi continua a denegare qualsiasi liquidazione, sostenendo incredibilmente di non rilevare alcun elemento di responsabilità imputabile al proprio assicurato. Prima ha genericamente asserito che gli accertamenti avevano escluso la presenza di un’insidia o trabocchetto sul manto stradale non visibile poi, con ulteriore diniego del 2 aprile scorso, ha aggiunto che “la strada dissestata era nota al danneggiato che abitualmente la percorre abitando nelle vicinanze e oltre a ciò il sinistro si è verificato in ore di luce in cui la strada non costituisce alcuna insidia”: peccato che si ometta di considerare che con il ciottolato coperto dall’acqua sarebbe stato impossibile per chiunque scorgere una mattonella precaria. Naturalmente, la compagnia conta sul fatto che per una cifra così esigua l’automobilista alla fine si stanchi e lasci perdere tutto, ma al di là del fatto che un migliaio di euro per chi non naviga nell’oro sono sempre soldi, fosse anche per una questione di principio e di giustizia Studio3A andrà fino in fondo per fare valere le ragioni e i diritti del proprio assistito, e se sarà necessario si valuterà anche l’azione civile.